l prezzo di benzina e diesel torna a salire. Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo nuovamente in leggera crescita, infatti, si registrano oggi i ritocchi al rialzo di IP e Italiana Petroli, che salgono di 1 centesimo sulla benzina e sul diesel. L’altro ieri, a intervenire sui prezzi raccomandati della benzina e del diesel era stata Tamoil, con rialzi di 1 centesimo per entrambi i carburanti. Gli automobilisti dunque spenderanno un po’ di più per fare il pieno.
Il costo medio dei carburanti
In base all’elaborazione di Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,601 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,601 a 1,621 euro/litro (no-logo a 1,576).
Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,499 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,500 a 1,510 euro/litro (no-logo a 1,475).
Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,732 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,696 a 1,802 euro/litro (no-logo a 1,621), mentre per il diesel la media è a 1,631 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,613 a 1,713 euro/litro (no-logo a 1,520). Il Gpl, infine, va da 0,644 a 0,665 euro/litro (no-logo a 0,633).
Benzina e diesel, “nuovi aumenti nei prossimi giorni”, non è tutto perché secondo Bruno Bearzi, il presidente nazionale della Figisc Confcommercio, i prezzi dei carburanti nei prossimi giorni sono destinati ad aumentare ancora. “A meno di drastiche variazioni in più od in meno delle quotazioni internazionali alla chiusura dei mercati di oggi o del tasso di cambio euro/dollaro – sottolinea -, ci sono ad oggi plausibili presupposti per una aspettativa di prezzi” ancora in aumento.
Carburanti, accise in aumento dal 2020?
Ma le brutte notizie non sono finite perché a partire dall’anno prossimo le accise su benzina e diesel potrebbero essere ritoccate di nuovo all’insù. La clausola di salvaguardia siglata dal nostro governo con l’Ue non comporta infatti solo l’aumento dell’Iva, ma anche un leggero rialzo delle tasse sui carburanti che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 400 milioni all’anno per un triennio. Il governo ha già fatto sapere che tutte le clausole verranno sterilizzate, ma indubbiamente la possibilità di nuovi aumenti è reale, tanto che nel Def (il documento di economica e finanza redatto dal Tesoro) se ne parla come di un fatto acquisito.
Clausole di salvaguardia, cosa c’è scritto nel Def
Nel documento di economica e finanza si legge ad esempio che “la lettura della previsione tendenziale deve tenere conto del fatto che la legislazione vigente, come modificata dalla Legge di Bilancio 2019, prevede un aumento delle aliquote IVA a gennaio 2020 e a gennaio 2021, nonché un lieve rialzo delle accise sui carburanti a gennaio 2020”.
Non solo. Nei prossimi anni, si legge in un altro passaggio, “la dinamica delle entrate tributarie risente delle disposizioni che hanno aggiornato dal 2020 gli aumenti automatici dell’IVA e delle accise, e anche l’obbligo della trasmissione elettronica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate”.
Nel Def vengono inoltre previste “maggiori entrate per circa 50,8 miliardi” “riconducibili prevalentemente sia all’abrogazione del regime opzionale dell’imposta sul reddito d’impresa IRI che alle disposizioni della Legge di Bilancio relative agli aumenti delle aliquote IVA e delle accise (dal 2020)”. Sia Salvini che Di Maio però assicurano che il governo troverà i soldi per sterilizzare le clausole.
Ma quanto incidono le accise sul costo della benzina? Tanto, troppo. Al monitoraggio, effettuato in collaborazione con Assopetroli – Assoenergia, dei prezzi pubblicati dalla Commissione Ue risulta che nella data dell’8 aprile lo ‘stacco Italia delle imposte sui carburanti’ è di +22,4 cent/litro per la benzina e +20,8 per il gasolio e le imposte hanno inciso nella settimana sul prezzo finale della benzina per il 62,71 % e per il 57,73 % su quello del gasolio”.
dal web di Antonio Gentile