A dire bugie cresce il naso. Un po’ come succedeva ad un certo Pinocchio, tanto per intenderci.
Tutte, o quasi, le promesse di riforma legislativa, basate su fandonie populistiche elargite ad ampie mani dal binomio Salvini-Di Maio sono sul punto di fallire per mancanza di fondi. Oltre tutto, i due avanzano l’idea di reperire il denaro necessario tagliando le cosiddette pensioni d’oro superiori ai 4.500 euro e aumentando le tasse a chi già ne paga troppe, risultandone strozzato, soffocato, immiserito. Daranno soldi a chi non ha mai lavorato, sottraendoli a chi ha dato la propria vita per guadagnare un po’ di più e fare una vita appena decente, altro che ridurre le aliquote al 15-20%! Costringeranno coloro che tengono di più alla sopravvivenza dell’Italia in un armonioso e civile consesso politico europeo a sedersi in riva al fiume e aspettare di veder passare il cadavere di una nazione (la nostra) per il solo gusto di veder cadere l’attuale governo.
Lo sappiamo. Stiamo dicendo cose gravi e forse sbagliate. Ma come difenderci da un governo che va sempre più configurandosi come una vera e propria dittatura, dove il Parlamento é sempre più svuotato dei suoi poteri e viene convocato solo per avvallare decisioni già prese altrove, dove i sindacati non sono che l’ombra di quello che furono, e le associazioni di cittadini sono scoraggiate o inascoltate? Conviene forse assecondare la sete della Lega di trasformare i risultati dei sondaggi d’opinione in voti sonanti, che gli daranno ancor più potere, e andare verso elezioni anticipate?
Forse sì. Ma siamo pronti? Siamo pronti, al di là delle nostre nostalgie e ai nostri sogni circa il ritorno della “balena bianca”, a rinverdirne i fasti? No, non ancora. Occorre un immane sforzo organizzativo (in parte già in corso) che ci permetta di mettere nostri rappresentanti in ogni comune del paese, occorre accelerare i tempi del Congresso fondativo, occorre uscire allo scoperto, fare proselitismo, cominciare a creare sempre più vasti bacini di consenso, occorrono finanziamenti. Diamoci dunque da fare, lottiamo, e ricordiamoci che la cosa più difficile è affermare idee moderate senza indossare, come fanno i nostri attuali capi-popolo, il naso di Pinocchio…
di Roberto Sensoni