A cura di Franco Capanna – sindacalista Teramo * franco.capanna@dconline.info
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< Franco Capanna (sindacalista Teramo): la fede è un dono da accogliere e far germogliare ! >
La fede, pone nell’uomo un’intelligenza, non superiore, ma diversa da chi non crede. In che senso diversa?
Un’intelligenza completa e più profonda della realtà, che permette di rispondere alle domande profonde ed inestirpabili del nostro io e dare un’ipotesi di significato a tutto.
Partire da qualcosa che c’è, da una Presenza qui e ora, è totalmente diverso che partire da un un vuoto, da una assenza, da una irrazionalità ultima della vita, che chi si professa ateo non può non sperimentare.
Inoltre, l’ipotesi di significato ultimo, porta l’uomo credente ad essere maggiormente stimolato e produttivo proprio per rispondere alla vocazione che Dio dà.
Tutto questo è dimostrato dalla storia. Infatti i più grandi scrittori e poeti della storia erano credenti e cristiani e la maggior parte cattolici.
Ecco alcuni tra poeti e scrittori credenti.
Virgilio (70a.C.–19 a.C., Poeta religioso). Il più grande poeta dell’antichità, non certo cristiano, ma dal forte senso religioso esplicitato nella venerazione degli dei, è stato, inconsapevolmente, profeta della nascita di Cristo. Nella IV bucolica troviamo scritto così: vedi qui, qui e qui.
Orìgene (185–254, Scrittore e Teologo cattolico)
È considerato uno tra i principali scrittori e teologi cristiani nei primi tre secoli. Pochi autori furono fecondi come lui, con i suoi scritti ed i rapporti interpersonali esercitò un’enorme influenza su tantissimi pensatori. Credente e cattolico.
Tietmaro di Merseburgo (975–1018, Storico e Religioso cattolico)
Famoso per aver scritto alcune opere che trattano la storia della dinastia sassone e il periodo dal 908 al 1018. Partecipò in prima persona a molte importanti vicende politiche e le sue informazioni sono la fonte principale della storia dell’epoca. Credente e religioso cattolico.
Iacopone da Todi (1233-1306, Poeta e Religioso cattolico)
I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i più celebri autori di laudae religiose della letteratura italiana. Credente e religioso cattolico.
Dante Alighieri (1265–1321, Poeta, Scrittore e Politico cattolico)
Padre della lingua italiana, è l’autore della celebre Commedia, capolavoro considerato la più importante testimonianza letteraria della civiltà medievale nonché una delle più grandi opere della letteratura universale. Credente e cattolico.
Francesco Petrarca (1304–1374, Scrittore, Poeta, Umanista e Religioso cattolico)
Uno dei più importanti poeti italiani, è considerato il padre dell’umanesimo rinascimentale e creatore del modello della lingua italiana. Conosciuto e studiato a livello internazionale, ha conseguito gli ordini minori della Chiesa.
Oggi l’esperienza della fede non appare mai come un dato scontato e immune dalle tempeste della vita.
Essa assomiglia piuttosto ad un cammino tortuoso e accidentato e si tratta di una scommessa impegnativa in cui ad essere in gioco è ciascuno che è chiamato ad interrogarsi sulla propria direzione di marcia.
Si tratta di una scommessa impegnativa in cui ad essere in gioco non è solo il rapporto con il sacro, ma anche la costruzione della propria identità.
Ma soprattutto comporta uno sguardo nuovo su se stessi e sul mondo, che non può nascere unicamente da un assenso intellettuale, ma è prima di tutto un ” dono” da accogliere e far germogliare.
A cura di Franco Capanna – sindacalista Teramo * franco.capanna@dconline.info
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Grazie Franco del tuo ulteriore contributo sempre eccellente
Tuo amico Roberto di Teramo.
Angela Bravo Franco un Bellissimo capolavoro questo scritto
Prezioso articolo per ricordarci cosa. Era l Italia religiosa .
Grazie
Andrea
La fede è all interno di ognuno di noi. Io Credo….
