3) Non per ultimo, basterà riferirsi all’ultimo “arrocco” del consiglio Regionale della Calabria, che in data 27.11.2020 ha pure sostituito il suo Presidente del Consiglio ai domiciliari per mafia con una nuova nomina, a garanzia del funzionamento del “Consiglio”, che però è in regime di proroga stabilita per “gentile” concessione del Governo della Repubblica Italiana, che in ragione di un algoritmo, con tanto di “pezza giustificativa” del proprio comitato tecnico scientifico appositamente nominato per “risolvere” lo “Stato Emergenziale”, ha potuto decretarne tale proroga proprio per via di una “direttiva comunitaria”, emanata per “cortese” concessione dell’Unione Europea, che, in data 3.6.2020, ha finalmente stabilito che l’agente patogeno del covid 19 è nocivo per la salute dell’uomo, un momento dopo dell’approvazione del d.l. 17.7.2020 n. 77, un momento prima del 7.10.2020, allorquando il Consiglio dei Ministri si accingeva a tornare dalle “vacanze covid in discoteca”, c’era da pensare alla “riapertura” delle scuole, alla “riorganizzazione dei trasporti covid” e proprio alla somministrazione del “vaccino covid”, attraverso una nuova rete ospedaliera, appositamente creata a garanzia soprattutto della “capillare somministrazione” del tanto agognato “vaccino”, soprattutto e per prima agli amici degli amici, una volta “andati a mare” i flussi finanziari legati ai contratti istituzionali di sviluppo, i fondi delle periferie, gli oneri di urbanizzazione e le altre piattaforme e strumenti da ultimo appositamente creati, con la certezza che il Meccanismo europeo di stabilità (MES), pure tanto osteggiato da larga parte della maggioranza di governo, possa costituire il “presupposto ottimale” per una negoziazione del recovery fund naturalmente al ribasso, cioè ancor più a debito dello stesso MES, quando ormai l’Italia sarà Grecia, per aver svenduto tutto il suo patrimonio immobiliare, dopo aver completamente distrutto la sua economia, per stessa decisione di tutta la classe medio-borghese prossima all’auto cancellazione, spinta a farlo più o meno consapevolmente, della stessa piccola e media impresa che sin qui ha “supinamente” accettato di tutto e di più in nome di un economia reale completamente asservita a quella finanziaria dei grandi flussi di denaro, miliardi di volte superiori, che è semplicemente un modo disumano di concepire le relazioni tra persone, comunità, Stati;
4) E come dimenticarsi del “tributo” dei Sindaci Calabresi (quelli del dissesto e predissesto tanto generosamente rifinanziato all’infinito dalle casse nazionali della Cassa Depositi e Presititi), portato a “Roma Padrona” proprio da chi con Roma ha deciso di vendere e svendere diritti aspettative e soprattutto le angosce dei più bisognosi privati di ogni servizio sociale, anche durante la prestabilita fase di lokdown, proprio allorquando, Giunte e Consigli comunali, potendo fare affidamento sull’omissione di qualsiasi loro controllo di legittimità previsto dalla legge, deliberavano bilanci evidentemente falsi, facevano mambassa persino del denaro che doveva lenire quelle stesse ferite che si è avuto in animo di provocare nelle classi più deboli della popolazione, ovverosia, si accaparravano ciò che già risultava sottratto e proprio distratto (nella misura di circa il 12%) alla fonte del contributo a fondo perduto, ovvero, di quanto il Governo permetteva fosse sottratto e proprio distratto, onde finanche garantire la propizia “scorpacciata”, già vista in altri scenari apocalittici italiani e non, nel mentre il “Popolo”, veniva colpito da catastrofi naturali generate e volute da chi ha consumato la risorsa territorio con piani urbanistici senza né capo né coda e nessun rispetto per la scienza antisismica ecc, quegli stessi tecnici che si sfregavano le mani per organizzarsi, per una ricostruzione che potesse essere la più lenta possibile e, per questo, la più fruttuosa per chi avrebbe garantito la loro nomina.
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Mi fermo qui, perché l’elenco sarebbe lunghissimo e costerebbe fatica ampliarlo visto che il “quadro comandi” può già dirsi definito nelle sue linee essenziali e, purtroppo, pronto per essere azionato contro il “Popolo” o i “Popoli”, per sottrarci al dovere di fermarlo immediatamente, quanto meno, di decidere dove stiamo andando, perché e con chi, nel dubbio che dietro tale “quadro” possa esserci “un pensiero felice”, evidentemente assente però, nella misura in cui qualcuno ha accettato che tante persone soffrissero ingiustamente per la sua attivazione, in gergo forense italiano una tale volontà di accettazione di un prevedibile e probabile disastro certamente integra i caratteri del dolo eventuale, ovvero, di una condotta penalmente rilevante secondata, eccome, da una volontà dell’agente e/o degli agenti di compiere l’azione e/o omettere la condotta legale, per ottenere l’evento voluto, a prescindere dal danno che ne può derivare, visto che, purtroppo, a parole e soltanto a parole, viviamo in un Mondo Green, nei fatti, persino meno green di quando lo Stato Italiano progettava, con la legge finanziaria del 2016, di tagliare la spesa corrente dei comuni italiani, sottraendo gli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente, per vincolarla a “progettualità green” che green non è però mai stata, dicono i falsi in bilancio che ahinoi siamo stati costretti a rilevare.
