A cura di Rag.ra Clara Funiciello (Taranto) * Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana e Coordinatore nazionale dei Dipartimenti e programmi della Democrazia Cristiana italiana.
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< I problemi della scuola e della pubblica istruzione affrontati in un interessante incontro telematico promosso dalla Democrazia Cristiana e presieduto dal Prof. Alessandro Calabrese (Taranto) >.
Si è svolto nei giorni scorsi (giovedì 2 luglio 2020, ndr) un interessante incontro telematico – in modalità ZOOM – promosso della Democrazia Cristiana e coordinato dal Vice-Presidente nazionale della D.C. prof. Alessandro Calabrese (Taranto) nella sua qualità di Segretario Nazionale del Dipartimento <Cultura, Scuola e Pubblica Istruzione, Università e Ricerca> della Democrazia Cristiana.
L’incontro è stato molto interessante e valido ed ha visto la partecipazione di numerosi dirigenti del Dipartimento scuola della D.C. provenienti da varie regioni d’Italia.
Presenti anche il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana Dott. Angelo Sandri (Udine) ed il Vice-Segretario nazionale Vicario Prof.ssa Gabriella Strizzi (Ancona).
Dopo la robusta introduzione ai lavori dell’incontro svolta dal prof. Alessandro Calabrese si è dato vita ad un dibattito molto vivace e partecipato che verrà completato con un nuovo incontro che verrà convocato entro la prima metà di questo mese di luglio 2020.
Ma è il caso ora di soffermarsi con particolare attenzione sulla relazione introduttiva svolta dal Prof. Alessandro Calabrese su questi argomenti di scottante attualità per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della scuola italiana ed i problemi di istruzione dei nostri figli.
< RITORNO A SCUOLA: LA PROPOSTA >.
È stato ormai definito il Piano Scuola 2020 nel sistema nazionale di istruzione, statali e paritarie.
L’incontro svoltosi recentemente con le Regioni per le modalità organizzative e gestionali attinenti il rientro a scuola nel prossimo mese di settembre 2020 e per lo svolgimento delle attività per il prossimo anno scolastico, ha sostanzialmente confermato la bozza predisposta dall’Ufficio di Gabinetto del Ministero della Pubblica Istruzione.
< SINTESI DELLA BOZZA DEL “PIANO SCUOLA” >.
Le linee fondamentali di intervento del “Piano Scuola” prendono spunto soprattutto dal fatto che rappresenta il riferimento di base a cui le istituzioni scolastiche devono conformarsi.
Il primo elemento di certezza riguarda le attività didattiche che da settembre riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza.
Come si prevedeva (o si temeva), tutta l’organizzazione del rientro ruoterà intorno all’autonomia scolastica, comunque supportata dall’Amministrazione scolastica nazionale e territoriale.
A tal fine saranno previsti tavoli regionali coordinati dagli USR e conferenze di servizio a livello locale su iniziativa degli Enti locali.
A livello di istituzione scolastica, con l’autonomia didattica e organizzativa, tenendo conto degli spazi disponibili e delle esigenze delle famiglie e del territorio, potranno essere previste, ad esempio, riconfigurazioni della classe in gruppi e frequenza scolastica in turni differenziati, per gli studenti della secondaria di II grado; integrazione della didattica in presenza con la didattica digitale; l’estensione del tempo scuola al sabato laddove attualmente non sia previsto.
In tutta questa ipotetica organizzazione rimessa all’autonomia delle istituzioni scolastiche e alla responsabilità dei dirigenti scolastici c’è un convitato di pietra di cui il “Piano Scuola” parla in modo quasi residuale o, quanto meno, non attuale: il potenziamento degli organici del personale scolastico oggettivamente laddove si debba procedere a suddivisione della classe e turnazione degli alunni.
Per fare uscire dal limbo del Piano Scuola questo “convitato di pietra”, nel documento si prevede che “L’Amministrazione centrale avvia un apposito monitoraggio sulla base dei dati emergenti dai Tavoli regionali da insediare, per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, anche con riferimento a ulteriori disponibilità di organico aggiuntive per le istituzioni scolastiche statali”.
Non è chiaro a quali ulteriori disponibilità aggiuntive ci si riferisca.
Negli approfondimenti il Piano riserva un certo spazio alle scuole dell’infanzia, mentre il breve paragrafo dedicato alla scuola primaria e alle scuole secondarie di I e II grado è circoscritto stranamente ai laboratori, eludendo, ad esempio, la particolare configurazione della scuola primaria e del tempo pieno che di questo settore rappresenta poco più di un terzo delle classi e degli alunni.
Per la refezione scolastica il Piano raccomanda turnazione ai pasti o in alternativa e d’intesa con gli Enti locali il consumo del pasto in monoporzioni all’interno dell’aula.
Il Ministero ha pronto il documento da inviare alle parti sociali, contenente le linee guida per il rientro a settembre. Al suo interno indicazioni che ogni scuola dovrà acclimatare in base alla propria situazione decidendo insieme agli organi collegiali.
Nel testo vengono immaginati due scenari:
- contagi Covid-19 sotto controllo;
- ripartenza epidemia e nuovo “lockdonw” (chiusura).
< ORGANIZZAZIONE DELLE LEZIONI >.
All’interno del documento viene dato un ventaglio di soluzioni che ogni scuola potrà adottare, in questo caso ci troviamo nel primo scenario.
Viene data infatti la possibilità di:
- riconfigurare il gruppo classe in più gruppi di apprendimento;
- articolare gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
- organizzare una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
- per la secondaria di II grado, permettere una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e didattica digitale integrata, ove le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
- aggregare le discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto;
- estendere il tempo scuola settimanale anche al sabato.
< DIDATTICA A DISTANZA >.
Sarà possibile, in caso di peggioramento delle condizioni sanitarie ed eventuale nuovo “lockdown” (chiusura). Qui ci troviamo evidentemente nel secondo scenario.
Anche se, come ha anticipato domenica scorsa la Senatrice Granato, ci saranno in proposito linee guida più precise. Non si sa ancora se sarà proposta una piattaforma ministeriale comune a tutte le scuole.
< DISPOSITIVI DI SICUREZZA >.
Il Ministero non indica la necessità di usare mascherine, di predisporre distanziamento o usare il famoso plexiglass.
Le linee guida rimandano al documento del Comitato tecnico scientifico. Entro breve potrebbero esserci degli aggiornamenti che potrebbero accogliere quanto richiesto dalle Regioni circa l’uso delle mascherine solo negli spazi comuni.
I bambini non dovranno utilizzarla, così come gli educatori dovranno usare protezioni che li lascino riconoscibili ai bambini.
< COINVOLGIMENTO DEL TERZO SETTORE >.
Il documento fa riferimento anche ai patti educativi di comunità, con gli enti locali che potranno mettere a disposizione locali e associazioni di volontariato per integrare la didattica con attività quali musica, sport o teatro.
A cura di Rag.ra Clara Funiciello (Taranto) * Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana e Coordinatore nazionale dei Dipartimenti e programmi della Democrazia Cristiana italiana.
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