Roma, 11 maggio – In queste ore di febbrile trattativa per la nascita di un inedito Governo targato Lega-M5S, Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario, rimarca l’importanza della “questione femminile” nella società e nel lavoro, chiedendo “ai leader di Lega e Movimento Cinque Stelle che stanno lavorando alla stesura di un programma di governo e alla composizione della squadra chiedo di non dimenticarsi del Ministero delle Pari Opportunità. È un dicastero che va ripristinato subito per affrontare le tante questioni aperte sul fonte delle politiche di genere. Se sarà un Governo del cambiamento e della discontinuità, si vedrà anche dalla volontà politica di rimettere le questioni femminili al centro” .
Impietosi i dati elencati dall’ex parlamentare, che afferma : “Secondo la Banca d’Italia, un tasso di occupazione femminile al 60% comporterebbe una crescita del Pil pari al 7%. Invece, in Italia lavora il 49.2% delle donne ma in Regioni come la Calabria sono appena 26.6%; il tasso di inattività femminile èal 43.7% ma al Sud sale al 58.1% e in Campania raggiunge il 63.8%. Abbiamo il tasso di occupazione e il tasso di natalità più bassi tra gli Stati membri dell’Unione europea; una donna su cinque lascia il lavoro all’arrivo di un figlio e le politiche di conciliazione sono frammentarie e insufficienti; solo 1 manager su 5 è donna e guadagna in media il 14% in meno di un uomo; negli ultimi tre anni 425mila donne sono state oggetto di molestie nel posto di lavoro e quasi 9 milioni di donne nel corso della loro vita hanno subito una qualche forma di violenza. Bastano questi dati a capire come la questione femminile sia ancora aperta e non riguardi solo le donne ma il Paese intero.” “Aver derubricato il ministero della Pari Opportunità a un semplice dipartimento – conlude Golfo – è stato un errore e un esecutivo che vuole proporsi come un Governo del cambiamento deve segnare una discontinuità per essere credibile. La crescita del Paese passa per la partecipazione e l’inclusione femminile, in tutti gli ambiti , e oggi la politica deve dare un segnale forte in questa direzione”.(Fonte: AGI)