A cura di Dott. Carlo Priolo (Roma Capitale)
carlo.priolo@dconline.info
Responsabile regionale del Dipartimento Comunicazione della Democrazia Cristiana della regione Lazio
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< E’ TORNATA LA DEMOCRAZIA CRISTIANA E FINITA E’ LA NOTTE ! >
Si sono dunque conclusi – nella prestigiosa cornice del Centro Congressi “Casa Tra Noi” a Roma – i lavori del primo Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana che ha avuto luogo nei giorni 2 e 3 febbraio 2024.
Un Consiglio Nazionale “germinato” dal XXIV Congresso Nazionale della Democrazia Cristiana che si era svolto a metà del mese di dicembre 2023 (vn 15 e sb 16 2023) a Roma.
I Consiglieri Nazionali della D.C. – che con diritto di elettorato attivo e passivo hanno preso parte ai lavori del Consiglio nazionale – hanno dunque eletto all’unanimità quale Presidente nazionale della Democrazia Cristiana Ferdinando Celeste (Reggio Calabria)
Ferdinando Celeste è attualmente anche il Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana regione Calabria e ricoprivo – fino alla elezione a Presidente nazionale – anche il ruolo di Segretario nazionale del Dipartimento Enti Locali della Democrazia Cristiana italiana.
Il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana dott. Angelo Sandri, appena avvenuta l’elezione di Ferdinando Celeste a Presidente nazionale del partito, ha anche annunciato pubblicamente l’intenzione di indicare il Prof. Filippo Marino (Reggio Calabria) a Presidente Onorario della Democrazia Cristiana.
Annuncio che è stato accolto da tutti i presenti in maniera entusiasta, il che è stato sottolineato da uno scrosciante applauso.
Dal dibattito scaturito anche in questo Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana è emerso come oggettivamente chiaro a tutti l’indeclinabile esigenza di crescere in numero ed idee-guida, fatti salvi gli immancabili “distinguo” e le eterne dichiarazioni che vengono declamate in tutti gli incontri politici di qualsivoglia partito o movimento.
Come pure da millenni negli scritti di dotti moralisti ed esperti storiografici, amanti del “come dovrebbe essere” l’attività politica, ma paralizzati di fronte al “come è” la realtà vissuta dalle genti, dai popoli, dalle etnie.
La Democrazia Cristiana delle origini è stata la sola ed unica formazione politica che ha agito realisticamente per mutare la tragedia planetaria della sofferenza e del dolore e rendere la “malattia mortale” (Soren Kierkegaard) più sopportabile !
Tutti Noi esseri umani che attualmente abitiamo la Grande Madre Terra dobbiamo renderci conto che senza il Cristianesimo, il nemico di ieri e l’amico di oggi sono la stessa persona.
“Amatevi gli uni con gli altri”: non c’è altra possibilità, salvo l’eterno susseguirsi delle guerre, dei conflitti sociali, anche senza la polvere da sparo.
Ed allora è la “realtà” che spinge i migliori ad intraprendere la via fertile dell’unificazione e delle pratiche migliori per conquistare un unanime consenso nell’interesse generale.
Così funziona l’incerto e traballante regime democratico, altrimenti c’è la immobilizzante rassegnazione o il Colpo di Stato.
Serve un programma per vivere il Cristianesimo delle origini? Quando il singolo agisce, lavora, studia, offre all’altro ciò che può, legge il programma?
Quando compra ciò che le serve, prepara il pranzo, guida l’autovettura nel traffico, viene disturbato dal condomino maleducato, legge il programma?
Quando parla, discute con i propri simili, racconta i disagi quotidiani, legge il programma?
Quando vuole convincere il prossimo che il Cristo che cammina tra le genti non ha nemici, accoglie tutti, legge il programma?
Quando si sforza di capire il comportamento dei propri simili che portano sofferenza e dolore, legge il programma?
Quando accarezza un bambino che piange, legge il programma?
Gesù di Nazareth predicava tra le genti un modo di essere “cristiano”, di essere persona concretamente umana, di donare, di accogliere, di non chiedere, condividere lo Spirito del Sacro, che è infinito, disperso nelle galassie, ma vicino, perché in ogni istante qualcosa nasce, qualcosa vive e qualcosa muore e si ripete per miliardi di copie.
L’essere e il dovrebbe essere sono la stessa cosa per il cristiano.
La storia non la scrive il singolo, anche animato dalle migliori intenzioni. Le intenzioni non hanno cambiato il Mondo, così come la ragione del singolo.
E’ la ragione collettiva, le organizzazioni collettive che determinano i cambiamenti epocali.
Lo Stato non è chi è al potere in questo momento. Lo Stato è la storia dello Stato, la storia di quel singolo popolo. Senza storia non c’è Stato. Un popolo senza storia non ha uno Stato. Lo Stato viene prima non dopo la società civile.
Lo Stato non può non essere cristiano, perché “cristiano” significa universale.
Dostoevskij scriveva che “se Dio non esiste tutto è possibile”.
Il Cristianesimo, il sentire biologico del Sacro, non annulla le singole religioni, le comprende tutte nell’interesse e nell’amore di tutti gli esseri umani che abitano la Terra, come pure degli assenti. L’Anima è immortale, la morte non esiste è una fantasia.
Va umilmente compreso che la tracotanza del potere non ha futuro.
Il futuro sono i bambini ai quali va assicurata la “joie de vivre” con la misericordia, con la grazia.
Ma per fortuna è’ tornata la democrazia cristiana, finita è la notte !
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Che tristezza…mortificato povera Dc…27 persone ..