La sanità è notevolmente cambiata da quando i monaci curavano i malati con le piante e i salassi. La ricerca e la tecnologia trasformano quotidianamente il sistema sanitario. Le trasformazioni spaziano dal sistema diagnostico all’esecuzione di un intervento chirurgico, dalla somministrazione dei farmaci all’impianto di protesi, alle prenotazioni di visite specialistiche.
Secondo uno studio eseguito un anno fa da Frost e Sallivan, entro il 2021 gli investimenti in informatica nella sanità aumenteranno del 40%. L’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario comporterà un aumento delle entrate e una riduzione di costi. L’Italia, in controtendenza, prevede una riduzione della spesa informatica del 10% nel 2018. Riduzione che forse è causata dalla scelta delle regioni di centralizzare la spesa informatica e da una normativa in materia non ancora del tutto chiara.
Non solo software gestionali quindi ma tutta una serie di applicazioni che hanno il potenziale per rivoluzionare la disciplina medica, vediamo più da vicino alcuni esempi.
Google fa il suo ingresso nel campo medico acquistando Deepmind Healt. Si tratta di un progetto in grado di reperire e smistare migliaia di informazioni mediche per migliorare la prestazione di servizi offerti a chi ne fa richiesta. Il progetto è presente nel Regno Unito. La realtà aumentata, detta anche AR, è una tecnologia attraverso la quale elementi virtuali si sovrappongono al reale mediante degli strumenti come occhiali speciali, device mobili o complessi sistemi olografici. In campo medico la realtà aumentata è già in uso in svariati ambiti come ad esempio in chirurgia, nella terapia del dolore, per contrastare e rallentare il deterioramento cognitivo nelle persone anziane, per alleviare le sofferenze di chi affronta la chemioterapia.
Entra negli ambulatori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari San Giovanni di Dio, Horus, un visore che trasmette l’intervento mostrandolo ad altri medici. In tal modo più specialisti possono collaborare in tempo reale. Il visore è stato inserito nella strumentazione dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool e verrà usato dai medici per accedere alle informazioni dei pazienti, aggiornate in tempo reale, durante le operazioni.
La realtà virtuale è un settore in continua espansione e che, anno dopo anno, attira nuovi competitor, ognuno con i propri progetti e idee. Di recente, aziende come Magic Leap e Blippar hanno proposto delle tecnologie interessanti e potenzialmente in grado di cambiare, almeno in parte, le abitudini di molte persone. Un esempio concreto dell’impatto che i visori di realtà mista possono avere sulla società è stato fornito da Microsoft in questi giorni. L’azienda di Redmond ha annunciato che HoloLens è entrato a far parte della strumentazione di un ospedale del Regno Unito. Si tratta dell’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, una struttura che ogni anno aiuta 270.000 bambini a rimettersi in salute.
I medici dell’ospedale pediatrico hanno iniziato a usare il visore per accedere con facilità a informazioni aggiornate sul paziente che stanno operando. La realtà aumentata permette loro di accedere a questi dati senza dover utilizzare le mani, rendendo possibile consultarli senza smettere di operare. In questo modo viene massimizzata l’attenzione che i medici possono dare ai pazienti. La collaborazione tra Microsoft e l’Alder Hey Children’s Hospital non si ferma qui. Entrambe le realtà stanno lavorando assieme agli sviluppatori di Black Marble per creare applicazioni che possano essere usate in sinergia da HoloLens e Surface Hub, lo schermo multitocco di Microsoft che consente a più persone di intervenire sullo stesso progetto. I nuovi software dovrebbero consentire ai medici di pianificare le operazioni su Surface Hub e di inviare i dati così ottenuti sui caschetti HoloLens indossati dai chirurghi.
Stando alle parole di Robert Hogg, uno degli amministratori delegati di Black Marble, HoloLens ha delle capacità di visualizzazione molto potenti. Abbinarlo a Surface Hub, che ritiene una piattaforma adatta per svolgere dei lavori di gruppo, potrebbe essere la chiave per offrire agli utenti delle nuove esperienze immersive e per dare un valido supporto ai professionisti del settore sanitario.
Inoltre, spiega Microsoft in una nota, i medici avranno a disposizione il Surface Hub per condividere su un grande schermo digitale cartelle, esami e immagini che sono solitamente scritti su carta e conservati in diverse aree dell’ospedale. “Vedere il cuore di un paziente da dentro e fuori è essenziale. Devo visualizzarlo per fare questa operazione”, ha spiegato Rafael Guerrero, cardiochirurgo dell’Alder Hey. “Gli HoloLens mi consentiranno di avere le scansioni del paziente davanti a me mentre opero. Sarà un aiuto enorme e migliorerà l’esito per il paziente”. Il mondo digitale va dunque incontro alle esigenze di tutti.
Rimane certo che nessuna forma di Intelligenza Artificiale, o dispositivo indossabile può sostituire le competenze di un medico, ma questi strumenti possono migliorare il suo lavoro e la vita del paziente.
di Lucia Artieri