Articolo redatto e scritto da Antonio Gentile su il Popolo.
È destinata a far discutere la vignetta di Charlie Hebdo che racconta la strage del ponte di Genova, pubblicata in copertina sul nuovo numero – il 1361 – e rilanciata sulle pagine social dello storico settimanale satirico francese.
Ma si era capito subito che circolata sui social una falsa copertina del settimanale dedicata alla tragedia di Genova. La finta vignetta sotto accusa era stata ripresa, con alcune modifiche, da una disegnata dal vignettista italiano Ghisberto. Essa mostrava un pezzo di strada del ponte obliquo tra un pilone del viadotto, con le auto che cadevano al suolo dall’estremità inferiore e tre grossi sacchi di denaro sull’estremità superiore a fare da contrappeso: la bandiera italiana sventolava in cima al pilone. L’immagine era stata condivisa su Facebook, WhatsApp e Twitter ma ben presto era diventato evidente che fosse un fake.
Le Copertine più viste sui social fatte dal giornale CHARLIE HEBDO
Se nessuno si offende, non è satira. In Italia il diritto di satira è riconosciuto come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale, poiché rientra nell’ambito di applicazione degli articoli 21, 9 e 33 della Costituzione, che tutelano rispettivamente la libertà di pensiero ed espressione, lo sviluppo della cultura e la libertà di creazione artistica. La satira non è condizionata come la cronaca e la critica dai tre limiti di verità (la notizia deve riportare una realtà oggettiva), di pertinenza (vi deve essere un interesse pubblico alla conoscenza del fatto), e di continenza (l’esposizione deve essere corretta formalmente e utilizzare modalità espressive misurate). Poiché, come afferma la Cassazione: “costituisce una modalità corrosiva e spesso impietosa del diritto di critica. Inoltre ha lo scopo di denuncia sociale e politica, quanto più [essa] utilizza espressioni abnormi, iperboliche, impietose, corrosive, esagerate rispetto ai normali parametri di valutazione degli esseri e delle cose umane, così da suscitare stupore, ironia, riso in colui che legge o ascolta”.
Ma la vignetta del periodico satirico francese è arrivata puntualmente, pubblicata in copertina nell’ultima edizione, descrive con un disegno il crollo del ponte Morandi a Genova, nel quale in alto a sinistra viene raffigurato il viadotto spezzato, con una vettura accartocciata al di sotto e la scritta: “costruito dagli italiani…” Al centro si vede un uomo di colore che spazza i detriti con una scopa mentre un’altra didascalia recita: “pulito dai migranti”. Tra le prime reazioni quella del viceministro ai Trasporti, leghista e genovese, Edoardo Rixi, che su Facebook attacca: “Il giornale francese Charlie Hebdo è senza vergogna e riesce a superare ogni limite nel cattivo gusto. Questa sarebbe satira? Per me c’è solo una parola: schifo”. Tra i tanti commenti indignati apparsi sui social c’è anche anche quello del comico genovese Luca Bizzarri, che twitta: “Fanno indignare e discutere, è il loro mestiere. La vignetta mi fa schifo, viva la vignetta di Charlie Hebdo. Forse, più che indignarsi sarebbe utile agire seriamente in modo che vignette così non avessero più senso di esistere.
Ma non è la prima volta che Charlie Hebdo provoca polemiche ironizzando su fatti di cronaca italiani. Dopo il terremoto di Amatrice del settembre 2016 fu pubblicato un disegno con due persone ferite e sporche di sangue e un groviglio di corpi coperti di pasta, accompagnato dalla scritta: “Terremoto all’italiana, penne al pomodoro, penne gratinate e lasagne“. Successivamente, nel gennaio 2017, la rivista aveva dedicato una vignetta anche alla valanga che travolse l’Hotel Rigopiano di Farindola in Abruzzo. In quell’occasione, accompagnata dalla scritta “Italia, la neve è arrivata”, si vedeva sfrecciare sugli sci la rappresentazione della morte, con un teschio, un mantello nero e due falci al posto dei bastoncini, che pronunciava la frase: “Ma non ce ne sarà per tutti”.
di Antonio Gentile
Che aspetta la Repuplica Italianna di attivare un mandato internationale in cuostura Pénale ed Civile contro cuesti individi responsabile di cuesto giornale Charli Hebdo .
Per loro Insulti contro il Popolo Italiano in Italia , a l’ estero
L’ Italia deve chiedere l’ arrestto Pénale ed Civile con un estradizione in Italia ed chidere Ergasto di Perpetuita Incompressibile