Ma se tale preoccupazione può dirsi stare proprio alla base della nostra conoscenza/frequentazione assurgendone a motivo principale, ritorno a quella preoccupazione che è stata alla base dell’iniziativa cui pure ieri non mi sono sottratto, proprio in vista delle future azioni che la Democrazia Cristiana dovrà mettere in campo per contrastare la nuova “economia civile” che di civile ha già poco o nulla, poiché evidentemente non diretta verso l’uomo e per l’uomo, a cominciare dai pensieri dei tanti che hanno sin qui “supinamente accettato il detto quadro”, e pur di non stare dietro il e/o al nostro “Simbolo” di partito, preferiscono ammiccare e sfoderarne il “proprio”, all’unico evidente scopo di ingenerare confusione e proprio distogliere l’attenzione di quel “Popolo” che abbiamo raggiunto con le nostre verità, perché fossero il più possibile divulgate, a beneficio di tutto il “Popolo” e della Democrazia Cristiana, non tanto come partito ma come movimento d’opinione, nella speranza di crearne una personale del Popolo italiano.
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Ed è evidente che qui non è dell’uso più o meno coretto del nostro “Simbolo” che è necessario parlare e/o voglio parlarti, magari lo usassero tutti e pure credendo nei valori che quel “Simbolo vuole trasmettere”, al contrario, ciò di cui desidero si parlasse è della strumentalizzazione del nostro “Simbolo” che ne può derivare dall’utilizzo di altri simboli simili ma diversi dal nostro, soprattutto allorquando tali diversi simboli, evidentemente legati a determinati gruppi dati, si dissociano dal piano di legalità delle verità che sin qui abbiamo avuto in animo di esaminare e riflettere, proprio disconoscendo le medesime verità faticosamente raggiunte e, peggio ancora, dandole per inesistenti, come sicuramente è già accaduto, se è vero com’è vero, che può già dirsi che la Democrazia Cristiana ha plaudito alla nomina del Prefetto Longo, e non fosse altro che per le evidenti implicazioni negative che tale nomina è destinata a produrre, come le altre che l’anno preceduta, viziata com’è sin dal suo conferimento, almeno fino a quando, sul piano legale amministrativo, non sarà inutilmente decorso il termine per l’impugnazione della delibera del Consiglio dei Ministri del 7.10.2020, non a caso il Prefetto Longo viene chiamato ad accettare la nomina conferita dalla PDCM e prendere servizio, prima e non dopo l’8 dicembre p.v., proprio a chiudere il cerchio delle alchimie politico/giudiziarie realmente poste in essere e serrare qualsiasi eventuale ulteriore istanza di revisione (anche penale) del provvedimento di proroga dello “Stato d’eccezione”, ancora prorogabile, per un altro anno, contro l’ “uomo covid”, prossimo almeno ad altre tre vacanze, prima di essere “vaccinato” e totalmente asservito al potere dominante.
Caro Angelo, purtroppo, è rigore scientifico quello che ho sin qui pure utilizzato nelle riflessioni a cui pure spero vorrai lasciarti andare per un Tuo doveroso approfondimento, avendo in animo di fare in fretta, perché purtroppo l’8.12.2020 è quasi già arrivato e, dovrebbe ancora risultarti strano che simboli come, ma non il nostro gridino, nell’assise, come fuori dall’assise parlamentare, inneggiano alla responsabilità, l’unità e l’interesse nazionale, tutti temi molto cari a chi a parole incensa chi nei fatti ha già fatto fuori.
E visto che non c’è tempo da perdere, bisogna agire uniti, prima che altri “perimetri cognitivi” o valutazioni a “compasso allargato” vadano nella direzione opposta a quella del “Popolo” vilipeso, manipolato e offeso, almeno quanto la nostra carta costituzionale.
Non saprei se c’è, o se proprio esiste il mondo per convocare con urgenza un Consiglio Nazionale o una riunione in cui prendere coscienza della descritta gravissima situazione e deliberare un’azione del e per il Popolo Italiano, rivolta alla riappropriazione della propria sovranità.
Probabilmente basterebbe anche decidere di inviare una pec in nome del Popolo Italiano, a cominciare dal Popolo Democristiano, perché vengano sciolte le Assise Parlamentari, sia ridata la parola al Popolo Italiano e immediatamente dopo ridiscusso e cancellato proprio l’intero debito dello Stato Italiano.
Questo nostro povero Pese ha troppi e grandi segreti perché restino tali da tempo immemore, utilizzati non per aiutare ma per far male al Popolo Italiano, e spero allora che la Democrazia Cristiana voglia e sappia intervenire e proprio reagire con l’energia, la determinazione, il coraggio e, soprattutto, con la solerzia che merita la mia fondata preoccupazione che la mia coscienza mi ordina di divulgare.
Grazie per avermi letto, aspetto Tue e, di seguito, comunque ti rimetto l’invito per l’incontro del 27 novembre u.s., che potrebbe esserci d’aiuto per la formazione di un eventuale o.d.g. di un prossimo incontro deliberativo, a voler coinvolgere tutte le possibili componenti sane.
Allo stesso modo e per lo stesso fine indirizzo questa mia alla cara Domitia di Crocco, che sono sicuro potrà condividerne l’approccio costruttivo, offrendo proprio il Suo prezioso contributo.
Un caro saluto, a presto.