Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha interrotto la connessione a Internet e persino i servizi di SMS in tutto il paese, in seguito alle elezioni presidenziali che si sono tenute domenica. Le votazioni di domenica, che avrebbero dovuto tenersi due anni fa, si sono svolte nonostante una nuova epidemia di ebola, le forti piogge nella capitale Kinshasa, un incendio alle macchine per il voto elettronico e una situazione politica molto tesa. Il governo dice di aver interrotto la connessione Internet per evitare disordini e anche per evitare che risultati non ufficiali vengano diffusi attraverso i social media. La connessione e i servizi di SMS, dice il governo, verranno ripristinati dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali il 6 gennaio.
Un consulente del controverso presidente Joseph Kabila, che governa ininterrottamente dal 2001, ha detto a Reuters che la circolazione di risultati falsati «potrebbe portare il paese al caos». Anche il segnale di Radio France Internationale, una delle più popolari fonti di notizie tra i congolesi, è stato interrotto; il governo ha revocato l’accredito al suo corrispondente principale in Congo dopo che la radio aveva divulgato dei risultati elettorali non ufficiali diffusi dall’opposizione.
Le elezioni per il nuovo Parlamento e il nuovo presidente avrebbero dovuto tenersi nel novembre 2016, ma sono state rinviate più volte: soprattutto per volere dell’attuale presidente Kabila, che ha 47 anni ed è al potere da quando subentrò al padre dopo che venne assassinato. Per legge Kabila non ha potuto ricandidarsi, ma ha cercato in vari modi di posticipare la fine del suo mandato. Se tutto andrà come previsto le elezioni di domenica scorsa segneranno il primo passaggio di potere democratico nella storia della Repubblica Democratica del Congo, che esiste da quando nel 1960 ottenne l’indipendenza dal Belgio.
Già nel 2006 e nel 2011 le elezioni erano state seguite da violenze e il governo dice che l’interruzione della connessione e dei servizi di SMS siano una precauzione per evitare che si ripetano. L’opposizione, però, ha accusato di brogli elettorali il presidente Kabila, che, secondo loro, vorrebbe continuare a controllare indirettamente il paese attraverso l’ex ministro dell’Interno Emmanuel Ramazani Shadary, per ricandidarsi poi nel 2023. Secondo uno degli altri candidati alla presidenza, Martin Fayulu, il governo ha deciso di chiudere Internet e le trasmissioni radio per non dover annunciare la vittoria schiacciante dell’opposizione.
Anche le agenzie ONU presenti in Congo hanno riscontrato delle irregolarità nelle votazioni. Secondo Reuters, che ha visto i rapporti stilati dalle Nazioni Unite, nella provincia orientale del Kivu Nord alcune milizie hanno costretto con la forza la popolazione a scegliere i candidati della coalizione di governo. Anche in altre parti del Congo sono state segnalate intimidazioni nei confronti della popolazione.
Ogni connessione Internet è chiusa da 24 ore nella Repubblica Democratica del Congo mentre si aspettano i risultati del voto presidenziale di domenica.
Contattato dall’agenzia stampa Dpa, il governo di Joseph Kabila riferisce che la chiusura avviene per “motivi di sicurezza”. Al momento non funziona nemmeno il servizio degli Sms e non riesce a captare Radio France International, una delle emittenti più ascoltate nel Paese africano.
L’opposizione denuncia intanto tentativi di brogli. “Il governo ha chiuso Internet per commettere brogli a porte chiuse”, ha denunciato Pierre Lumbi, direttore della campagna elettorale del candidato Martin Fayulu. Secondo Lumbi, il governo è intervenuto perché Fayulu è avanti nello spoglio, i cui risultati preliminari non sono attesi prima del 6 gennaio.
Tre principali candidati erano in corsa per le elezioni. Il partito al potere ha messo in campo Emmanuel Ramazani Shadary come successore di Kabila. Contro di lui, oltre a Fayulu, si era candidato anche Felix Tshisekedi.
dal web di Antonio Gentile