di LORENZO CAPEZZALI
ASSISI: Il Monte Subasio dovrebbe diventare un vero parco per fruirne i suoi aspetti migliori. Questo è quanto si augurano molti cittadini e turisti in quanto il Monte Subasio si trova a pochi chilometri dalla città e girandogli attorno si possono raggiungere paesi, ameni punti di verde, il paesaggio sulla pianura, prati lussureggianti quando auto, moto e biciclette non fanno le gimkane ed i picnic vengono rispettati lontano da rifiuti in terra limitando il numero degli animali da allevamento che scorrazzano liberi.
Nell’estate scorsa una “onda mediatica” aveva portato questa montagna alla ribalta a seguito di un evento musicale con una collocazione dai molti giudizi. Sulla questione parlarono ambientalisti, veterinari, botanici, etologi, biologi, ribadendo la sacralità e l’inviolabilità di questo splendido territorio.
Il Monte è tornato non più sacro e inviolabile… tranne che per alcuni Gruppi Social, alcune associazioni ed alcune persone singole e la stessa amministrazione comunale. Cosa mancherebbe oggi al Subasio per essere tale? Una sede operativa dell’Ente Parco sulla sommità magari utilizzando il rifugio che già si trova in località Stazzi, un centro operativo turistico e escursionistico con punto ristoro, bagni, acqua potabile con accanto luoghi attrezzati ad hoc per picnic come il presidio e l’osservatorio sul territorio.
Inoltre si penserebbe a ripristinare le recinzioni per impedire l’accesso nei prati ai veicoli e agli animali da allevamento vanno riconfinati in zone ben precise, come accadeva anni fa. In questo luogo si potrebbero gestire visite guidate ed escursionistiche, momenti dedicati alla storia della montagna, alla sua flora, alla fauna e magari ad eventi e momenti di gioco per adulti e bambini. In certi periodi dell’anno di maggiore affluenza si potrebbe ipotizzare anche un modico biglietto di ingresso a chi sale in auto. Sul monte si trova acqua potabile, bagni, luoghi attrezzati e magari anche un piccolo presidio medico. Un ruolo importante possono svolgerlo i volontari per la gestione e la manutenzione del luogo, che pure non mancherebbero (vedi gestione Bosco di San Francesco del FAI).
Anche il ripristino e la riapertura di strutture come la splendida Abbazia di San Benedetto – di proprietà ecclesiastica possono dare un contributo fondamentale alla rivalorizzazione di tutta l’area. Infine non bisogna farsi scrupolo, specialmente in inverno e in certi periodi durante la notte, di chiudere completamente l’accesso ai veicoli come accadeva una volta (lasciando naturalmente la possibilità di accedere a piedi) per dare a questo luogo la possibilità di vivere almeno per un certo tempo con i suoi ritmi.
Il Subasio è un luogo prezioso con anche una ottima possibilità di impiego lavorativo: possiamo dargli l’importanza che si merita.