CELEBRATA IN GRAN BRETAGNA LA GIORNATA PER LA VITA PROMOSSA DALLA CHIESA CATTOLICA.

CELEBRATA IN GRAN BRETAGNA LA GIORNATA PER LA VITA PROMOSSA DALLA CHIESA CATTOLICA.

In un messaggio inviato da Papa Francesco un forte richiamo a combattere il vile crimine della tratta di essere umani.

di ANGELO SANDRI

Nei giorni scorsi ( il 17 giugno 2018) è stata celebrata in Gran Bretagna la “Giornata per la vita”, dedicata quest’anno a sensibilizzare la comunità cattolica e il Paese al «vile crimine della tratta di esseri umani».

Papa Francesco ha inviato – per il tramite del nunzio apostolico, l’arcivescovo Edward Joseph Adams, un messaggio in cui rivolge una preghiera al «Dio della Misericordia», affinché per intercessione della santa Josephine Bakhita, protettrice delle vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna, «le catene della loro prigionia vengano spezzate».

Il Papa ha pregato affinché «Dio possa liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dal commercio e dalla tratta di esseri umani e possa portare conforto a coloro che sono sopravvissuti a tale disumanità».

Papa Francesco rivolge poi un appello e chiede «che tutti noi possiamo aprire gli occhi, vedere la miseria di coloro che sono completamente privati della loro dignità e della loro libertà e si possa ascoltare il loro grido di aiuto».

In una loro nota, i vescovi inglesi spiegano l’iniziativa ricordando quanto scritto dal Papa nell’ultima esortazione apostolica “Gaudete et Exsultate” sulla dignità di ogni essere umano.

Facendo esplicito riferimento al paragrafo 101, in cui il Papa afferma: «La difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra…  Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, che si dibattono nella miseria, nell’abbandono, nell’esclusione, nella tratta di persone, nell’eutanasia nascosta dei malati e degli anziani privati di cura, nelle nuove forme di schiavitù e in ogni forma di scarto».

ANGELO SANDRI