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< Il Lavoro che manca ! >
Una recente indagine ISTAT ha evidenziato che circa 30 mila laureati hanno purtroppo già lasciato quest’anno il nostro Paese ! Il primo fattore di fuga sono le condizioni negative del mercato del lavoro.
Il lavoro, pur tra difficoltà oggettive ci sarebbe, ma le aziende non scovano profili adatti. La formazione conta ma i giovani si ostinano disertare le discipline tecnico- scientifiche. Rifiutano, sbagliando, di accettare retribuzioni di ingresso inferiori alle proprie aspettative.
È il repertorio di ordinanza che si legge sul cosiddetto Nismatch, il divario tra le richieste mercato del lavoro e le competenze offerte alle nuove generazioni. Non riescono ad adattarsi al mercato perché non hanno qualifiche adatte o disegnano retribuzioni diverse da quelle pretese.
Secondo l’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in italia circa il 40% dei lavoratori non sono compatibili con le qualifiche del loro impiego.
Il primo handicap deriva dal fatto a richiesta di profili “High Skilled” ad alto tasso di qualifiche è meno fitta di quanto si potrebbe attendere. Anche società che tendenzialmente non hanno interesse ad assumere candidati di altro profilo.
Da qui anche i bassissimi valori degli investimenti nazionali R&D, la ricerca e sviluppo: un settore che garantirebbe la ricerca della qualità, senza contare un altro gap,ma nel settore pubblico la diminuzione di offerte d’impiego nella PA che all’estero viene considerata tra i bacini privilegiati per un’ occupazione di livello medio-alta.
Alcuni corsi di laurea offrono ritorni più immediati dal punto di vista lavorativo e i più agevolati sono i laureati magistrali in ingegneria. In generale la civiltà dei punti fermi sembra ormai tramontata: lo dicono i sociologi, che non possono fare a meno di notare lo sfaldamento e la liquefazione di ogni modello consolidato di interpretazione della realtà e degli stessi rapporti sociali.
In sintesi per esorcizzare il rischio di vivere ripiegati sul passato ignorando la complessità del presente ed evitare, nel contempo, di adattarsi a convivere con l’incertezza e il disorientamento di cui è portatrice la contemporaneità, diventa necessario per i giovani adulti del terzo millennio impegnarsi nella paziente costruzione di nuovi valori e riferimenti.
Valori e riferimenti che, pur senza negare il pluralismo e la libertà, tanto faticosamente conquistati, possono rappresentare il punto di partenza per una ricerca condivisa della verità e per ridare senso alla loro esistenza.
A cura di Franco Capanna (sindacalista) – Teramo
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Grazie Franco daun gruppo liceali-Roma
Così come scrivi . Certo Franco tuo scritto da docente Ciao da
Ludovico Roma
Una analisi dotta e centrata!
Docente Biella
Sono uno studente liceale di Grosseto. Un insegnante il sindalcalista di livello superiote che ben rsppresnta i nostr problemi
Veramente gli istituti scolastici sono incasinati.
Qui sembra tutto ,nonostante, ,bello ma certi nostrri insegnanti sono figure squallide e più do noi studenti.
Io disperato, tante domande di lavoro ma neppure rispondono. Anni di studi con dottorato e per campare svolgo mansioni di cameriere ma precario.
Giuseppe , Catanzaro
Buongiorno ,ho letto articolo di analisi convincente.
Sono laureati e ora più convinto andare nel Regno Unito,qui si fa la fame.
Manca lavoro,carenza di personale medico negli ospedi,infrastutture,strade sicure,ponti socuri,
Manca lavoro,carenza di personale medico negli ospedi,infrastutture,strade sicure,ponti sicuri,
Volevo dare mia testimonianza.
Sono un giovane ingegnere e, dopo una via crucis in questo mio Paese impossibile, ho trovato ottima sistemazione nel Regno Unito.
Lavoro al momento solo precario e studi tanto inutili.
Da sfiduciato. Bravo Franco,un abbraccio.
Abbiamo dato a tante aziende il Curriculum ma nessuna di queste una risposta. Siamo delusi e disperati.
Paolo,Roberto
Gino,Albero,
Vittorio,Carlo,
Pasquale,Gianluca
Franco,Antony
Gianni( artista musica)
Biagio,Frank( geometra)
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