Quando si dice “risus abundat in ore stultorum” ossia che “il riso abbonda sulla bocca degli stolti”, non si pensa quasi mai al bene che può fare una bella espressione di viva allegria e divertimento: parliamo della risata.
Non mi dilungherò sui meccanismi fisiologici che possono scatenare il riso in quanto penso invece che sia più interessante fare un breve excursus sull’importanza che da sempre il riso ha avuto per l’uomo.
E partirei da Democrito, il “pensatore che ride”. Per questo importante filosofo la risata era un’arma potente a favore dell’umana esistenza così apparentemente priva di senso, buffa, bizzarra e senza orientamento.
Passando poi per il pensiero di Aristotele che nella sua “Poetica” arriva a dire che tutto sommato “è lecito ridere seppur in modo contenuto”.
Concetto ripreso nel famoso racconto di Umberto Eco “Il nome della Rosa” in cui Guglielmo, in un confronto con Jorge, sostiene che “il riso è proprio dell’uomo” e che “I santi stessi hanno fatto uso delle burle per mettere in ridicolo i nemici della fede. Per esempio, quando i pagani misero S. Mauro nell’acqua bollente, lui si lamentò che l’acqua fosse troppo fredda, il sultano infilò una mano e rimase ustionato…”.
A ben vedere il confronto tra Guglielmo da Baskerville e Jorge da Burgos rappresenta bene la contrapposizione ancora attuale tra chi sostiene che il riso è sinonimo di irrazionalità, superficialità, poca affidabilità e quanti invece affermano che le persone propense alla risata sono anche le più creative e predisposte al dialogo.
Se nella conversazione fosse intervenuto Kant, avrebbe sicuramente detto che il riso ha una funzione terapeutica che produce armonia tra corpo e mente, dando di fatto ragione alla seconda fazione.
Ed è proprio così!
Una sana e bella risata ha la capacità di nutrire il cervello, di produrre ormoni che provocano benessere in chi ride e addirittura anche in chi assiste. Agisce in modo positivo sul proprio sistema immunitario e sulla funzionalità di organi fondamentali come il cuore ed il sistema cardiovascolare.
Proprio per questi benefici ormai noti a tutti e confermati da numerosi studi condotti in varie università del mondo, si è sviluppata nel tempo la cosiddetta “terapia del sorriso” o “clown terapia” particolarmente adatta ai bambini.
Con questa immagine a mio avviso molto bella (i bambini che ridono) voglio concludere questo mio articolo, invitando tutti gli amici ed in particolare quelli di partito, ad affrontare tutte le questioni con pazienza, costanza, pace e quindi con gioia.