A cura di Dott.ssa Daniela Benzia (Roma Capitale)
daniela.benzia@dconline.info * cell. 339-8130618 *
Segretaria provinciale del Dipartimento < Sanità – Assistenza Sociale – Welfare > della Democrazia Cristiana di Roma Capitale e della provincia di Roma
Componente il Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
Editorialista de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< DANIELA BENZIA (D.C. ROMA CAPITALE): LA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE OCCASIONE PER UNA SERIA RIFLESSIONE SULL’ATTUALE SITUAZIONE ALQUANTO DEFICITARIA ! >
La giornata mondiale della salute è coetanea con la nostra Costituzione (anno 1948) eppure in entrambi i casi la strada sembra smarrita !
La presenza in Italia di un Governo che possiamo definire esplicitamente anticostituzionale rende infatti molto ambigua l’efficacia della Costituzione della Repubblica italiana.
In una tale – a nostro avviso evidente – incostuzionalità, che viene sottaciuta in maniera abbastanza clamorosa (e vergognosa), si chiede la fiducia di soggetti solo per riaffermarne l’ esistenza e legittimare l’illegittimità.
In un quadro politico di questo tipo è ovvio che il diritto alla salute decade con la coetanea costituzione Art. 32.
<< La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti, recita il testo della nostra Costituzione.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge >>.
Molte proposte in ambito sanitario possono essere compiute al fine della tutela della salute come diritto costituzionale di ogni cittadino italiano ma….mancano i presupposti… rimanendo solo parole al vento.
D’altronde non occorre certo essere laureati ad Oxford per poter intuire che sia in corso un pesante attacco a tutte le conquiste ottenute in cinquant’anni di governo democristiano, i “nuovi vandali” stiano progressivamente erodendo, limando, cancellando a vantaggio di un becero sistema impostato per favorire soprusi e saccheggi, vendendoci il tutto come conquista sociale (e che conquista sociale…) e come un sano ritorno a forme di sano liberismo.
Come se liberismo non si coniugasse in questo caso con ben altri termini: sopraffazione, speculazione, avvilimento del più debole e del meno agiato.
Non vogliamo farla troppo lunga in questa circostanza, ma ritorneremo ben presto su questi argomenti.
Ne va del Bene Comune e che questa classe politico/parlamentare ha ben poco a cuore, essendo in tutt’altre faccende affacendati (ossia le problematiche della loro casta e delle loro tasche).
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