di FRANCESCO MORGANTE (FAVARA – AG) * www.ilpopolo.news *www.democraziacristianaonline.it
Da un monologo di don Luigi Sturzo sulla democrazia.
Mi dicono da più parti che non riesco a stare al passo coi tempi! Che i miei giudizi, o meglio, le mie prediche – secondo i miei detrattori – nascono da una visione arcaica della vita politica e sociale.
Ma io riconosco che il paese ha superato la fase critica del dopoguerra, che il reddito è cresciuto ancora di più di quanto il povero Vanoni, stroncato da un infarto a Palazzo
Madama, avesse previsto nel suo Schema.
Oggi, però, siamo di fronte ad una vera e pesante questione morale, che sta inquinando la stessa democrazia, faticosamente conquistata e costruita.
Già nel 1946 avevo sostenuto che la prima ad essere corretta doveva essere la vita pubblica.
Sollecitavo ministri, deputati, sindaci, consiglieri, cooperatori, organizzatori sindacali ad essere esempio di amministrazione rigida e di osservanza fedele ai principi della moralità.
Quelle mie parole erano principalmente dirette ai democratici cristiani.
Essi parlano spesso e con fede di portare Cristo nel mondo, che lo ha sconfessato; di vivificare la fede degli avi nei cuori dei nipoti; di difendere l’integrità della famiglia, la libertà della scuola, l’insegnamento religioso; di promuovere l’attività sociale secondo gli insegnamenti della Chiesa.
A questi propositi nobili e veramente cristiani sostenevo che bisognava aggiungere anche la moralizzazione della vita pubblica.
E poiché essi erano e sono nei ministeri, negli enti statali e parastatali, nelle amministrazioni provinciali e comunali, nei sindacati e nelle cooperative e in tante altre simili organizzazioni, hanno l’obbligo di perseguire come primo e principale dovere quello di osservare la moralità pubblica essi stessi e di farla osservare agli altri, di opporsi alle infrazioni delle leggi morali senza esitazioni, anche affrontando le ire degli interessati, siano del proprio o di altri partiti.
Oggi, dopo un intervento sistematico e abusivo dello Stato, che viola le libertà individuali, quelle dei nuclei sociali e pubblici, dopo che il partito di maggioranza ha occupato lo Stato, non bastano più gli appelli,
E’ necessario individuare i nemici – le bestie contro la democrazia – e combatterli.
Nel mio cammino verso la democrazia, per esperienze personali, studi e lotte, di bestie enormi ne ho individuato proprio tre: lo statalismo, la partitocrazia, l’abuso del denaro pubblico.
Il primo va contro la libertà; la seconda contro l’uguaglianza, il terzo contro la giustizia.
Ebbene, senza libertà, eguaglianza e giustizia non esiste la democrazia!
di FRANCESCO MORGANTE (FAVARA – AG) * www.ilpopolo.news *www.democraziacristianaonline.it