A cura di Ing. Pasquale Montalto (Roma) pasquale.montalto@ilpopolo.news
Vice-Presidente nazionale della Democrazia Cristiana.
Il 28° anniversario di Capaci quest’anno nasce devastato da un virus che è riuscito a fare emergere tutte le criticità di un sistema giudiziario sempre più fragile.
Sembra non essere un caso che proprio a valle di tante scelte e vicende legate al mondo della giustizia arrivi forte e dirompente la voce di una giornata importantissima che oggi più di ogni altro anniversario ricorda all’Italia e al mondo intero il sacrificio del nostro Paese contro la mafia.
Nel giorno della Memoria abbiamo il dovere di ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino due veri giganti nella storia del nostro Paese. Con loro vogliamo oggi ricordare gli agenti della scorta e Francesca Morvillo, tutti morti negli attacchi terroristi della mafia a Capaci e in via D’Amelio in quel terribile 1992.
Sono già passati 28 anni dalla strage di Capaci di quel maledetto 23 maggio 1992 quando la mafia assassinò Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, e oggi ripetiamo l’omaggio e il saluto di tutta l’Italia sana, quella che ha veramente a cuore la legalità. Pochi mesi dopo, il 19 luglio un altro terribile attentato avrebbe ucciso Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Il virus che sta devastando la sanità e l’economia italiana e mondiale, sembra farci notare tutte le criticità di un sistema che si trova impreparato e incapace di garantire le necessità primarie.
Non si può far fronte alle ormai annose necessità della sanità e della giustizia in emergenza rischiando di incorrere in errori clamorosi e ancora più clamorose rivelazioni spettacolarizzate.
Il giorno della memoria ci ricorda che la nostra libertà e democrazia sono frutto del sacrificio di tante persone che hanno combattuto per conquistarla rinunciando alla loro vita.
Rappresenta un monito a chi ha scelto di intraprendere un percorso importantissimo a tutela dei diritti fondamentali degli uomini.
Oggi più che mai tuona il pensiero di Giovanni Falcone: ‘..se le istituzioni continueranno nella loro politica di miopia nei confronti della mafia, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorire sempre di più Cosa Nostra.’
Ci auguriamo che questa giornata sia per tutti non soltanto l’occasione per ricordare un evento ma che sia anche un monito a fare meglio imparando dagli errori.
Se non ricominceremo a ridisegnare un futuro per i nostri giovani l’impegno e il sacrificio di uomini come Giovanni e Paolo sarà stato inutile. Allora sì che dovremo vergognarci.
A cura di Ing. Pasquale Montalto (Roma) pasquale.montalto@ilpopolo.news
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