I leader del G20 hanno raggiunto un’intesa su commercio e migranti, ma i Grandi del mondo restano spaccati su un argomento al centro dell’agenda, il clima.
I Paesi firmatari dell’accordo di Parigi, infatti, confermano che quel documento è “irreversibile” e gli impegni previsti vanno attuati, ma c’è da superare lo scoglio degli Usa che ribadiscono la loro contrarietà. I 20 Grandi vedono con favore “la forte crescita globale”, ma sottolineano che è “sempre meno equilibrata”.
Se i firmatari dell’accordo, che ha l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale, ne sottolineano il carattere “irreversibile”, in un paragrafo distinto del comunicato finale gli Usa spiegano che respingono il testo ma dicono di essere impegnati a favore della “crescita economica, l’accesso all’energia e la sicurezza, utilizzando tutte le tecnologie e le risorse energetiche disponibili, proteggendo l’ambiente”.
Commercio, nessuna condanna al protezionismo – Nel comunicato finale al termine dei due giorni di summit, gli Stati membri del G20 affermano che “prendono nota dei problemi commerciali attuali”, ma si astengono da ogni condanna del protezionismo, vista la posizione in merito del presidente Usa Donald Trump. I Paesi del G20 si limitano a riconoscere il “contributo” del “sistema di commercio multilaterale”, ma aggiungono che “non è all’altezza” per gli obiettivi di crescita e creazione di posti di lavoro.
Scompare dunque il riferimento alla lotta contro il protezionismo che ancora c’era al G20 di Amburgo (Germania) dello scorso anno. E per la prima volta la Casa Bianca ha potuto brindare al fatto che sia stato messo nero su bianco il bisogno di riformare l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) “per migliorarne il funzionamento”. Esulta dunque il presidente Usa che aveva più volte aveva minacciato il ritiro degli Usa dal Wto se non fosse stato riformato. E’ la dimostrazione di come le economie principali non siano più unite come lo erano al loro primo G20 del novembre 2008, quando la crisi finanziaria era appena scoppiata. Almeno, ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza, gli Usa hanno accettato un “testo chiaro” sul multilateralismo e il commercio, cosa che è stata frutto di un “intenso lavoro”andato avanti fino all’alba odierna.
Conte: “Buon compromesso sul commercio” – “E’ stato raggiunto un buon compromesso – ha dichiarato il premier italiano Conte, rispondendo in merito al fatto che nel testo finale non ci sia cenno alla lotta al protezionismo . “Nel documento c’è un riferimento al commercio internazionale, e le varie sensibilità e posizioni dei Paesi hanno trovato una sintesi finale apprezzabile condivisibile e condivisa”, ha precisato in conferenza stampa.
dal web di Antonio Gentile