Probabilmente era la migliore idea partorita dal governicchio giallorosso, ci riferiamo al prezzo imposto di 0,50 centesimi di €. per ogni mascherina, anche perché ne servono milioni al giorno e chissà per quanto tempo ancora. Il fatto di averle a disposizione ad un prezzo popolare era un aiuto non da poco, soprattutto per coloro, e sono moltissimi in questo particolare momento, che hanno un reddito basso. Peccato però che, come tutte le promesse di questo esecutivo, quando si tratta di metterle in pratica si scopre la triste realtà, cioè una buffonata. Il Premier Conte, probabilmente in buonafede, ha pensato bene all’inizio della pandemia, di nominare commissario all’emergenza del Covid-19 Domenico Arcuri,
amministratore delegato di Invitalia, che purtroppo si è rivelato un disastro. Non solo non ha risolto nessuno dei problemi esistenti, ma è riuscito a complicarli ancora di più. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso sono per l’appunto le tanto decantate mascherine, il Commissario, con roboanti dichiarazioni aveva promesso agli italiani che, dal prossimo lunedì, sarebbero state disponibili in tutte le farmacie. Ma il lunedì non c’erano, il martedì nemmeno e il mercoledì i farmacisti, stanchi delle lamentele dei clienti, si affrettavano a mettere dei cartelli con su scritto: “non abbiamo le mascherine a 0,50 centesimi”. Ovviamente arrivati al giovedì gli italiani hanno iniziato ad incazzarsi per scoprire, nell’ennesima conferenza stampa del Dott. Arcuri, che la colpa ovviamente non era la sua, ma dei farmacisti cattivi e speculatori: ”le farmacie non hanno le mascherine, perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso, non avendo nei magazzini i 12 milioni di pezzi che dichiaravano di avere”.
Secca la replica di Federfarma, attraverso il suo Presidente Marco Cossolo, “il commissario mi dica dove posso trovarle e noi ben volentieri le comperiamo. In questo momento sul mercato non ci sono, non sono disponibili. Tra l’altro si faceva fatica a trovarle ancora prima del prezzo calmierato, in ogni caso confermo quanto già detto e preciso che le farmacie non si sono mai lamentate né del prezzo basso, né abbiamo mai detto che ci rimettevamo a venderle, perché eravamo ristorati”. Intanto, come al solito, a rimetterci sono gli italiani costretti a comperarsi le mascherine a prezzi assurdi.