Partono finalmente i controlli fiscali su bonifici, saldi, movimentazioni dei conti correnti e investimenti finanziari. La grande lente del fisco si è messa in azione dopo anni di sostanziale inattività. Obiettivo: individuare i contribuenti a maggior rischio di evasione. In verità la norma che attribuisce all’Agenzia delle Entrate il potere di controllare i rapporti bancari e postali dei cittadini c’è già da quasi sei anni ma di essa non è stato fatto buon uso, tanto è vero che, in passato, la Corte dei Conti aveva criticato la sostanziale inerzia del fisco.
Il provvedimento delle Entrate dello scorso 31 agosto invece dà il via definitivo alle nuove indagini sugli accrediti sul conto corrente. Si parte con le società di persone e di capitali per poi estendere le attività a tutti gli altri contribuenti e, quindi, anche alle persone fisiche.
Chi rischia di più? Ovviamente chi ha usato il proprio conto con leggerezza ricevendo, tramite bonifico o versamento diretto, del denaro che poi non ha indicato nella propria dichiarazione dei redditi. Lo strumento di indagine con cui verranno setacciati i rapporti finanziari dei contribuenti si chiama “Anagrafe tributaria” o meglio, Anagrafe dei conti correnti che è una apposita sezione della prima. Chi teme di essere scoperto farà bene a sfruttare i vari sistemi di emersione del “nero”, ad esempio con il ravvedimento operoso. Ma procediamo con ordine e vediamo come funzionano i nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate sugli accrediti sul conto corrente e su tutte le altre movimentazioni.
di Antonio Gentile