A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)
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Vice-Segretario nazionale Vicario del Dipartimento “Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana
Vice-Direttore de “IL POPOLO“ della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
< FERNANDO CIARROCCHI (ASCOLI PICENO): CANTO NOTTURNO DI UNO SCRITTORE ERRANTE DI FINE ESTATE ! >
L’estate sta finendo (anche quella del 2023), andrebbero a sottolineare i Righeira, sulle note di un loro brano musicale di grande successo.
In ogni caso, nonostante l’asfissiante calura estiva di queste ultime settimane di agosto, che gli antichi romani avevano opportunamente appellato “Feriae Augusti”, qualche pensiero o considerazione politica non può certo mancare !
È il periodo propizio per gli incontri, per rivedersi e trascorrere in sano relax sotto l’ombrellone qualche ora e riflettere insieme ad amici e conoscenti su quanto l’attuale governo sta facendo o sta cercando di fare.
A voler essere obiettivi il quadro politico-socio-economico non è affatto dei migliori.
È arcinoto che tra il dire e il fare ci passa di mezzo il mezzo il mare.
Questo vale sia per l’ex esecutivo dei Cinque stelle che si presentarono all’opinione pubblica con il loro slogan” Apriremo il Parlamento come scatoletta di tonno” vedasi poi: i banchi a rotelle, i monopattini a gogo, auto elettriche ,110% e chi più ne ricorda, più ne metta.
Modo di dire che ovviamente non esime nessuno dei governi precedenti all’esecutivo presieduto dall’On.le Giuseppe Conte.
Stendiamo un velo pietoso su come l’attuale compagine di Governo sia stata “legittimata” a tale ruolo.
Tutti ricordiamo l’indecente convocazione dei comizi elettorali nella seconda metà del luglio 2022 per andare al voto in data 20 settembre con ben due mesi di tempo … tra convocazione e voto (SIC !).
In ogni caso, come consuetudine vuole, nella indecorosa campagna elettorale, ancorchè svoltasi in tutta fretta, sono state formulate molte promesse che hanno attratto l’attenzione del corpo elettorale.
È impresso nella mente di tutti gli italiani il video dell’allora capo dell’opposizione, oggi Presidente del Consiglio dei Ministri, che faceva notare l’anacronismo delle accise sulla benzina dicendo che qualora fosse andata al Governo avrebbe fatto del tutto per eliminarle.
A quanto pare sulla rete autostradale i prezzi dei carburanti sono schizzati alle stelle con ripercussioni anche sulla rete normale.
E per l’immigrazione ?
A quanto pare gli immigrati continuano ad arrivare a più non posso, nonostante l’attivismo diplomatico della Premier.
Sul fronte dell’inflazione non va certo meglio !
Il carrello della spesa è aumentato del 10%: questi sono gli argomenti ricorrenti sotto l’ombrellone di questa rovente estate che volge al termine.
D’altro canto è pur vero che la bacchetta magica non la possiede nessuno.
Queste sono criticità che perdurano da molti anni senza mai una soluzione definitiva.
L’impegno, la determinazione, la costanza nel tener fede agli impegni presi con l’elettorato deve poi tener conto che ci sono altri fattori che non possono non essere considerati.
L’europeismo, l’atlantismo, il sistema elettorale, argomenti che influiscono in modo determinante nella quotidiana attività politica dell’esecutivo con cui, nolente o volente, si deve fare i conti.
Gli effetti più immediati che si riscontrano più da vicino sono quelli derivanti dall’attuale sistema elettorale che genera confusione rendendo l’attività politica ancora più incomprensibile e distante dai cittadini: da quel cittadino che costituzionalmente parlando deve essere coprotagonista delle scelte dei propri rappresentanti.
Un sistema elettorale spurio, non certo fluido, che non garantisce neppure la stabilità “condito sine qua non” sempre più richiesta dai consessi internazionali.
Per ridare smalto alla politica, all’attività politica sempre più necessaria per far fronte ad alcune delle criticità sopra richiamate, è urgentissimo cambiare il sistema elettorale in senso proporzionale con un sbarramento del tre per cento in cui le forze politiche riacquistano le rispettive identità con i propri programmi elettorali e si presentano al corpo elettorale dicendo: noi siamo questi e proponiamo queste scelte per la rinascita dell’Italia.
Il proporzionale vuol dire restituire al cittadino la sua giusta, dovuta e legittima facoltà di scelta per indicare i suoi rappresentanti non imposti dalle segreterie delle coalizioni ma dagli organi periferici dei partiti che scelgono coloro che si sono interessati e si interessano del territorio e hanno le capacità di rappresentare le istanze delle rispettive comunità nelle preposte sedi parlamentari elettive.
Il cittadino, il territorio, i partiti che tornano ad essere nei territori tra, con, per la gente abbandonando l’improduttivo, anzi sterile, partito liquido che ha generato autoreferenzialità e acuito la distanza, la disaffezione e il disinteresse dei cittadini dalla politica.
La Democrazia Cristiana da sempre impegnata sul fronte del proporzionale per il bene dell’Italia. Le altre formazioni centriste dovrebbero altresì farsi carico di questa emergenza politico-istituzionale per il bene dell’Italia.
Ma dovrebbero farlo in modo costruttivo non solo con mere enunciazioni di principio ad affetto ma senza alcuna sostanza politica.
Urge una federazione di centro fortemente convinta e coesa su questo tema importantissimo della necessità di cambiare questo sistema elettorale interloquendo anche con il PD, impegnato a rincorrere gli scivoloni del Governo per poter fare cassa politica senza però alcuna proposta che possa definirsi politica.
Una forte aggregazione di centro e un PD disposto concretamente a dialogare per il bene dell’Italia possono essere i protagonisti di una comune iniziativa parlamentare che una volta per tutte ponga seriamente al centro del dibattito politico la questione di un sistema elettorale inadeguato che potrebbe dar vita anche all’elezione diretta del Capo dello Stato il che – a detta di molti – sarebbe la migliore ed auspicabile quadratura del cerchio.
Le forze democratiche dinanzi a tutto questo non possono certo far finta di nulla.
Cambiare il sistema elettorale in senso proporzionale con lo sbarramento al tre cento è sicuramente un punto di partenza democratico a tutela della democrazia e della liberta.
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Complimenti per l’articolo.
Ben impostato e soprattutto una analisi perfettamente realistica e mirata.
L’articolo ha evidenziato l’attuale situazione italiana così com’è.Evidente la mancanza di un centro.Un centro vero che l’unico partito che lo rappresenta e che conserva i valori è la Democrazia Cristiana.
Mi permetto a questo punto di parafrasare : a tutti gli uomini di buona volontà che credono nei valori e nei principi democratici di cui la DC è custode,uniamoci,solo uniti si vince.
Ferdinando Celeste