Eventi esterni e biologici che hanno esercitato un impatto sulla traiettoria del disturbo, e soprattutto la persona.
Ognuno ha caratteristiche fisiche, mediche, immunologiche, relazionali, di familiarità, genetiche che lo distinguono da chiunque altro.
Ci sono altri fattori da tenere in conto: l’età, il genere, lo stato familiare, la predisposizione per particolari cure. Poi lo stile relazionale e di comunicazione, le aspettative individuali: per questo il medico deve considerare e chiarire l’obiettivo terapeutico, che deve essere condiviso con il paziente.
Le cure funzionano solo quando tutti questi fattori vengono considerati e condivisi dai pazienti: la personalizzazione, appunto.
Perché un nuovo farmaco o una nuova terapia di Neuromodulazione può inizialmente far sentire soggettivamente peggio?
Gli effetti di perturbazione che un farmaco ha sui recettori non attivano immediatamente gli effetti curativi ma possono stressare l’organismo al fine di produrre una reazione migliorativa e un riequilibrio terapeutico.
I primi effetti, pertanto, non di rado sono di accentuazione dei sintomi e anche di un soggettivo peggioramento.
Quindi ad un iniziale effetto non positivo non ci si deve immediatamente rassegnare, ma attendere un tempo ragionevolmente correlato alla durata e gravità del disturbo perché si possano evidenziare gli effetti positivi.
I farmaci
I nuovi farmaci psicoterapeutici sono il miglior strumento per consentire il ritorno alla propria vita normale.