Magi e i loro doni
Secondo la tradizione cristiana, i Magi sono tre, uno per ogni dono offerto al bambino Gesù.
Baldassarre, raffigurato con la pelle nera, simboleggia l’Africa. Porta con sé l’oro, simbolo di regalità che riconosce in Gesù il sovrano non solo dei giudei ma di tutti i popoli.
Melchiorre, dalla carnagione chiara, rappresenta l’Europa e porta in dono l’incenso che bruciando si eleva verso il cielo e richiama il legame tra l’uomo e Dio. Il dono dell’incenso è così un modo per riconoscere in Gesù il figlio di Dio incarnato. Gaspare, infine, raffigurato con tratti arabi o indiani, è associato all’Asia; egli porta in dono la mirra, una resina aromatica utilizzata per le unzioni sacre e per la preparazione dei corpi alla sepoltura: è questo il segno che anticipa il sacrificio di Cristo, la sua passione e morte, compimento della missione salvifica.
La tradizione dei Magi non si limita, perciò, al loro ruolo di portatori di doni. Ogni figura rappresenta un popolo, una cultura, una parte dell’umanità che si unisce nel rendere omaggio al bambino di Betlemme. La loro diversità di origine sottolinea l’universalità del messaggio cristiano: la nascita di Cristo non è solo per Israele, ma per tutti i popoli, senza distinzione di provenienza, cultura o condizione sociale. L’incontro tra i Magi e Gesù diventa quindi il simbolo del dialogo, una chiamata all’unità e alla comunione. Baldassarre, Melchiorre e Gaspare invitano a superare le barriere e a riconoscere in Cristo il punto di incontro tra le differenze umane, un ponte verso una fratellanza universale.
Altre Franco Capanna editorialista.
IL POPOLO ,ROMA