IL CONVEGNO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA A PESCARA AL CENTRO CONGRESSI “AURUM” IN DATA 31 AGOSTO 2018: FUMATA BIANCA PER UNA “NUOVA” DEMOCRAZIA CRISTIANA FORTE, COESA, A SERVIZIO DEL POPOLO E PER LA LIBERTA’ !
di ANGELO SANDRI * www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it
E’ riecheggiato forte nelle sale del Centro Congressi “Aurum” di Pescara, nella giornata di sabato 31 agosto 2018, il monito degasperiano: < Se saremo uniti, saremo forti, se saremo forti saremo liberi ! >
E’ stata proprio ANGELICA BIANCO, Segretario politico regionale di Rivoluzione Cristiana dell’Abruzzo e ora anche Coordinatore regionale della Costituente della < Democrazia Cristiana > abruzzese, nell’introdurre i lavori del convegno della D.C. a Pescara, a richiamare con forza il monito dell’insigne statista trentino.
La stessa Angelica Bianco, nel suo saluto quale “padrona di casa” ai lavori del convegno, ha definito quella del 31 agosto 2018 una giornata “storica” per la Democrazia Cristiana.
E “storica” lo è stata sul serio per la D.C., la giornata del 31 agosto 2018, se è vero come è vero che per la prima volta dal quel “maledetto” 18 gennaio 1994, ossia dopo ben quasi venticinque anni, abbiamo un forte, significativo, inequivocabile atto di riunificazione della DEMOCRAZIA CRISTIANA.
Abbiamo dovuto ancora una volta menzionare quel malefico 18 gennaio 1994, allorquando un Consiglio nazionale “farlocco” – a cui presero parte Martinazzoli, Rosa Russo Iervolino, Fontana ed altri – tentò di porre la parola fine all’esperienza storica della Democrazia Cristiana, permettendo la diaspora dei democristiani in mille rivoli e creando così tante divisioni.
Con quella malefica riunione di Consiglio nazionale si diede corpo a quella che possiamo ben definire la “maledizione morotea”: <Il mio sangue ricadrà su di Voi e sulle Vostre divisioni>, scrisse Aldo Moro nella sua ultima lettera inviata dal carcere delle Brigate Rosse.
E questa nefasta profezia purtroppo si avverò e cominciò un calvario pieno di divisioni e lacerazioni all’interno del “partito che aveva fatto grande l’Italia” trovando compimento proprio in quella summenzionata e scellerata decisione.
Fu Flaminio Piccoli, nonostante la sua veneranda età (nel 1994 avrebbe compiuto ottant’anni) ad iniziare quella che noi chiamiamo la “Resistenza democristiana” e che ha visto finora l’impegno coriaceo di di denine di migliaia di protagonisti convinti che solo nella “rinascita” nella Democrazia Cristiana potevamo trovare risposto allo sfacello in atto in Italia.
Grandi meriti hanno coloro i quali hanno resistito con il difetto però di essere incapaci a perseguire una visione sufficientemente unitaria , l’unica in grado di dare risposte concrete ed incisive in uno scenario politico completamente nuovo e tuttora in costante e profonda evoluzione.
Uno scenario in cui stanno tentando di minare le basi della nostra convivenza civile e di cancellare quei valori fondanti a cui intendiamo fare riferimento e che costituiscono le nostre origini, le nostre “radici”, sia storiche che culturali.
E di fronte a quesdto scenario buio e preoccupante, i particolarismi e le divisioni di sicuro non servono. E per quanto possano essere buoni gli intendimenti dei singoli, dobbiamo saper fare i conti con la cruda odierna. < Nessuno è cristiano da solo >, ci hanno insegnato un tempo. E questo vale anche per il democristiano.
Serve la nostra unità, ad ogni costo, come ci ha ammonito a chiare lettere Alcide De Gasperi.
E’ servita dunque la determinazione dell’avellinese On. Gianfranco Rotondi, supportato dalle capacità organizzative dell’On. Giampiero Catone, per perseguire con grande caparbietà e determinazione questo anelito unitario di cui il mondo democristiano h estrema necessità.
Ed in quel di Pescara, in data 31 agosto 2018, si sono poste le basi per una scelta definitiva volta alla riunificazione del partito dopo tanti anni di pesanti ed improvvide divisioni e lacerazioni.
Al via dunque la “nuova” Democrazia Cristiana che vede confluire nella “Costituente democristiana” tutte le principali espressioni politico/giuridiche che si richiamano a vario titolo alla Democrazia Cristiana storica che fu di don Sturzo, De Gasperi e Aldo Moro.
Il convegno che si è svolto a Pescara è stato il frutto di un lavorio intenso e proficuo svoltosi soprattutto in questi ultimi mesi del 2018 e che ha visto un primo fondamentale passaggio con la costituzione – in data 5 luglio 2018 – della federazione “DEMOCRAZIA CRISTIANA”, primo fortissimo segnale della volontà di unità e di convergenza di tutti i democratici cristiani di buona volontà.
Ora è stato deciso un ulteriore, importante, definitivo passo in avanti!
Con il convegno di Pescara prende corpo la “nuova” ed unita Democrazia Cristiana, che si sostanzia con concretezza e determinazione, puntando senza se e senza ma ai passaggi fondamentali che la attendono inesorabilmente.
Dapprima la convocazione degli “stati generali” del partito quale momento di riflessione e dibattito sull’immediato futuro del partito scudocrociato.
E subito dopo la celebrazione di un Congresso nazionale unitario che ponga fine alla diaspora democristiana per il bene del nostro Paese. Sarebbe auspicabile e significativo che questo Congresso nazionale della Democrazia Cristiana si possa celebrare attorno alla data del 18 gennaio 2019, anniversario del famoso < APPELLO AI LIBERI E FORTI >, di sturziana memoria.
Dopo un calvario durato esattamente ben venticinque anni, potremmo assistere alla resurrezione definitiva della DEMOCRAZIA CRISTIANA !
Angelo Sandri
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Speriamo che sia una cosa seria e non uno dei tanti tentativi finiti in fumo.