Le donne sono rimaste invisibili nella storia sebbene abbiano cambiato il mondo. A rendere loro giustizia ci pensa Serena Dandini con Il catalogo delle donne valorose. La presentatrice e scrittrice ammette che, farlo, non è stato difficile perché ogni donna compie ogni giorno incredibili gesti di coraggio, dividendosi tra casa e lavoro, organizzando tutto e tutti con la testa in subbuglio tra mille pensieri. Le donne però, nonostante questo, sono ancora presenze quasi invisibili anche se il loro operato ha effettivamente cambiato il corso della storia, della scienza, della letteratura e della filosofia. Trentaquattro donne vengono allora raccontate come esempio di forza, di valore, di straordinario contributo all’umanità. C’è Ilaria Alpi, giornalista uccisa mentre svolgeva una terribile inchiesta, Ipazia che nel quarto secolo dopo Cristo osò sfidare la chiesa per scrutare il cielo, Katherine Switzer che per prima corse la maratona di Boston e Olympe de Gouges che nel 1791 cercò una nuova rivincita con un manifesto femminista ante litteram, la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Alle trentaquattro donne raccontate dalla Dandini, l’autrice ha affiancato altrettante rose, create da celebri vivaisti. Il catalogo delle donne valorose è così un connubio di storia, fiori, poesia e sano femminismo.
«È facile per una donna essere valorosa. Il salto mortale per tentare di mettere insieme casa, lavoro (sempre se si riesce a trovarne uno), magari figli e cure sparse a parenti vari… già dovrebbe far scattare una decorazione al merito. Il piccolo inconveniente da secoli è che non c’è nessun podio o inno pronto ad accogliere queste vincitrici, né tantomeno una medaglia da appuntar loro al petto. È un annoso argomento che studiose molto più autorevoli di me hanno già posto all’attenzione mondiale: per semplificare la pratica potremmo dire che, mentre l’Uomo Invisibile è diventato una star cinematografica, le donne spesso sono invisibili e rimangono tali. Eppure le esponenti di quella che una volta veniva chiamata ‘l’altra metà del cielo’ hanno fatto la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità in tutti i campi possibili: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica; ma per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tanto meno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica».
Partendo da questa amara ma indiscutibile premessa, Serena Dandini decide di raccontare le vite di trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Così, una accanto all’altra, introdotte dai collages di Andrea Pistacchi, scorrono le vite di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston, Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria «Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina», fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza. In attesa di un riconoscimento ufficiale con tanto di busti marmorei e lapidi a eterna memoria, l’autrice ha affiancato alle protagoniste del suo libro altrettante rose per queste donne valorose.
- Editore : Mondadori
- Collana: Omnibus
- Illustratore: Pistacchi A.
- Pagine : 276
di Antonio Gentile