Il Cantico delle creature: la lode che cambia il mondo !

E’ senza alcuna ombra di dubbio che l’aver organizzato un incontro culturale per riflettere sul celeberrimo “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi, in occasione dell’ottavo centenario della sua composizione che avvenne il 17 settembre 1224, è un avvenimento culturale di notevolissima importanza.

Il merito va all’Associazione culturale “I luoghi della scrittura” che da ben 43 anni è il motore di queste encomiabili iniziative culturali in collaborazione con  la libreria “Libri ed eventi”.

Il “deus ex machina” è l’instancabile Mimmo Minuto il librario per antonomasia di San Benedetto del Tronto, indiscusso e apprezzato animatore della vita culturale della ridente cittadina rivierasca.

Non sono mancati i saluti istituzionali del Sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo, dell’assessore alla cultura Lia Sebastiani e dell’On.le Giorgia Latini, Vice Presidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati.

La presentazione del volume “Il Cantico delle creature. La lode che cambia il mondo”, curato dell’editore Ignazio Pappalardo, ha la prefazione del notissimo Padre Enzo Fortunato, francescano, giornalista, scrittore e direttore della comunicazione della Basilica papale di S. Pietro in Vaticano, oltreché essere protagonista di alcune trasmissioni televisive tra cui la rubrica “ Dialogo” del TG1 con il giornalista Piero Damosso e di Davide Rondoni tra i più autorevoli poeti, saggisti e romanzieri italiani contemporanei.

L’incontro si è svolto nella location più iconica della città di San Benedetto del Tronto: la Palazzina Azzurra un tempo il cuore pulsante della cultura sambenedettese che ha visto la presenza di numerosi artisti nazionali tra cui l’intramontabile e mitica Mina.

Quest’anno è stato celebrato il novantennale della storica struttura artistica realizzata nei primi del novecento.

Ma torniamo a noi.

Alla presentazione dell’interessante volume, svoltasi alcuni giorni or sono, doveva essere presente Mons. Giampiero Palmieri, Vescovo delle Diocesi di Ascoli Piceno e della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone- Montalto che purtroppo non ha potuto per concomitanti impegni pastorali.

Ad argomentare sul Cantico delle Creature non poteva esserci persona migliore: lo storico e stimato studioso francescano Padre Ferdinando Campana, più volte Ministro Provinciale dei frati minori delle Marche nonché profondo e attento conoscitore della storia del francescanesimo con studi e testi di notevole levatura storico-culturale.

Ferdinando Campana nella sua “lectio magistralis” ha voluto sottolineare il forte il legame che San Francesco d’Assisi ha avuto con le Marche e con il piceno.

In primis con il Montefeltro, dunque con la corte di Federico da Montefeltro, cui spesso si recava per le sue chanson tanto che un nobile stupito dalla sua personalità e del suo messaggio gli donò un’ampia porzione del monte incastonato nel cuore del parco nazionale delle foreste del Casentino dove fu poi costruito il Santuario del La Verna luogo in cui il Santo Patrono ricevette le stimmate.

Padre Campana a proposito della presenza di San Francesco nel Piceno ha evidenziato che fu nella città di Ascoli Piceno nel 1215.

Per ricordare questo grandissimo avvenimento storico è stata costruita la splendida chiesa dedicata al Santo Patrono d’Italia e consacrata il 24 giugno del 1371 dall’allora Vescovo mons. Giovanni Acquaviva.

E’ una delle chiese francescane più rappresentativa delle Marche: è un complesso monumentale completato dal chiostro maggiore e dal chiostro minore.

Ferdinando Campana si è poi soffermato su perché cantico e non poesia: in effetti era una lirica musicata poi da Fra Pacifico il musicista dell’epoca dell’ordine francescano che intervenne su esplicita indicazione di San Francesco.

Ma perché il poverello d’Assisi volle musicarla? San Francesco apprese molto della cultura francese della mamma, Modonna Pica nobile provenzale, secondo cui una composizione musicale era abbinata ad una poesia.

Non a caso, concludeva, P. Ferdinando Campana, con le parole di San Francesco quando disse a fra Pacifico “andate e cantate al mondo il Cantico delle creature”.

Il prof. Stefano Papetti, tra i maggiori storici dell’arte, docente universitario e direttore della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, ha deliziato il numeroso pubblico presente, che ha apprezzato moltissimo entrambi i relatori con reiterati e lunghi appalusi, con la sua  dotta e puntuale esposizione inerente l’arte francescana e il cantico delle creature.

Un momento prezioso di riflessione ma soprattutto di conoscenza per capire e comprendere ancora meglio la grandezza del Poverello d’Assisi , Patrono d’Italia e protettore dell’ambiente, della nostra Madre Terra come amava appellarla.

A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)

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