A cura di Anna Beneduce (Salerno)
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Segretario regionale del Dipartimento “Relazioni con il Mondo Ecclesiale e del Volontariato” della Democrazia Cristiana della Regione Campania.
< DIMMI COME AMI, TI DIRO’ IN CHI CREDI ! >
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,6-14). << In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”.
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. >>
Molte persone, tante persone, sono restie quasi timorose oppure pensano che sia inappropriato oppure inopportuno usare la parola “Amore” nella propria vita; nel quotidiano.
Invece dovrebbero gridarlo al cielo senza timore, senza resistenza, senza remore, in quanto si menziona la natura di Dio l’Essenza di Dio che è Amore.
Nulla sopravviverebbe sulla terra se non ci fossero uomini e donna d’Amore. E grazie ad essi che ancora non siamo nel caos totale.
Sono pochi ma importanti e lavorano nell’amore e nel rispetto degli altri, delle cose e di tutto ciò che è importante per la nostra sopravvivenza.
Per altri l’amore è troppo complicato ed impegnativo alla fine dei loro scopi ed anche non troppo buoni obbiettivi per il Bene Comune per cui è meglio soprassedere.
Molto meglio usare il cervello, la mente e non il cuore che oltre ad essere il nostro muscolo motore per la nostra vita sulla terra è anche il nostro centro emozionale.
Per cui – secondo costoro – è meglio averlo solo come motore, anziché includerlo come fonte di vita dell’amore universale, senza sapere che alla fine di questa nostra esperienza sulla terra è dell’amore che ne dobbiamo dare conto a Dio.
E dobbiamo ricordarci sempre che sulla terra, nella nostra vita, nel nostro quotidiano è nel Nome dell’Amore, è nel Nome di Dio Amore, che l’impossibile diventa possibile e vedremo i deserti fiorire e l’acqua zampillare dalle rocce.
Pace e Amore. E che Dio Padre Onnipotente ci benedica e ci protegga sempre !
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