< CONFRONTO A DISTANZA TRA BIAGIO PASSARO (DEMOCRAZIA CRISTIANA) ED IL MINISTRO CARLO NORDIO SUI PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA ! >
Proseguiamo l’intervista del nostro giornale < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana con il Dott. BIAGIO PASSARO (Modena), attuale Segretario Elettorale nazionale della Democrazia Cristiana Italiana e Segretario nazionale del Dipartimento “Attività Economico-produttive e Tutela del Made in Italy” della D.C.
Biagio Passaro è anche componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana.
Domanda: Cosa ne pensa della proposta di amnistia e indulto avanzata anche da ambienti della Democrazia Cristiana italiana e più in generale sulla situazione carceraria italiana?
Risposta: Penso che la pena vada scontata, ma umanamente dovremmo essere più comprensivi.
Oltretutto l’Europa ci ha già ripetutamente condannato (e multato) per la situazione carceraria e far finta di niente non è una cosa molto saggia, teendo conto che le multe europee sono piuttosto salate !
Anche il Santo Padre ha chiesto un’amnistia per il Giubileo del 2025. Così anche il presidente Mattarella.
È importante dunque trovare un equilibrio tra la necessità di giustizia e umanità nel trattamento dei detenuti, considerando anche le pressioni esterne e le richieste delle autorità religiose e istituzionali.
La situazione carceraria italiana rappresenta una sfida importante che richiede azioni concrete per migliorare le condizioni delle carceri e garantire il rispetto dei diritti umani dei detenuti.
Domanda: Come si può affrontare il problema del sovraffollamento carcerario in Italia?
Risposta: Il problema del sovraffollamento carcerario in Italia può essere affrontato attraverso una serie di misure e strategie, tra cui:
1. *Riforme legislative*: è importante rivedere e modificare le leggi penali per ridurre la popolazione carceraria e promuovere l’uso di misure alternative alla detenzione per determinati reati non violenti.
2. *Programmi di reinserimento*: sviluppare programmi efficaci di reinserimento sociale e lavorativo per i detenuti, in modo da ridurne la recidiva e facilitare la loro reintegrazione nella società una volta rilasciati.
3. *Monitoraggio e controllo*: migliorare i sistemi di monitoraggio e controllo per individuare meglio i casi in cui la detenzione potrebbe non essere la soluzione più appropriata, come ad esempio per i minori reati o per i detenuti non violenti.
4. *Investimenti nelle infrastrutture carcerarie*: potenziare e aggiornare le strutture esistenti per garantire condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani per i detenuti, riducendo così il sovraffollamento.
5. *Collaborazione con istituzioni e organizzazioni*: incentivare la cooperazione tra istituzioni, organizzazioni non governative e la società civile per trovare soluzioni innovative e sostenibili per affrontare il problema del sovraffollamento carcerario.
Implementando queste e altre misure, è possibile ridurre il sovraffollamento carcerario in Italia e migliorare complessivamente il sistema penitenziario per garantire una giustizia più equa ed efficace.
Domanda: Come si confronta il sistema penitenziario italiano con quello degli altri paesi europei?
Risposta: Il sistema penitenziario italiano può essere confrontato con quello degli altri paesi europei considerando diversi fattori, tra cui il sovraffollamento carcerario, le condizioni delle carceri, le politiche penitenziarie e i tassi di recidiva.
Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia ha spesso affrontato critiche per il sovraffollamento carcerario e le condizioni spesso precarie all’interno delle carceri.
Questo problema ha portato l’Italia a essere condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per la violazione dei diritti umani dei detenuti a causa del sovraffollamento e delle cattive condizioni di detenzione.
Alcuni paesi europei hanno adottato politiche penitenziarie più orientate alla riabilitazione e al reinserimento sociale, con un maggiore utilizzo di misure alternative alla detenzione e un focus sulla preparazione dei detenuti al rientro nella società.
Questo approccio ha portato a tassi di recidiva più bassi e a una maggiore efficacia nel ridurre la criminalità rispetto a sistemi più orientati alla semplice punizione.
In generale, il confronto del sistema penitenziario italiano con quello degli altri paesi europei evidenzia la necessità per l’Italia di riformare il suo sistema per garantire condizioni dignitose per i detenuti, ridurre il sovraffollamento carcerario e promuovere politiche di reinserimento efficaci al fine di migliorare complessivamente la giustizia penale nel paese.
Domanda: Quali sono le cause del sovraffollamento carcerario in Italia?
Il sovraffollamento carcerario in Italia è causato da diversi fattori, tra cui:
1. *Legislazione penale*: le leggi penali possono portare a un aumento delle pene detentive e alla criminalizzazione di un numero maggiore di reati, contribuendo così all’aumento della popolazione carceraria.
2. *Ritardo nei procedimenti giudiziari*: i lunghi tempi di attesa per i processi e la mancanza di efficacia nel sistema giudiziario possono portare a un accumulo di detenuti in attesa di giudizio, contribuendo al sovraffollamento carcerario.
3. *Mancanza di politiche alternative alla detenzione*: la scarsa disponibilità di misure alternative alla detenzione, come la libertà vigilata o i lavori socialmente utili, può portare a un uso eccessivo della detenzione come unica forma di punizione, contribuendo al sovraffollamento carcerario.
4. *Condizioni socio-economiche*: la disuguaglianza sociale, la povertà e la mancanza di opportunità lavorative possono portare a una maggiore criminalità e, di conseguenza, a un aumento della popolazione carceraria.
5. *Mancanza di investimenti nelle infrastrutture carcerarie*: la mancanza di investimenti nelle infrastrutture carcerarie ha spesso portato a condizioni sovraffollate e precarie all’interno delle carceri, aggravando il problema del sovraffollamento.
Affrontare il problema del sovraffollamento carcerario in Italia richiede interventi che vanno dalla riforma legislativa alla promozione di politiche alternative alla detenzione, al fine di garantire un sistema penitenziario più equo, efficace e rispettoso dei diritti umani dei detenuti.
A cura di Dott.ssa CHIARA ZIVERI (Parma/Olbia)
chiara.ziveri@dconline.info – Cell. 327-0566343 *
Vice-Segretaria nazionale del Dipartimento < Comunicazione – Marketing – Sviluppo > della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Segretario nazionale del Dipartimento < Tutela del cittadino e per i Diritti Umani > della Democrazia Cristiana Italiana
Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
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