Enrico Sivori, Segretario della Democrazia Cristiana della regione Liguria, analizza l’arrivo del nuovo premier Mario Draghi.
“La politica è un’arte difficile – dichiara Enrico Sivori, il Segretario regionale della Democrazia Cristiana della regione Liguria – poco adatta agli studiosi.
Non a caso, il Novecento, il secolo in cui le idee hanno più contato nell’agone politico, è stato, si può dire, un secolo tragico.
Gli uomini di pensiero, infatti, tengono ferma un’idea, che rendono statica, non confrontano più con la realtà.
La realtà è che il sovranismo è una stagione finita, non perché quelle idee fossero errate ma perché è cambiato lo schema di gioco. E non solo a livello di “politique politicienne”, che potrebbe anche non interessarci, ma credo soprattutto a livello di spirito pubblico.
Bisogna allora studiare il modo per affermare la parte buona di quelle idee (ce n’era ovviamente anche una cattiva come in tutte le cose umane) nel nuovo contesto. La coerenza e il tener fede agli ideali non solo non sono valori politici, ma morali, ma anzi spesso contrastano con la morale concreta che è altra cosa da quella astratta e illiberale degli azionisti, di destra e di sinistra”.
Il dirigente democristiano inoltre sottolinea che bisogna appoggiare il tentativo di Mario Draghi di formare un governo di “tregua politica” (dixit Rino Formica). Che a mio avviso è un treno che la destra deve prendere al volo, perché un altro non ne passerà più facilmente e si rischia quell’inessenzialità che è propria di chi considera la politica come mera testimonianza, cioè appunto ideologicamente.
Rimettersi in gioco dunque e prepararsi a ritornare al governo al più presto.
“L’opportunismo in politica – continua Enrico Sivori – è una virtù se non è cosa brutta. E in questo caso non mi sembra che lo sia.
Draghi, a mio avviso, farà infatti una politica di destra, per il semplice fatto che in Italia le politiche di destra, che sono quelle che ci vogliono soprattutto in momenti in cui – come questo – bisogna ripartire e le può fare solo un Governo di sinistra o di tecnici. Ed è questa la vera anomalia che noi dobbiamo far sì che sia superata”.
Il segretario della Democrazia Cristiana ligure infine afferma: “Draghi sa poi troppo bene, lo ha anche questo detto e scritto più volte, che la baracca la muovono i ceti produttivi e che non li si può né vessare più di tanto, né dargli un contesto in cui la libera iniziativa sia resa poco agevole e praticabile.
Quanto all’altro punto che sta a cuore a una destra liberale, una destra come la vedo io, esso è il garantismo. Non so come si comporterà Draghi a tal proposito, chi nominerà alla Giustizia ecc.
Ma non credo che potrà fare peggio dei governi precedenti. La Democrazia Cristiana ligure si augura che Draghi possa dare risposte. Abbiamo bisogno di risposte che non siano semplici soluzioni estemporanee per raccogliere qualche percentuale di consenso ma siano, invece, inserite in una visione strategica.
Mio padre mi ha sempre detto che una cosa che esiste, se sbagliata, la si può correggere, ma se non esiste….
Lo facciamo da qui perché con il nostro modello Liguria abbiamo dimostrato di essere capaci di dare risposte veloci e corrette. Allora forza Draghi, perché se vince Draghi vince l’Italia! “.
Capo Ufficio Stampa nazionale della Democrazia Cristiana Italiana – Agrippino Castania con numero tessera professionale 136230.