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<FRANCO CAPANNA (TERAMO): UNA RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA V DOMENICA DI QUARESIMA>
In queste ore drammatiche che segnano la vita del nostro Paese, possiamo sentirci rappresentati dalla preghiera di Marta e Maria, le due sorelle di Betania, che hanno il fratello ammalato e mandano a dire a Gesù: colui, coloro che tu ami, sono gravemente ammalati.
Si apre così il Vangelo della V domenica di Quaresima, che ha come suo protagonista Lazzaro. Dopo la samaritana e il cieco nato, Lazzaro è il terzo personaggio del Vangelo che ci parla in questo tempo di coronavirus.
Quella di Lazzaro è una storia in cui si mescolano dolore e speranza, lacrime e fede.
Come a dirci che la storia della nostra vita e l’avventura della fede si giocano dentro questo legame e non in una situazione ideale, in un ascetismo senza passioni, in un’umanità analfabeta d’amore o in una spiritualità astratta e severa.
Sia Gesù che le due sorelle piangono; ma, al contempo, si affidano alla potenza d’amore di Dio, che vince ogni morte. E la prima parola del Vangelo ci riporta al segreto di questa bella amicizia tra Gesù e la famiglia di Betania, il che ci fa pensare.
Quando Gesù riceve la notizia non resta indifferente, ma decide di correre il rischio dell’amore: andiamo di nuovo in Giudea!
Era appena dovuto scappare da lì perché i Giudei volevano ucciderlo, ma ha ben chiare quali sono le priorità: il bisogno dell’amico viene prima del tentativo di salvarsi la pelle. Un amore che ama fino alle lacrime: quando Gesù arriva, prima “si commuove profondamente” e poi, “scoppia in pianto” per la morte di Lazzaro.
Abbiamo immaginato un Dio anaffettivo, distante, distaccato, imperturbabile nella sua perfezione, ma il Dio cristiano è invece l’amico che viene a visitare il nostro dolore, si commuove profondamente, piange la nostra morte. Nelle nostre lacrime ci sono anche le sue lacrime ed è questo misterioso bagno di solidarietà che ci trasforma e ci consegna alla vita nuova.
Infine, il Vangelo ci annuncia la più bella verità su Dio: Egli vuole che nessuno vada perduto, che nessuno rimanga legato nelle bende della morte, che tutti abbiano la vita eterna. Per questo ha inviato Suo Figlio: per farci risorgere da ogni morte.
E nel dialogo con Marta, Gesù ci annuncia una cosa ancora più sconvolgente: la speranza della risurrezione non è una pura speranza ultraterrena, qualcosa che riguarda l’aldilà, una specie di consolazione del futuro per alleviare i dolori del presente: è la vita di Dio che ora, adesso, oggi stesso vuole entrare nella tua.
Mentre Marta dice “So che risorgerà nell’ultimo giorno”, Gesù risponde “Io sono la risurrezione e la vita”.
La prima usa il futuro, Gesù il presente. In Gesù, la risurrezione si è fatta presente nel qui e ora dei nostri drammi e la vittoria finale sarà il punto di arrivo di un cammino iniziato qui.
La risurrezione di Lazzaro, in tempo di coronavirus, ci insegna tre cose: il valore dell’amicizia, il pianto di Dio nella nostra sofferenza e la fede
Anzitutto, questo Vangelo ci fa vedere come e quanto Gesù abbia tenuto in grande considerazione il valore dell’amicizia; nella sua vita terrena, Egli ha avuto molti amici, con cui ha condiviso gli entusiasmi della missione e i momenti più difficili. Marta, Maria e Lazzaro erano per Lui degli amici speciali.
In questi giorni così sofferti, costretti a stare a distanza, ci manca il tempo condiviso con gli amici, ci mancano i sorrisi e gli abbracci, ci mancano le persone del cuore. Allo stesso tempo, la nostra preghiera è identica a quella di Marta e Maria: Signore, il tuo amico è malato.
