A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)
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Coordinatore della Redazione giornalistica de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
Editorialista de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< COME DE GASPERI SI OPPOSE AI FASCISTI DEL SUO TEMPO ANCHE NOI OPPONIAMOCI AI FASCISTI DELLA ATTUALE CLASSE POLITICO/PARLAMENTARE CHE PENSANO SOLO ALLA PROPRIA PANCIA ED AI PROPRI INTERESSI ! >.
Riceviamo un interessante contributo dall’Estero, dall’Albania per la precisione, da parte del Prof. Edmond Ndoy (di Alessio/Albania) il uqale ci presenta la determinata azione di Alcide de Gasperi di fronte alla persecuzi0ne fascista.
Non crediate però che la situazione attuale in Italia sia diversa da quella di allora.
<< L’insofferenza da parte di gode degli attuali privilegi politico/parlamentari – dichiara Angelo Sandri – e che “se la canta e se la suona” insensibile ai più elementari principi di buon senso e di equilibrio e che vilipendono in maniera vergognosa i capisaldi della libertà e della democrazia gridano vendetta al cospetto dell’Altissimo !
I “suini” della Seconda Repubblica li ha chiamati il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana che definisce << ridicola ed ABERRANTE la decisione di far finta di chiamare il popolo italiano ad elezioni, come se tutti fossero improvvisamente rimbecilliti e non capissero di essere di fronte ad una oscena e meschina messa in scena indegna dei valori di DEMOCRAZIA e di LIBERTA’ del popolo italiano >>.
Veniamo dunque all’interessante contributo di Edmond Ndoj
<< Grazie all’interessamento congiunto di Papa Pio XI, di Mons. Celestino Endric, Vescovo di Trento e di Mons. Giovanni Mercati (allora prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana), il 3 aprile 1929 De Gasperi iniziò a lavorare come catalogatore presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Un incarico di alto prestigio che pose lo statista trentino al riparo dalla persecuzione fascista.
Non a caso lo stesso De Gasperi a proposito del suo lavoro nella biblioteca vaticana lo considerò come un assegno della bontà divina affermando «Come non conoscere la sua bontà infinita?
A don Giulio Delugan, Alcide De Gasperi scrisse “Vuole che la mia umiliazione espii la vanità passata, ma poi, quando riconosco la mia inadeguatezza e impotenza, si avvicina a me e mi solleva”.
Alcide De Gasperi intensificò la lettura dei testi sacri, trovando in essi il conforto di fronte alla tristezza del tempo e alle debolezze delle persone.
Tanti vecchi amici, con il passare del tempo loro stessi si erano dimessi e per una vita tranquilla avevano ammorbidito la loro opposizione al fascismo.
De Gasperi fu particolarmente turbato dalle improprie affermazioni filofasciste di alcuni esponenti della gerarchia ecclesiastica: «imparare a inginocchiarsi è bene, come scrive la figlia Maria Romana ” ma nell’educazione anche il clero deve imparare a reggersi in piedi”.
De Gasperi nei testi sacri cercava ogni giorno le parole di Dio da cui trarre forza e conforto per la propria anima”.
Dal 1929 al 1943 l’attività di De Gasperi trascorre nelle sale della Biblioteca Vaticana, dove catalogava libri per uno stipendio base di 1.000 lire mensili e studiava.
Durante la sua prigionia Alcide De Gasperi aveva iniziato a pubblicare firmandosi con diversi pseudonimi. Ha riflettuto sull’esperienza politica del Zentrum in Germania e sulla sua attuale crisi cattolicesimo sociale.
Alcide De Gasperi è apparso sui social network di lingua tedesca in merito al tempo e alle persone che hanno preparato “Rerum Novarum”, in cui ha chiarito che “il corporativismo cattolico era qualcosa di molto diverso dal corporativismo fascista”.
Alcide De Gasperi ha pubblicato una lunga rassegna critica della Storia d’Europa di Benedetto Croce, in cui si oppose alla tesi che “la Chiesa cattolica fosse stata nemica della libertà”.
De Gasperi scrive a don Simone Weber: “Ho cercato di prendere il toro per le corna e di dimostrare, che nella storia dell’Ottocento i cattolici erano favorevoli alla libertà politica”.
Nel 1931 scoppiò un grave conflitto tra Chiesa e fascismo per quanto riguarda l’attività educativa dell’Azione Cattolica Italiana.
Molti circoli in diverse regioni italianai furono messi a ferro dal regime fascista mirava al monopolio dell’educazione.
Celebre è stato il suo pseudonimo “Filodemo” quando firmava i suoi articoli di politica in opposizione del regime fascista.
Papa Pio XI protestò “abbiamo dichiarato illegale l’imposizione del giuramento di fedeltà al regime per ottenere o mantenere un lavoro”.
Mussolini, in piena crisi, aveva chiesto il licenziamento di De Gasperi.
Fu lo stesso Pio XI a dare la risposta negativa con dignitosa determinazione >>.
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Ho letto ed approvo lo scritto. Per essere completo manca la posizione ferma di De Gasperi a Papà Pacelli, Pio XII, che nel 1953 propose alleanza amministrativa a Roma con il MSI di Giorgio Almirante.* ANGELO RUGGERI VECCHIO (Catania)
Ci dispace molto. Sentite condoglianze da parte mia e di mio marito * MAIRA TREVISAN (Majano del Friuli/ provincia di Udine)
De Gasperi è il nostro Credo, ma De Gasperi era in un periodo diverso in cui la Democrazia era alla sua nuova nascita, mentre adesso dobbiamo combattere con una partitocrazia autoritaria che si è divisa l’Italia e si auto elegge.
Pertanto, se vogliamo entrare in parlamento e se non vogliamo entrare in compromesso con alcuno (pur considerando che la politica è l’Arte del compromesso), le strade sono due: – quella del dialogo; – quella dei banchetti e delle firme. Speriamo bene nei colloqui che avremo in questi ultimi giorni a disposizione. * ING. ENRICO MIGLIARDI (Roma)