Carla Crafa: La Vita Indipendente !

Carla Crafa: La Vita Indipendente !

A cura di Carla Crafa – Fragneto Monforte ( prov. di Benevento)

carla.crafa@dconline.info * cell. 320-8049871 *

Segretario Nazionale Dipartimento Attività Sociali e problematiche del Terzo Settore della Democrazia Cristiana

< Carla Crafa: La Vita Indipendente ! >

Avere una vita indipendente significa un’assistenza autogestita tramite un progetto educativo individualizzato e una somma di denaro gestita in prima persona dal diretto interessato.

Finanziamenti sufficienti per assumere assistenti personali e norme che li prevedano; investimenti per abbattere le barriere architettoniche e per impedire che ne vengano costruite di nuove; parità di accesso a scuola, lavoro, casa, trasporti, sanità, servizi urbani e tutto quanto una società civile mette a disposizione di tutti i cittadini e le cittadine.

Tutto questo ci fa ricordare che la disabilità è solo una delle tante caratteristiche che contraddistinguono gli uomini e le donne della nostra specie. Le diverse disabilità comportano diversi tipi di svantaggi che, secondo la Costituzione italiana, vanno superati per il raggiungimento di una pari dignità sociale e del pieno sviluppo della persona umana.

Questi obiettivi possono essere conseguiti soltanto assicurando alle persone con disabilità il diritto a una VITA INDIPENDENTE, affinché possano autodeterminare la loro esistenza e fare delle scelte come tutte le persone libere e uguali.

Ancora oggi purtroppo le persone con disabilità sono considerate un imprevisto !

Di conseguenza le società e i governi non sono preparati ad accoglierle e mettono a disposizione soluzioni organizzative ancora inadeguate o addirittura ostili. I risultati sono: discriminazione, emarginazione, segregazione, umiliazione e sofferenza.

Si può essere segregati in casa propria se non c’è un’assistenza personale o gli ausili giusti per poter uscire di casa quando lo si desidera o quando necessita; così come è emarginante essere inseriti in qualche residenza, struttura, comunità, perché non ci sono alternative.

È umiliante e discriminante non poter accedere, per la presenza di barriere architettoniche o per la mancanza di assistenti personali che ci accompagnino o rimangano a disposizione per bisogni e necessità, ai luoghi dove vanno tutte le altre persone.

C’è chi dice che è una questione di costi, ma non è così. È una questione di modo di pensare, di cultura.

I costi ci sono, devono esserci, perché i lavoratori vanno pagati. Il problema è: per fare cosa? Non certo per confezionare le persone con disabilità come patetici bambolotti lavati, vestiti e piazzati davanti a un televisore o “animati” con giochetti di società, ma per permettere loro di essere se stesse, di esercitare la propria capacità di autodeterminazione, come ogni essere umano vorrebbe.

È un sentiero che tutte e tutti dobbiamo calcare sia per solidarietà che per investimento sul proprio futuro. Provate a girare con una carrozzina anche solo per un imprevisto temporaneo e vedrete quanto c’è ancora da fare!

A cura di Carla Crafa – Segretario Nazionale Dipartimento Attività Sociali e problematiche del Terzo Settore della Democrazia Cristiana