DEMOCRAZIA CRISTIANA: UN PARTITO DIALOGANTE E RISPETTOSO DELLE IDEE DI CIASCUNO !

DEMOCRAZIA CRISTIANA: UN PARTITO DIALOGANTE E RISPETTOSO DELLE IDEE DI CIASCUNO !

A cura di Angelo Giacomo Pagani (Brescia) * angelo.pagani@dconline.info * Cell. 329-9132253 * Vice-Segretario regionale Organizzativo Vicario della Democrazia Cristiana della regione Lombardia.

Angelo Pagani (Brescia)

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

< DEMOCRAZIA CRISTIANA : UN PARTITO DIALOGANTE E RISPETTOSO DELLE IDEE DI CIASCUNO ! >

Dopo aver partecipato ai lavori della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana svoltasi a Roma nei giorni 17 e 18 luglio 2020  vorrei qui fare un breve riassunto delle sensazioni che ho avuto in questa mia esperienza.

Nell’occasione ho ascoltato con attenzione il dibattito e numerosi sono stati gli interventi che si sono susseguiti, tutti pieni di pathos e di grande energia.

Da sx al tavolo della Presidenza: Clara Funiciello, Sen. Saverio De Bonis, Angelo Sandri, Rodolfo Concordia

Questo dà sicuramente forza e valore al confronto interno nel partito, rendendolo un soggetto di spessore e di valore, nonchè coeso ed unito negli intenti politic da perseguire.

Si è parlato molto di riunificazione, sostenuta con forza soprattutto dal gruppo giovanile della Democrazia Cristiana, il cui rappresentante – Andrea Turco – ne sottolinea sempre, in tutti i suoi articoli e post sui vari social – la urgente necessità e ne indica la strada da perseguire per raggiungere questo fondamentale obiettivo.

Andrea Turco e Rodolfo Concordia (Roma)

Un partito unito infatti può andare molto lontano ed e quindi necessario il sostegno e l’impegno di tutti per procedere a questa agognata riunificazione.

Non dobbiamo però solo rimpolpare le fila del nostro “esercito” meramente di numeri per dimostrare che siamo in tanti.

Dobbiamo invece dimostrare che essendo numericamente forti, abbiamo tanto da dire e da dare alla nostra società contemporanea.

C’e’ un grande fermento intorno alla Democrazia Cristiana ed anche qualche piccola invidia da parte di altri gruppi minori. i  quali tentano di “disturbare” l’azione seria e decisa del nostro partito.

Renato Chiavegato (Desio/ Monza e Brianza)

Mi riferisco ad altre piccole sedicenti Democrazie Cristiane che vorrebbero essere depositarie di eredità e simbolo, ma che alla fin fine – senza un vero e sincero impegno per la riunificazione – finiranno per non andare molto lontano.

Abbiamo discusso trepidamente sul simbolo, sulla legittimità al suo uso, e ne e’ scaturita una discussione che ha portato ad una cronistoria molto articolata e precisa , densa e dettagliata sulle varie circostanze accadute e dei fatti oggettivi che ci qualificano “eredi”.

E quindi siamo noi coloro che hanno dato continuità alla Democrazia Cristiana, mai effettivamente “morta”.

Dott. Angelo Sandri (Udine) ed il Sen. Saverio De Bonis (Matera)

Il nostro Segretario Angelo Sandri ha spiegato  apertamente il susseguirsi delle vicende e ha tranquillizzato anche coloro che erano più scettici, assicurando inoltre che si sta operando per creare un archivio dei documenti esistenti consultabile in via telematica.

Saranno così di resi disponibili alla consultazione i vari incartamenti riguardanti questo lungo periodo della <Resistenza democristiana>, articolati nel loro susseguirsi e facilmente reperibili.

Se dalla nostra parte c’e’ la volonta’ di una riunificazione globale, non si vede la stessa propensione delle “altre DC”, schieramenti che utilizzano il pretesto del simbolo per trascinare vecchie e nuove diatribe e forse anche egemonie di potere.

Da sx: Roberto Esposito, Tony Riggi, Mirko Parisi, Angelo Sandri, Rodolfo Concordia

Il simbolo ci rende riconoscibili davanti alla gente, davanti al popolo; incarna i nostri valori e le nostre esperienze; ci identifica; è la nostra immagine e per questo deve essere salvaguardato salvaguardato e difeso.

Gli anni spesi in battaglie acquisiscono quindi un significato profondo.

