www.ilpopolo.news * di DANILO BAZZUCCHI *
Nel segno della fraternità, pace e speranza si è concluso il pellegrinaggio ecumenico dei vescovi umbri in Armenia (2-6 luglio).
La delegazione era guidata dal cardinale arcivescovo di Perugia e presidente della C.E.I. Gualtiero Bassetti, che insieme al vescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) hanno guidato la delegazione dei vescovi di tutta l’Umbria ad un pellegrinaggio in una terra dove tutto rimanda alla storia del Cristianesimo delle origini, in un luogo che già nel 301 aveva le sue comunità organizzate, guidate dal primo vescovo Gregorio illuminatore.
Un pellegrinaggio servito non solo a conoscere la storia di chiese e monasteri, ma soprattutto per incontrare le pietre vive, che oggi sono le comunità dei cattolici armeni. Il primo incontro si è tenuto nella cattedrale di Gyumri, dove il cardinale Bassetti ha abbracciato mons. Raphael Francois Minassian, vescovo armeno-cattolico e la comunità che ha partecipato alla solenne celebrazione: i sacerdoti, i seminaristi, le suore di Madre Teresa di Calcutta, le suore armene della Immacolata Concezione, gli operatori della Caritas e i tanti ragazzi e ragazze che stanno svolgendo il Campo estivo in parrocchia.
A loro, in particolare, si è rivolto il presidente della C.E.I. portando il saluto di Papa Francesco, ed invitandoli a prepararsi con entusiasmo al Sinodo dei giovani. “Siate forti, cercate di vincere il male e custodite le parole di Gesù – ha detto Bassetti – la Chiesa ripone in voi molta fiducia e, come ha detto Papa Francesco, non lasciatevi rubare la speranza da nessuno”.
Il presidente della C.E.I. ha poi ringraziato per la festosa accoglienza e la fraterna ospitalità, “in questa terra benedetta da Dio, che, fin dagli albori del cristianesimo, ha accolto l’annuncio della salvezza, dove già nel 301 il cristianesimo è stata riconosciuta come religione di stato”. “Visitando i luoghi dove le piaghe di Gesù si sono particolarmente manifestate, ci siamo commossi – ha aggiunto il presule – ricordando i nostri fratelli e sorelle uccisi dalle persecuzioni all’inizio del XX secolo, torturati e perseguitati per la loro fede cristiana e per l’appartenenza a questa nazione. Tutto questo ci porta ad una riflessione sul nostro modo di essere cristiani oggi, non solo a parole ma nei fatti e nella vita. Noi chiediamo a Gesù di farci persone nuove e di darci la forza per camminare e liberare il nostro cuore dalle catene del peccato”.
Al cardinale Bassetti ha risposto il vescovo cattolico armeno Raphael Minassian, esprimendo la sua “gioia per la presenza del cardinale e dei vescovi, che è una consolazione, un incoraggiamento ed una soddisfazione, perché abbiamo sete di avere i nostri confratelli qui. Tutto ciò ci dà la speranza e la forza di proseguire la nostra missione, che non è tanto facile, perché viviamo la separazione tra le Chiese e quindi la vostra presenza è un supporto fraterno che ci incoraggia ad andare avanti”.
Nell’Europa orientale, tra Russia, Georgia, Ucraina, Polonia, Armenia e alcune minoranze in Bulgaria e Romania sono presenti un milione di armeni cattolici, di questi 150mila sono in Armenia ed in particolare a Gyumri, dove c’è un seminario minore frequentato da numerosi giovani.
“Cerchiamo di aiutare – ha proseguito il vescovo armeno – le persone in difficoltà morale, sociale, economica, malate e così facciamo qualche volta il lavoro del governo, perché specialmente i villaggi di frontiera sono dimenticati da tutti.La nostra assistenza in ambito sociale, sanitario e religioso è per loro un incoraggiamento per continuare a vivere”.
“In questi anni sono state accolte circa seimila famiglie di profughi siriani, grazie anche agli aiuti concreti della C.E.I. e della Caritas italiana insieme ad altre Caritas europee; io stesso ho accolto nella mia casa quaranta profughi, sostenendoli nella quotidianità e dando loro soprattutto speranza per il futuro”.
Danilo Bazzucchi – PERUGIA