GIACOMO GIOVANNI TALPONE (Democrazia Cristiana): vogliamo che la NATO torni ad essere strumento di deterrenza a favore della PACE !

GIACOMO GIOVANNI TALPONE (Democrazia Cristiana): vogliamo che la NATO torni ad essere strumento di deterrenza a favore della PACE !

< GIACOMO GIOVANNI TALPONE (Democrazia Cristiana): vogliamo che la NATO torni ad essere strumento di deterrenza a favore della PACE ! >

La Nato c’è da ben 75 anni e si celebra dunque quest’anno il settantacinquesimo anniversario di fondazione di questo importante Organismo.

Era infatti il 4 aprile 1949 allorchè le 12 nazioni fondatrici firmarono il < Patto Atlantico > !

Ad oggi la NATO conta ben 32 Paesi membri, molti dei quali provenienti addirittura dall’ex blocco sovietico.

Ed ora anche la Svezia e la Finlandia che recentemente hanno deciso di abbandonare la loro storica posizione di neutralità, proprio in considerazione dell’infausta invasione russa dell’Ucraina.

All’indomani della Seconda guerra mondiale e con l’inizio della cosiddetta “guerra fredda” i dodici Stati costituenti diedero dunque vita all’Alleanza Atlantica in funzione antisovietica.

Erano paesi dell’Europa occidentale più due del Nord America: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.

Si profilava a quel tempo il periodo del bipolarismo (Guerra fredda) ossia del confronto tra due sistemi antitetici, fondato su una sfrenata corsa agli armamenti e, che però non sfociò mai in uno scontro diretto tra la NATO e il Patto di Varsavia.

Quest’ultimo era stato costituito da Mosca e dai suoi paesi satelliti nel giugno del 1955.

La Guerra fredda, come ormai è noto, terminò prima simbolicamente con la caduta del muro di Berlino nel 1989.

Poi concretamente con lo scioglimento del Patto di Varsavia nell’aprile del 1991 e con l’implosione dell’Urss nel dicembre dello stesso anno.

Apparentemente dunque la NATO, alla quale si erano aggiunti Grecia, Turchia, Germania e Spagna, non aveva più avversari.

Essa però ricercò la sua nuova ragion d’essere nel caotico quadro internazionale.

L’ultimo decennio del secolo scorso infatti vide un violento revival violento di nazionalismi (come nel caso dell’ex Jugoslavia) ed una diffusione del terrorismo islamico, che culminò con la vicenda delle “Twin Towers” di New York nel 2001.

Per cui la NATO estese la sua operatività a tutto il pianeta con conseguenze molto rilevanti.

La NATO infatti intervenne in Libia, Afghanistan, Iraq: tutte aree esterne a quella tradizionalmente coperta dell’Alleanza atlantica.

Contemporaneamente ben altri 14 paesi dell’Est Europa (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro e Macedonia del Nord) sono entrati a farne parte tra il 1999 e il 2020, spostando ad oriente il baricentro dell’Alleanza e suscitando forte apprensione a Mosca (dove Putin nel frattempo puntava a rinverdire il ruolo di grande potenza della Russia).

Nel 2022, con l’intervento russo in Ucraina, dove la guerra civile (largamente ignorata) infuriava già dal 2014 tra repubbliche separatiste del Donbass e il governo centrale di Kiev, il quadro internazionale è diventato ancora più complesso.

La stessa NATO ha preso in considerazione l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza , suscitando ancora più timori a Mosca.

L’aggravarsi della guerra in Ucraina, lo scoppio del conflitto a Gaza e la permanente tensione nell’area indopacifica con l’altra superpotenza cinese sono elementi che complicano un quadro internazionale che già deve affrontare crisi complesse come quella delle migrazioni e dei cambiamenti climatici.

Se andiamo ad osservare lo storico delle spese della NATO vediamo che nel 2013 spendeva 1.060 miliardi di dollari, per arrivare ai 1.200 del 2022 registrando un aumento di ben 140 miliardi di dollari

Una situazione di parità, per così dire, emerge solo in campo nucleare: 1.710 testate operative per il Cremlino, 1.670 per la Casa Bianca.

Il dubbio che sovviene a questo punto è che forse tutto questo apparato non basta per proiettare il suo raggio d’azione ovunque per controllare il globo intero, cioè fare il gendarme del mondo.

Ma in realtà si ha bisogno di una sicurezza condivisa e non unilaterale (basata sulle armi e sulla minaccia nucleare).

La Nato dunque c’è da ben 75 anni … e siamo ad osservare 38 capi di Stato che si ritrovano per festeggiare il settantacinquesimo anniversario di fondazione dell’Organismo.

 

Ed allora parliamone di questa Nato – sorta per prevenire le guerre (c’era lo strumento della deterrenza) – e che oggi rischia di diventare artefice di guerre.

La Nato appare una struttura vecchia, guidata dal vecchio Biden (neanche più tanto lucido a quanto si dice).

Un Biden affiancato da persone che paiono aver perso pure loro lucidità infilandosi in una guerra ad oltranza in Ucraina.

La scelta della Nato – appoggiata fortemente dal nostro Governo – ci rende scollegati dal volere popolare europeo.

Per supportare questa guerra si è arrivati ad una serie di fortissimi rincari (energia, cibo, servizi), mettendo allo stremo le famiglie, già al limite !

Il risultato delle elezioni europee è stato molto chiaro e chi era per la guerra a oltranza ha perso clamorosamente (oltre i confini Italiani).

Il recente voto ha portando (per la prima volta dalla fondazione dell’Europa) al fatto che in Parlamento ci sia uno scarto minimo di 11 parlamentari.

Altrimenti ci sarà una svolta a destra (e non è detto che non li trovino), mettendo fuori gioco la candidatura Ursula tanto decantata e voluta anche dalla Meloni.

Gabriel Naticchioni (Siracusa)

Già la Meloni … che voleva essere patriota.

Ed è diventata ora la super alleata di Biden in una guerra ad oltranza che gli Italiani non hanno mai fatto r non hanno mai voluta.

Però sono stati costretti a finanziarla.

Ora Biden (senza una minima speranza di sua rielezione), la lascia in Europa da sola, con il cerino in mano, fuori da ogni nomina.

Mi sembra giusto richiamare l’intervento del Segretario nazionale dei giovani D.C. Gabriel Naticchioni (pubblicato su < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana) che ha ben inquadrato la perdita di credibilità Europea da parte di questo Governo destrorso.

Non serve ci si dilunghi troppo, in quanto esso rappresenta la netta fotografia della ridotta visione politica nazionale.

Ora ci poniamo come osservatori e non festeggeremo particolarmente i 75 anni di fondazione della Nato.

Ma siamo  pronti a valutare la sua riforma, per ritornare ad essere  di deterrenza, a favore della pace !

 

 

A cura di Dott. GIACOMO GIOVANNI TALPONE (Alessandria)

giacomo.giovanni.talpone@dconline.info – Cell. 329-9095722 

Vice-Segretario Organizzativo Nazionale della Democrazia Cristiana italiana

Segretario Organizzativo regionale della Democrazia Cristiana della regione Piemonte

Componente del Consiglio nazionale e della Direzione della Democrazia Cristiana italiana

Editorialista de “IL POPOLO” della Democrazia Cristiana

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Carbone Grazia Antonia
5 mesi fa

Bell’articolo..come si diceva..meglio una pace ingiusta che ina guerra giusta
W la pace