Bravo Franco che sei monito ai tanti sacrilighi del mondo d’oggi!
Tua estimatrice.Rosalba di Teramo
Sei in capolavoro.
Ottimo scritto e un forte richiamo al Vangelo Don Luigi.
Come sempre ottimi i tuoi diffusi.
Amici Franco
Autorizzato da Don Fwrdinando Colombo
## Leggi questo meraviglioso messaggio di Natale del vescovo di Modena, Mons. Erio Castellucci
‘Due giovani e un neonato’:
Quei due ragazzi hanno saputo accogliere, perché non solo la loro età, ma anche il cuore era giovane. Il cuore invecchiato si difende il cuore giovane si affida.
… Il Figlio di Dio viene al mondo nel grembo di una ragazza e si affida alle braccia di un ragazzo. La sapienza eterna di Dio entra nella vita terrena consegnandosi a due adolescenti sconosciuti, non a due anziani saggi e ammirati. Come dirà San Paolo: “quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti” (1 Cor 1,27).
Questi due giovani, con il loro bimbo, sono da venti secoli un modello di accoglienza. Maria e Giuseppe aderiscono prima di tutto al progetto di un Dio che sconvolge i loro disegni umani. Poi consentono di nascere ad una vita concepita troppo presto rispetto alle loro previsioni. Infine accettano di muoversi dentro le condizioni di fragilità in cui il Signore li ha posti, adattando a culla una mangiatoia e ricevendo dei semplici pastori come ospiti. Tre grandi, scomodi e attualissimi gesti di accoglienza: di una volontà divina così diversa dalla nostra, di una vita nascente inattesa, di situazioni segnate da precarietà e povertà.
Quei due ragazzi hanno saputo accogliere, perché non solo la loro età, ma anche il loro cuore era giovane. Il cuore invecchiato si difende, il cuore giovane si affida. Si può avere un cuore giovane anche a 80 suonati e un cuore vecchio anche a 20 anni: la profetessa Anna, che pochi giorni dopo accoglierà Gesù al Tempio, aveva un cuore giovane (cf. Lc 1,36-38); il “giovane ricco”, che tanti anni dopo rifiuterà la chiamata di Gesù, aveva un cuore vecchio (cf. Mt 19,16-22). Ma quando si alleano la giovinezza dell’età con quella del cuore, come nella “santa Famiglia”, si sposano speranza e fiducia: due virtù in declino nelle società vecchie.
San Benedetto raccomanda di “consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore” (Regola III,3). Papa Francesco ha voluto un anno fa un Sinodo dei giovani e per i giovani. Al di là dei luoghi comuni sui giovani – è evidente il disagio giovanile, peraltro specchio del disagio adulto – la “santa famiglia” incoraggia ad imparare dai giovani. Ci stanno educando ad ascoltare “tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (Laudato sì, 49). Ci stanno dicendo che il futuro è degli operatori di pace, di fraternità e di giustizia. Ci stanno invitando a creare spazi di prossimità, perché si appassionano di più alle relazioni che alle istituzioni. Ci stanno chiedendo di essere più autentici, di pensare anche a loro, di farci più responsabili verso le prossime generazioni.
Monsignor Erio Castellucci – vescovo di Modena
Franco ti stiamo vedendo sui network!
Amici
Un saluto al direttore salesiano di Bologna don Colombo che da sempre mi ha incoraggiato nel mio sofferto ma vincente cammino sindacale e privilegio ospitare ,per gentile concessione, il messaggio di S.E. monsignor vescovo di Modena Erio Castellucci .
Ad entrambi e loro comunità i miei più splendidi auguri di in ottimo Anno Nuovo 2020.
Franco Capanna sindacalista.
Auguri Franco ,Buon Anno Nuovo
Isabella
Grazie Franco dei tuoi struggenti inimitabili diffusi.
Cinzia e Giulia Napoli
Fortuna abbiamo Franco.
Laura Chieti
Le chiese sono sempre più vuote.