Ciascuno di noi ha un amico ammalato o si sente amico di tanti ammalati della nostra Nazione. E’ questo un tempo prezioso per imparare – ricordiamocelo dopo, quando sarà tutto finito – a considerare l’importanza dell’amicizia nella nostra vita, a ringraziare gli amici per la loro presenza, a coltivare fiducia e amore nei loro confronti e, nondimeno, a imparare che, per mezzo della fede, siamo diventati tutti amici e fratelli nel Cristo.
Ogni uomo è mio fratello, disse Paolo VI. Senza differenze, distinzioni, pregiudizi e discriminazioni.
Davanti alla tomba di Lazzaro contempliamo inoltre una scena straordinariamente unica: Gesù scoppia a piangere.
Questo Vangelo ci fa vedere allora il pianto di Dio nella nostra sofferenza, che in questo tempo di coronavirus può purificare il nostro cuore da tutte le immagini sbagliate di Dio: non possiamo pensare che Dio in qualche modo sapeva e non ci ha salvati, che forse questo virus è arrivato (o lo ha mandato Lui?) perché lo abbiamo meritato, che mentre noi soffriamo
Lui non interviene. Al contrario, nella nostra sofferenza, Dio piange. Dio si commuove profondamente quando siamo toccati e feriti dal male, perché Egli combatte con noi per sconfiggerlo.
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Che bel consolante scritto.
Che refrigerio.
Dovrebbero leggere tutti questo s ritto ma ,scusatemi,gli italiani sogno ignoranti!.
Bellissimo scritto ma ti conosciamo che sei un grande
No prof De Simone,non honilmpiacere conoscerla,no non generalizzate le i opinione. Tanti non scrivono in questa sede ma tantissimi mi fanno riscontro da tutto il mondo per canali diversi.
Magari su Facebook che piattaforma dove tutti cercano like personali trascurando le cose buone ma non determinante. Cmq gli scritti rimangono che positivo questo.
Davvero scritto che fa bene al cuore,grazie Franco.
Tre amiche di San Benedetto del Tronto
Anche in questi giorni di grande prova per tutti noi, siamo tutti chiamati a sperare che qualcosa di positivo, alla fine, ci sarà!
L’ intervento divino e l’ impegno dell’uomo faranno sì che questo virus verrà debellato, quanto prima!
Cosa dire????
Noi, essendo uomini a volte perdiamo la fiducia, anche in noi stessi!
Vediamo tutto nero ma, quando tutto sembra perso, in lontananza scorgiamo un piccolo puntino luminoso che piano piano irradia tutta la sua luce e riporta l’ azzurro nel nostro cielo!
Speriamo bene!
Semplicemente divino.
Caro Franco si sono un precario e non lavoro e altri pure ,rimasto con pochi soldi che facciamo adesso?
Gianluca,ti comprendo e lo sai benissimo, il sindaco del tuo paese con il quale ho parlato a breve si fa oarte attiva e almeno per alimenti non avrai problemi. Sai che il sindaco é persona seria e giusta.
Quanta ansia non si resiste .
Unica vera speranza è Gesù il resto caos epidemie peccati.
Signora di Trieste
Bello scritto
Ukraine
Abbiamo terrore Franco di questo terribile morbo.
Ciao Franco il tuo articolo é molto bello, l’ho fatto girare ,son sicuro che piacera’ a tutti
Grazie amico, sia diffusa nel mondo la parola di Dio.
Bello bello bello
SUSY E MARY ,Birmingham .
Davvero ottimo SCRITTO .
Isabella.
Encantada.
4 aprile *Primo Venerdì*
Oggi vi invito a dedicare qualche tempo alla preghiera di adorazione a Gesù Eucaristia nei tabernacoli di tutto il mondo, ma soprattutto presente nei vostri cuori, nella vostra famiglia, nella vostra casa.
Vi ripropongo la formula della
*Comunione di desiderio*
*Signore Gesù, tu sei con noi, vivo e vero, nell’Eucaristia*
*e accogli con infinita Misericordia ciascuno di noi.*
*Vieni in me e donami una fede grande e viva;*
*una fede che ama te al di sopra di tutto e per sempre.*