di Monteprandone (provincia Ascoli Piceno)
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< “Diario di prigionia” del Cardinale della Chiesa Cattolica George Pell, edito dalla Cantagalli >
Il Cardinale della Chiesa Cattolica Geoge Pell nasce nel 1941 a Ballarat, cittadina poco distante da Melbourne, in Australia.
Suo padre di origine inglese e anglicano non praticante, fu campione di pugilato, lasciò l’educazione del figlio a sua moglie, anche lei inglese ma praticante cattolica.
Nel 1987 George Pell diventa vescovo ausiliario di Melbourne e, dieci anni dopo, nel 1997 per volere di Sua Santità Giovanni Palo II diviene arcivescovo metropolita della capitale.
Nel 2001 è Arcivescovo di Sidney e viene nominato Primate d’Australia.
Mentre la porpora arriva nel 2003, sempre per volere di Giovanni Paolo II.
Con Papa Francesco, invece, arriva la nomina nel 2013 di componente della Commissione “C 8”, composta da otto cardinali con lo scopo di coadiuvare Papa Francesco nell’azione di riforma della Curia Romana.
Sempre nel 2013 Papa Francesco lo nomina ministro plenipotenziario delle finanze vaticane, quindi, capo della Segreteria per l’Economia, voluta da Papa Francesco, che avocherà a sé sia le competenze del Consiglio dei 15, dell’Apsa e parte del Governatorato.
Lo scorso 7 aprile 2020, l’Alta Corte d’Australia si è espressa con decisione unanime per annullare il verdetto di colpevolezza ed emetterne uno di completa assoluzione nel caso Pell, ribaltando l’incomprensibile condanna del Cardinale per l’accusa di abuso sessuale “storico”.
La sentenza dell’Alta Corte Australiana ha liberato un innocente dall’ingiusta detenzione alla quale era stato sottoposto; lo ha restituito alla sua famiglia e ai suoi amici e gli ha permesso di riprendere in mano il suo importante lavoro nella e per la Chiesa Cattolica.
Durante tutto il suo calvario di 405 giorni di prigionia il Cardinale è stato un modello di pazienza e di vita sacerdotale, come testimonia questo diario.
Innocente, egli era libero anche quando incarcerato. E ha saputo mettere a frutto tutto quel tempo – «un prolungato ritiro», come lo ha definito – rassicurando i suoi molti amici in tutto il mondo e intensificando una già vigorosa vita di preghiera, di studio e di scrittura.
Al centro di incredibili pressioni e sostenuto da una vibrante fede cristiana, il Cardinale George Pell ha preso posizione in difesa della verità, consapevole che la verità renda liberi nel senso più profondo.
Il diario che il lettore è in procinto di leggere (glielo consigliamo vivamente) è una luminosa attestazione di questa liberazione.
L’Alta Corte di giustizia dell’Australia ha dunque prosciolto l’alto Prelato ordinandone l’immediata liberazione e la cancellazione del suo nome dalla lista dei responsabili di abusi sessuali.
L’annullamento della precedente condanna a carico del Cardinale è stato deciso all’unanimità dai sette componenti dell’Alta Corte di giustizia australiana che hanno rimosso la sentenza di condanna della Corte di Appello.
Sua Eminenza Geoge Pell, dopo l’avvenuta scarcerazione, in una sua nota, ha dichiarato di non aver alcun risentimento verso nessuno, nonostante l’accanimento mediatico sia stato da più parti evidenziato come un sintomo di evidente pregiudizio – in mancanza di prove certe contro l’imputato – che ha avuto invece numerosi testimoni a suo sostegno.
Il Cardinale è stato purtroppo sottoposto alla pubblica gogna senza alcuna forma di garanzia (il nostro ordinamento infatti a tal proposito prevede la presunzione d’innocenza fino all’emanazione della sentenza) a tutela del presunto reo, subendo così un’autentica persecuzione mediatica anche perché Sua Eminenza non ha mai accettato alcun compromesso per ingraziarsi il plauso dell’opinione pubblica.
Il processo infatti si è svolto in un clima di alta pressione mediatica, tanto da aver assunto i caratteri di una vera dittatura dell’opinione pubblica che preventivamente condanna una persona a prescindere da ogni valutazione o elemento, perché ciò, in quel momento, in quel frangente o episodio, è quello che chiede la massa, o meglio ancora, è il comune sentire.
Inoltre tutto diventa ancora più esplicito quando qualsiasi presunto reato potrebbe essere stato commesso da un uomo di Chiesa.
Si configurerebbe in tal caso la fattispecie socio-giuridica nota come “fumus persecutionis” sorretta da una poderosa azione mediatica che poggia le sue fondamenta sulla vetusta teoria che considera il sospetto essere l’anticamera della verità.
Non a caso in circostanze come queste non vi è paragone tra il clamore suscitato dagli accusatori, subdolamente certi delle loro argomentazioni accusatorie ed il loro silenzio assordante con cui viene accolta la sentenza di assoluzione della persona che è stata sottoposta a giudizio, quindi, assolta.
Il Segretario nazionale della Democrazia Cristiana Angelo Sandri ha voluto commentare il positivo esito finale di quanto accaduto.
<< Sia pur dispiacendoci ancora una volta per questa dolorosa vicenda soggetta ad evidente manipolazione mediatica, l’assoluzione rende comunque definitivamente giustizia, dissolvendo qualsiasi possibile ombra di dubbio sull’accaduto !
La testimonianza resa dal Cardinale George Pell nel libro “Diario di prigionia” è davvero interessante e merita di essere letta ed approfondita, nella speranza però che fatti come questi non abbiano a ripetersi troppo spesso e non siano all’ordine del giorno come qualcuno “auspicherebbe”. >>