A cura di Dott. Nicola Zuin (Venezia)
Commemorazione per l’attentato alle Torri Gemelle: 22 anni dopo !
Il 11 settembre 2001 è una data che rimarrà per sempre scolpita nella memoria di milioni di persone in tutto il mondo.
È il giorno in cui le Torri Gemelle del World Trade Center a New York City sono state tragicamente distrutte in un attacco terroristico che ha sconvolto il mondo intero.
Ventidue anni dopo quel giorno fatale, la commemorazione del crollo delle Torri Gemelle continua a evocare un mix di emozioni, riflessioni e ricordi.
Un Momento di Silenzio e Riflessione
Ogni anno, il 9/11 Memorial & Museum a Ground Zero è il cuore delle commemorazioni. Migliaia di persone si riuniscono per onorare le vittime degli attentati e i primi soccorritori che hanno sacrificato le loro vite per aiutare gli altri.
Il momento di silenzio alle 8:46, l’ora in cui il volo American Airlines Flight 11 si è schiantato sulla Torre Nord, segna l’inizio della cerimonia.
È un momento toccante in cui il mondo intero sembra fermarsi per riflettere sulla perdita di vite innocenti e sull’eroismo dimostrato in quel giorno terribile.
L’Archivio delle Storie Personali
Uno degli aspetti più importanti della commemorazione è la condivisione delle storie personali delle vittime.
Le famiglie delle vittime e i sopravvissuti raccontano le loro esperienze, rendendo tangibili le conseguenze umane degli attacchi.
Queste testimonianze sono un promemoria della resilienza umana di fronte alla tragedia.
La Ricerca della Giustizia
Il 9/11 ha anche scatenato una serie di eventi che hanno portato a importanti cambiamenti nella politica internazionale e alla guerra al terrorismo.
La ricerca di giustizia per gli attacchi continua a essere un tema cruciale, con processi giudiziari in corso per coloro che sono stati coinvolti nell’organizzazione degli attacchi.
Una Lezione di Unione e Solidarietà
Inoltre, il 9/11 ha anche evidenziato la capacità dell’umanità di unirsi e mostrare solidarietà in momenti di crisi. In tutto il mondo, le nazioni si sono unite per condannare gli attacchi e offrire supporto agli Stati Uniti. Questo spirito di unità è un importante messaggio di speranza che continua a risuonare nei cuori delle persone.
Ventidue anni dopo il crollo delle Torri Gemelle, la commemorazione di questo tragico evento rimane un momento di profonda riflessione e onore per le vittime.
È anche una testimonianza della resilienza e della forza umana di fronte alla tragedia. Mentre il tempo passa, continueremo a ricordare le vittime e ad apprezzare l’importanza di cercare la pace e la giustizia nel mondo.
Ma Di World Trade Center si continua a morire a New York: alla vigilia del 22esimo anniversario il corpo dei vigili del fuoco ha aggiunto 43 nuovi nomi al suo World Trade Center Memorial Wall che commemora i pompieri colpiti da malattie letali legate al loro lavoro umanitario tra le macerie contaminate delle Torri Gemelle.
Spesso riflettiamo su quanto è successo l’11 settembre, ma io ricordo anche il 12″, ha detto il sindaco di New York Eric Adams, ex capitano della polizia che il giorno delle stragi fu tra i soccorritori.
Le aggiunte al Memorial Wall, creato 12 anni fa con 55 nomi, portano a 331 il numero dei vigili del fuoco a cui i fumi tossici del World Trade Center sono risultati letali, pari quasi a quello dei pompieri morti dando la scalata alle Twin Towers il giorno del peggior attacco terroristico sul suolo americano.
Alla vigilia dell’ anniversario, le autorità di New York hanno intanto dato un nome ad altre due vittime delle stragi.
L’uomo e la donna, i cui nomi non sono stati resi pubblici su richiesta delle famiglie, sono rispettivamente la 1.648esima e 1.649esima vittima che l’ufficio del medico legale ha identificato, ha annunciato un portavoce del sindaco, grazie a test avanzati del Dna.
Due anni fa, in occasione del ventesimo anniversario delle stragi, il presidente Joe Biden visitò tutti e tre i luoghi degli attacchi (oltre al World Trade Center e al Dipartimento della Difesa anche il campo di Shanksville in Pennsylvania dove si schiantò il volo United 93, il quarto dirottato dai terroristi di al Qaida), mentre l’anno scorso parlò al Pentagono.
Quest’anno, di ritorno dal G20 e poi dal Vietnam, il capo della Casa Bianca si limiterà a una cerimonia durante uno scalo ad Anchorage in Alaska, avendo lasciato alla vice Kamala Harris e al Second Gentleman Doug Emhoff il compito di rappresentarlo a New York e alla First Lady Jill Biden di deporre una corona al Dipartimento della Difesa.
Tre giorni fa intanto la Casa Bianca ha respinto alcune delle condizioni chieste dai legali di Khalid Sheikh Mohammed, braccio destro di Osama bin Laden considerato l’architetto delle stragi, e di altri quattro detenuti a Guantanamo accusati di aver cospirato per l’attacco agli Usa.
L’accordo proposto, aspramente criticato dai familiari delle vittime, prevedeva l’ammissione di colpevolezza e il carcere a vita in cambio di assicurazioni sul fatto che i cinque non sarebbero stati messi in isolamento e avrebbero ricevuto cure per i traumi subiti dalle torture sotto la custodia della Cia.
Uno dei vili attacchi alla democrazia e alla libertà. È stato colpito il cuore della democrazia mondiale che grazie alla sua storia e alla sua tenacia ha saluto reagire per far si che il martirio dei nostri alleati americani non sia stato vano. Dio benedica l America