A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)
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Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana
Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Don Lorenzo Milani “I care”. C’è bisogno che abbia cura di te.
Quando si parla, si cita , si ricorda Don Lorenzo Milani immediatamente torna alla mente la Scuola di Barbiana.
Ebbene è proprio qui che si è recato il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella,, nei giorni scorsi, a rendere omaggio alla memoria dell’indimenticato Don Lorenzo Milani, nella ricorrenza del centenario della sua nascita.
Dalla chiesa ufficiale degli anni “60 fu definito “il prete scomodo” . Scomodo perché lungimirante, aveva anticipato i tempi grazie alla sua condotta e alla visione del mondo evangelicamente ispirato.
Anche Papa Francesco, il 20 giugno 2017, in occasione dei cinquant’anni della morte ha reso omaggio fondatore della Scuola di Barbiana pregando sulla tomba : un gesto molto forte di comunione nella Chiesa.
In definitiva “scomodo” perché ha vissuto la sua sua scelta di pastore, di uomo di chiesa in totale coerenza con i principi del Santo Vangelo.
Don Lorenzo ha incentrato la sua azione pastorale verso gli ultimi lo ha fatto con molto coraggio accogliendo i bambini più poveri , i bambini che ha a causa della povertà non avrebbero mai potuto, in primis di iniziare a studiare, quindi, poi proseguire negli studi.
Nel suo manifesto per una scuola che sia scuola nel vero senso della parola , rappresentato dalla sua monografia “Lettera ad una professoressa” Don Lorenzo scriveva:
“La scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde. La scuola dell’obbligo ne perde per strada 462mila l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi che li perdete e non tornate a cercarli. Non noi che li troviamo nei campi e le fabbriche“.
Molti poi di questi bambini sono diventati ottimi insegnati, professionisti, funzionari dello Stato, che hanno espletato al meglio le loro importanti funzioni al servizio della collettività ponendo in essere i preziosi insegnamenti di Don Lorenzo Milani primo fra tutti servizio il prossimo in modo disinteressato.
La scuola Barbiana è stato il prototipo della scuola popolare, di quella scuola popolare per tutti a tal proposito nel suo intervento il Presidente Matterella ha sottolineato” Con le sue lezioni ai poveri ha segnato la storia dell’istruzione. La scuola deve contrastare la povertà e ogni discrimine”.
Il Capo dello Stato con queste sue parole ha ben definito in modo immediato e compiuto la preziosa attività socio pedagogica posta in essere da Don Lorenzo Milani che poi si sintetizza con il celeberrimo motto ” I CARE , c’è bisogno che io abbia cura di te”.
E’ stata questa la scuola di Barbiana , è stato questo il messaggio che Don Milani ha voluto lanciare a tutti gli educatori ad iniziare dai genitori, al mondo scolastico e a tutti coloro che si coloro che prendono cura delle giovani generazioni affinché si formino cittadini veri protagonisti dello Stato democratico perché responsabili e impegnati per il bene del Paese.
Non dimentichiamo inoltre a tal proposito che Don Lorenzo Milani è stato anche il padre dell’attuale Servizio Civile che ha permesso a moltissimi ragazzi negli anni di rendersi utili alle rispettive comunità civili di appartenenza: dando così applicazione pratica al principio cardine del suo operato : il Servizio evangelicamente inteso ” Non sono venuto per essere servito ma per servire”.
Ad accogliere il Capo dello Stato erano presenti : S.Em. Card. Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italina, S.Em. Card. Giuseppe Betori Arcivescovo metropolita d Firenze, il Presidente del Comitato Nazionale per i cento anni della nascita di Don Milani, la prof.ssa On.le Rosy Bindi e numerose altre autorità civili, religiose e militari.
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