Il mercoledì delle Ceneri segna il principio della Quaresima.

Il mercoledì delle Ceneri segna il principio della Quaresima.

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Il mercoledì delle Ceneri segna il principio della Quaresima. Ecco i giorni della penitenza per la remissione dei peccati e la salvezza delle anime. Ecco il tempo adatto per la salita al monte santo della Pasqua.

Il mercoledì delle Ceneri, la cui liturgia è marcata storicamente dall’inizio della penitenza pubblica, che aveva luogo in questo giorno, e dall’intensificazione dell’istruzione dei catecumeni, che dovevano essere battezzati durante la Veglia pasquale, apre ora il tempo salutare della Quaresima.

Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio.

Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito.

È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il Suo.

Il rinnovamento pasquale è proclamato per tutta l’umanità dai credenti in Gesù Cristo, che, seguendo l’esempio del divino Maestro, praticano il digiuno dai beni e dalle seduzioni del mondo, che il Maligno ci presenta per farci cadere in tentazione.

La riduzione del nutrimento del corpo è un segno eloquente della disponibilità del  cristiano all’azione dello Spirito Santo e della nostra solidarietà con coloro che aspettano nella povertà la celebrazione dell’eterno e definitivo banchetto pasquale.

Così dunque la rinuncia ad altri piaceri e soddisfazioni legittime completerà il quadro richiesto per il digiuno, trasformando questo periodo di grazia in un annuncio profetico di un nuovo mondo, riconciliato con il Signore.

Introducendoci al tempo quaresimale la Chiesa propone alla riflessione dei fedeli la lettura del brano del profeta Gioele nel quale Dio rivolge al popolo di Israele un forte richiamo: “Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” (Gl 2,12).

L’espressione “con tutto il cuore” indica il centro dei pensieri e dei sentimenti della persona, la radice delle sue decisioni, delle sue scelte e delle sue azioni. Ciascuno è invitato a fare ritorno a Dio in totale libertà spinto dalla forza della misericordia divina che ha il potere di muovere il cuore dell’uomo perché abbandoni il male e si incammini sulla via del bene.

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