IL CONSIGLIERE REGIONALE DELLA LOMBARDIA RAG. JACOPO DOZIO: “NO ALLA LOGICA LGBT CONTRARIA AI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA”

IL CONSIGLIERE REGIONALE DELLA LOMBARDIA RAG. JACOPO DOZIO: “NO ALLA LOGICA LGBT CONTRARIA AI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA”
Angelo Sandri (Udine)

A cura di Dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/provincia di Udine)

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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< IL CONSIGLIERE REGIONALE DELLA LOMBARDIA RAG. JACOPO DOZIO: “NO ALLA LOGICA LGBT CONTRARIA AI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA” >.

Anche nel Consiglio regionale della Lombardia è stata presentata una mozione in cui si richiedeva da parte di alcuni consiglieri regionali della sinistra una presenza istituzionale da parte della Regione al < Milano Pride 2023 >.

Jacopo Dozio (Monza e Brianza)

Mozione che è stata respinta con larghissima maggioranza maggioranza.

Nel dibattito che ne era susseguito in Consiglio regionale ha preso la parola anche il Consigliere regionale della Lombardia Rag. Jacopo Dozio (Monza e Brianza), consigliere regionale di “Lombardia Ideale” ed attualmente Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della regione Lombardia che ha avuto modo di approfondire alcuni importanti aspetti attinenti la “vexata quaestio” LGBT

<< La verità vi farà liberi. Così 2000 anni fa disse Gesù Cristo ai Giudei che lo interrogavano.

Questa definizione di libertà e, implicitamente, di liberazione, è molto più confacente di quella di origine kantiana che suona “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.

Quest’ultima affermazione, infatti, oltre ad essere autoreferenziale (per definire il termine libertà lo riutilizza al suo interno), pone la libertà non come apertura, ma come limite  “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.

La verità vi farà liberi pone invece una relazione tra la realtà nella sua struttura ontologica e l’adeguatezza di questa ontologia (la verità) rispetto alla realizzazione di me stesso (la libertà).

Anche per la valutazione della Mozione sulla “PRESENZA ISTITUZIONALE AL MILANO  PRIDE 2023” occorre dunque partire dalla questione della verità per una vera scelta di libertà !

E per una scelta di verità non occorre guardare ad un unico aspetto della Costituzione (l’art. 3), ma alla Costituzione in tutto il suo insieme, comparando tutti i suoi articoli con l’ideologia LGBT che il < Milano Pride 2023 > vuole evidentemente sostenere.

Partendo dalle basi: la prima parte dell’articolo 29 della Costituzione recita così: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Poiché nella famiglia il tema della procreazione ritengo essere quanto meno centrale, la nostra Costituzione tutela in primo luogo quella costituita da un uomo (maschio) e da una donna (femmina).

E come fanno le famiglie omogenitoriali per ottenere un figlio o una figlia?

E’ necessario utilizzare metodi artificiali, segnatamente il cosiddetto utero in affitto; tali metodi vanno contro una serie di principi fondamentali che sono la conseguenza più nefasta della concezione LGBT, vale a dire:

  • L’utero in affitto comporta un rapporto quasi gerarchico tra chi “commissiona” il figlio e la donna che deve portarlo in grembo per nove mesi a cui, dopo il parto, viene sottratto da parte del “proprietario” del bambino (e qui sorvoliamo sulle pratiche mediche a cui la donna deve comunque sottoporsi);
  • La scelta del donatore e/o donatrice è accompagnata da una selezione delle caratteristiche del futuro concepito che sa di razzismo (colore degli occhi, dei capelli, grado di istruzione dei donatori e via discorrendo);
  • Nel caso in cui il bambino non presentasse le caratteristiche richieste o avesse dei difetti congeniti, sovente ne viene chiesto l’aborto o comunque viene rifiutato dai “committenti”;
  • Ultimo ma tutt’altro che ultimo: l’utero in affitto è contro la nostra legge (Legge 40 del 2004)

Ebbene per tutte queste ragioni, non solo voteremo contro questa mozione, ma ci auguriamo che aumenti una sensibilità politica contraria a tali pratiche che ledono la dignità umana oltre ad essere in contrasto con la nostra Costituzione, quella Costituzione che i sostenitori della Mozione – giustamente – definiscono Antifascista. >>

 

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Fernando Ciarrocchi
1 anno fa

Ottimo Jacopo

roberto (Seveso)
1 anno fa

Giusto, ma è urgente anche tutelare la vita nascente e fermare la piaga ingiusta dell’aborto