di FRANCO CAPANNA * www.ilpopolo.news * www.democraziacristanaonline.it
< E’ necessario “rimboccarsi le maniche” per gesti concreti di solidarietà in aiuto delle suore claustrali: persone che si sono messe a totale servizio del prossimo e della Chiesa >.
Ringrazio i vertici della Democrazia Cristiana – ed in primis il Segretario nazionale D.C. Angelo Sandri – per la fiducia dimostrata nei miei confronti, nell’affidarmi il coordinamento amministrativo dell’iniziativa promossa dal partito scudocrociato e volta ad aiutare concretamente e nel modo più incisivo possibile i monasteri delle suore claustrali, messe a dura prova da una normativa con cui loro vengono discriminate in maniera molto evidente.
Abbiamo bisogno di persone di cuore, oggi sempre più rare, che operino senza troppi paletti, in una realtà dove sempre più si dilata la sfiducia, la povertà, l’annientamento dei valori.
Come ex sindacalista da poco, conosco troppe realtà che fanno davvero male: fabbriche chiuse, negozi spariti, laureati costretti andare all’estero, signori di media borghesia costretti a rovistare nei cassonetti dell’immondizia e lunghe file di italiani presso centri Caritas.
Tante famiglie ridotte a pane e pasta.
Chi vi scrive, per un patto con mia moglie in morte per cancro, ha donato la propria vita sindacale agli ultimi e tribolati di ogni fascia sociale, impoverendo la mia stessa economia in sacrifici – a volte disumani – ma per grazia anche con riuscite conquiste sociali.
Credevo che gli eremi dei monasteri d’Italia, particolarmente di suore e monache di clausura, fossero un pezzo di cielo autosufficiente.
Ma non sapevo, come tutti, che non sono aiutati dal Vaticano perché Ordini indipendenti, dunque sovrani, dal 1500.
Essi vivono di piccolo lavoro artigianale e di elemosine (che oggi non ricevono) il che tradotto significa carestia di cibo, oltre l’impossibilità permettersi le visite mediche necessarie o men che meno una visita specialistica subitanea o potersi recare in uno studio dentistico per le cure adeguate.
Sono stato testimone io stesso, ospite di un monastero in Roma, nel veder bussare due claustrali per chiedere cibo dopo tre giorni di patimento.
Mi dicono che questo male non è solo italiano: anche in Spagna e Portogallo vanno nei ristoranti per recueperare avanzi di cibo.
Sono un cattolico credente, ma trovo i governi al potere siano veramente crudeli e vampiri nel far pagare tasse inique anche alle religiose prive di reddito, come il vergognoso ticket sulla sanità.
Non capisco neppure l’atteggiamento dei vertici ecclesiastici che non intervengono, in questo caso, con la dovuta energia: noto una disparità di trattamento inacettabilee verso donne che vivono in uno stato di totale rinuncia, scegliendo una vita di sacrificio al servizio di una vita cristiana di senso raro e profondo.
Grazie dunque ai vertici della Democrazia Cristiana per aver scelto di rendersi solidali, nonostante le difficoltà del momento, verso le suore di clausura che meritano senz’altro la nostra preghiera ma anche un impegno concreto in loro aiuto.
FRANCO CAPANNA – TERAMO
Comitato di sostegno < SOLIDARIETA’ >
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Amici DC,con questo articolo si é voluto dare una analisi completa su status religiose e non certo in contrapposizione di altre fasce sociali in lacerante difficoltà ma tutti meritevoli di attenzioni. In primis coloro al governo,di ieri e di oggi. La stessa nascente unitaria Democrazia Cristiana avviata su un profilo ottimale e avviso che vs anzi nostro sforzo all’oggetto ovvero politico e umano non è a conoscenza solo interna ma forte della mia popolarità sui media per opere riuscite sindacali ho inviato 50 e-mail a vertici del governo,personalità ecclesiastiche come un mio solidale Vescovo Sua Ecc. Giovanni D’Ercole,redazioni giornalistiche,personalità varie e monasteri in Italia. Dunque universalità progettuale.
RITENGO CHE :LA CHIESA POSSIEDE ENORMI RICCHEZZE E CAPITALI PER POTER SOSTENERE E AIUTARE QUESTI CONVENTI DI CLAUSURA…PER LA CHIESA (DEVE ESSERE) UN PRECISO DOVERE MORALE E NON SOLO .Lidia ( penna che graffia)
Gentilissima,tuo intervento molto gradito da chi scrive dopo 5 anni di interesse a questa categoria e studi nel settore oltre testimonianze avute da badesse monastiche.Governi sotto accusa per tasse sanità imposte a prive di reddito! Vero ,la Santa sede in nome suo Magistero non tenuta ad aiuto economico perché Ordini nati indipendenti e sovrani.Vero che il precursore San Benedetto Da Norcia nel 500 poi sviluppatisi nel 1500 ( per non condividere eredità le figlie venivano rinchiuse)poi per interventi di Santi vennero inseriti in seno alla chiesa spiritualmente. Certe regole perdurano e la scelta arbitraria in voto di castita,povertà, ubbidienza. Chi scrive é un sindacalista e condivido tuo pensiero perché oltre i governi sanguisuga possibile flessibilità da parte vaticana presso monasteri in forte patimento economico con interventi mirati . Tutto e suscettibile di cambiamento e inammissibile che alle rinunce radicali almeno curarsi la salute e un minimo di aiuto vuol significare benigna carità. f.c.