Buona manovra del governo Meloni. Il segretario della Cisl Sbarra concorda

Del totale 15 miliardi saranno destinati per il taglio del cuneo fiscale e la riforma dell’Irpef. Un terzo dei fondi sarà reperito da tagli alle spese di tutti i ministeri
.

L’approvazione della manovra finanziaria 2024 è arrivata in meno di un’ora. Il Consiglio dei ministri del governo Meloni si è riunito alle 9.30 del 16 ottobre e alle 11 era già pronta la conferenza stampa per illustrarne i dettagli. Ci saranno 15 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale, più di 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e circa 3 miliardi per la sanità, per un totale di 24 miliardi.

Per reperire l’ingente quantità di fondi previsti dalla manovra finanziaria, il governo farà ricorso per 2 terzi all’extra gettito e per la restante parte di circa 8 miliardi a tagli alle spese. Un “sacrificio” richiesto a tutti i ministeri, “che hanno dovuto rinunciare a diversi

 

per questo siamo in attesa  del testo, questa operazione sulle pensioni. Leggiamo che ci sarebbero misure restrittive e rigidità per le uscite con ipotesi di revisione  di ape sociale e di flessibilità per le donne. Dovessero essere  confermate, registreranno la piena contrarietà della Cisl perché  venerdì sera nel corso dellincontro a Palazzo Chigi il governo ci  aveva assicurato che nel collegato alla manovra si sarebbe tenuto conto delle nostre sollecitazioni”. Così Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, intervenuto oggi all’Assemblea organizzativa  della Cisl Marche, commentando la manovra. ”Venerdì sera al governo avevamo chiesto di dare un segnale forte  sulla pensione contributiva di garanzia per i giovani, di allargare e  strutturare l’ape sociale, di incentivare l’adesione alla previdenza  complementare e di valutare misure di flessibilità di uscita dal  mercato del lavoro che per la Cisl rimangono 41 anni di contributi a  prescindere dall’età e la possibilità per lavoratori di uscire dal  lavoro a partire da 62 anni”, – ha spiegato ricordando le richieste del  sindacato: ”dare un segnale forte sulla pensione contributiva di  garanzia per i giovani, allargare e strutturare l’ape sociale,  incentivare l’adesione alla previdenza complementare e di valutare  misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro che per la  Cisl rimangono 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, e la  possibilità per i lavoratori di uscire dal lavoro a partire dai 62  anni di età. Per il resto della manovra invece – ha sottolineato ancora  Sbarra, ”vediamo accolte tante nostre richieste e rivendicazioni:  importante la proroga per il 2024 del taglio del cuneo contributivo  così come cominciamo a registrare i primi segnali positivi della  riforma fiscale. Consideriamo positivo questo stanziamento per il  rinnovo contratti pubblici: 5 mld e 3 mld per il sistema sanitario. Il governo ha raccolto anche la nostra sollecitazione –  ha aggiunto – per  assicurare ai pensionati nel 2024 “’l’indicizzazione rispetto  all’inflazione, anche se bisogna migliorare l’impianto. Importante è  anche lo stanziamento per le famiglie di 1 mld, che rafforza l’assegno unico e migliora i congedi parentali, a cui si aggiunge l’asilo gratis per il secondo figlio e l’azzeramento della contribuzione per  l’assunzione di donne con figli”. La manovra del governo raccoglie  inoltre “‘una nostra sollecitazione – spiega ancora Sbarra – di allargare i benefici  dei fringe benefit detassati anche a giovani lavoratori senza carichi  familiari.  Se confermate, queste misure sono da valorizzare perché si rivolgono  ad azioni di sostegno del lavoro, delle pensioni e sulla famiglia” ha detto.

Nel ringraziare infine la Cisl Marche “per l’impegno con cui porta avanti il duro lavoro della rappresentanza e della progettualità sociale in modo libero e autonomo con responsabilità e solidarietà”, si è detto convinto che “nelle Marche ci siano i tratti distintivi di impegno e laboriosità, esempio di una Italia impegnata a produrre sviluppo economico e benessere sociale”. Ha poi sottolineato: “Vogliamo guidare il cambiamento. Un’ambizione in cui si incrociano, da un lato le ragioni della nostra campagna a sostegno di una legge sulla partecipazione dei lavoratori e  dall’altro, la volontà di incidere nelle scelte di governo di questo Paese”.

Autore Franco Capanna Editorialista de il Popolo della Democrazia Cristiana.