A cura di Erik Marandola (Fermo) *
erik.marandola@dconline.info *
Segretario Provinciale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana della provincia di Fermo.
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< DI FRONTE AD UNA SITUAZIONE DI GRANDE SCETTICISMO E’ IL MOMENTO DEL FARE ! >
Ci siamo incontrati questa mattina in quel di Ascoli Piceno assieme al Segretario politico regionale della D.C. delle Marche Laura Allevi ed al Segretario regionalew del Movimento Giovanile della D.C. delle Marche Francesca Celentano.
Nel discutere dei progranni e degli obiettivi che abbiamo intenzione di perseguire come Movimento Giovanile della D.C. delle Marche , ne è sorta una riflessione: secondo Voi, perché noi giovani non crediamo più nella politica?
Una domanda che potrebbe di certo far scaturire innumerevoli risposte.
La più comune èsenz’altro: “NON CI SENTIAMO RAPPRESENTATI”. Ovviamente noi delle nuove generazioni ci ritroviamo in un Paese dalle antiche radici, già costruito con le sue leggi, con i suoi edifici, occupando così terra, mare e cielo.
Uno storico pezzo di una canzone del 1966 di Adriano Celentano dice <Perché continuano a costruire le case e non lasciano l’erba?> (da “Il ragazzo della via Gluck”).
Questa è una domanda importante perché ritrae due epoche differenti.
Nel 1966 si ritraeva l’Italia che sta cambiando e ciò che era stato vissuto fino a quel momento non era più lo stesso.
Ora nel 2020 ritrae l’immagine dei ragazzi che non hanno più spazio per loro, dove costruire qualcosa che li faccia sentire parte dell’Italia del ventunesimo secolo.
Personalmente ammetto che molti aspetti del passato li amo, ma in futuro vorrei poter amare il mio passato.
Amo la Democrazia Cristiana perché sta dando l’opportunità a noi giovani di costruire il nostro futuro, improntandolo con le nostre idee così da poterci spazio, una briciola di un pane che è l’Italia, per rendere anche nostro questo Paese.
Ora mi voglio rivolgere ai giovani: se non credete più a niente è questo il momento del “FARE”, con me, con i miei colleghi, ma soprattutto con la Democrazia Cristiana.
Nell’articolo. Bravi ragazzi
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