Lo sconforto e  le gioie di chi ha lottato per la sua salvaguardia assumono allora un significato di alto valore e questo va senz’altro riconosciuto.

Alessandro Calabrese

Il simbolo, così come le tessere di adesione alla Democrazia Cristiana, sono un segno di appartenenza: la volontà di aderire ad un progetto che trova i suoi fondamenti nel cristianesimo.

Guai se le tessere fossero unicamente il lasciapassare per avanzare all’interno del partito.

Certo aprono la strada alla possibilità di voto e di espressione democratica degli organi e delle decisioni programmatico-politiche, ma se fossero la “raccolta dei soldatini” che ci voteranno sarebbe squallido e sbagliato.

Se invece la tessera diventa un modo di partecipazione effettiva ed esprime attraverso la persona contenuti, idee ed istanze, essa contribuirà senza dubbio alla scelta di politici lungimiranti, che abbiano una visione lontana ed ampia del nostro presente e del nostro futuro.

Clara Funiciello (Taranto)

Abbiamo bisogno più che mai di menti profondamente attente e aperte ad un nuovo “umanesimo”. Menti che sappiano tracciare la strada e creare le basi di una “rivoluzione” democratica dell’attuale sistema Governativo.

Il popolo è assuefatto da coloro che parlano alla “pancia”, che fanno politica attraverso slogan d’impatto ma vuoti. Non trova però persone che sappiano toccare il loro cuore. Cavalcano quindi la protesta che il più delle volte riserva amare sorprese e non riesce ad infondere speranza.

Il popolo della Democrazia Cristiana sà dare speranza, ma per essere all’altezza di questo gravoso e non semplice compito si fa sempre più urgente la necessità di formazione, di studio della realtà sociale, di analisi approfondite della nostra società e delle nostre imprese, partendo sempre dall’uomo  come soggetto al centro di ogni azione.

Vorremmo dunque essere politici di qualità e ci riusciremo.

Quindi, si ai tavoli di lavoro, alle scuole di formazione politica, all’intreccio delle nostre esperienze personali Ed inoltre grande spazio ai giovani che con la loro energia e vitalità sapranno dare impulso all’operatività del partito.

Ai giovani poco interessa io sono….io sono stato…io ho fatto….io ero e io sarò.

Ai giovani interessa avere a fianco persone che li possano accompagnare, guidare ed indirizzare. I giovani si aspettano che dimostriamo effettivimente quello  che siamo.

Non vogliamo certo rimanere una  schiera di “nominati” che si gongolano del titolo ricevuto dal Segretario nazionale della D.C..

Vogliamo invece guadagnarci questa nomina mettendola a disposizione di tutti e mettendo in comune le nostre peculiarità e – perchè’ no – anche le nostre diversità, per poter far di nuovo grande la Democrazia Cristiana.

 

A cura di Angelo Giacomo Pagani (Brescia) * angelo.pagani@dconline.info * Cell. 329-9132253 * Vice-Segretario regionale Organizzativo Vicario della Democrazia Cristiana della regione Lombardia.

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

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Francesco
4 anni fa

Buona descrizione… Non ho potuto esserci… Ma ritengo fondamentale un punto… Tutti siamo la Dc… Ognuno con le sue diversità territoriali… Ma ritengo il confronto… Lo scontro… Linfa di crescita… Arroccarsi su posizioni.. Mi fa tornare in mente Esopo… Il quale già mille anni fa affermava… Che più è grande la presunzione del sapere…. Più è piccolo il cervello…
Umiltà… Rispetto… Dialogo… Unità… Erano i principi dei padri fondatori… FZ

A. Pinto
4 anni fa

Non si tratta della “presunzione del sapere”, ma del sapere interpretare e applicare concretamente senxa se e senza ma, gli ideali democratici del fondatore, partigiano cristiano, militante nell’Azione Cattolica Italiana e anti-fascista Alcide De
Gasperi.
Cordialmente.
A. Pinto

A.P.
4 anni fa

Un cordiale benvenuto al Sen. Saverio De Bonis.
Eletto nel M5S e membro al Senato dal 27 Marzo 2018 al 3 Gennaio 2019 per poi passare al Gruppo Misto dal 4 Gennaio 2019 . S.E.&O.
Sicuramente il Dott. A.
Sandri avrà scoperto nel
senatore un’anima della
Democrazia Cristiana…..c”è
sempre il “paracadute ” del
Gruppo Misto.
Che dire: buon lavoro e buona D.C.
A.P.

A.P.
4 anni fa

* IL riferimento è alla XVIII Legislatura.