“Il Piave mormorò….” fu inno nazionale fino al 1944

“Il Piave mormorò….” fu inno nazionale fino al 1944

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

  fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

“Il Piave mormorò….” fu inno nazionale fino al 1944

Da Ferdinando Celeste, Segretario Politico della Regione Calabria e Segretario nazionale del Dipartimento Enti locali della Democrazia Cristiana, riceviamo e volentieri pubblichiamo una sua riflessione storica sulla  data del 24 maggio.

Ha rievocato una pagina della nostra storia locale perché è quanto mai sempre necessario ricordare per non dimenticare.

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 Maggio, l’esercito marciava per raggiungere la frontiera per fare contro il nemico una barriera.

Muti passarono quella notte i fanti, tacere bisognava e andare avanti. S’udiva intanto dalle amate sponde sommesso e lieve il tripudiar dell’onde.

Era il presagio dolce e lusinghiero il Piave mormorò “non passa lo straniero”.

Lunedi 24 Maggio 1915 alle ore3.30 le truppe italiane attaccano l’Austria, puntando sulle cosiddette “terre irredente” del Trentino, del Friuli e della Venezia Giulia che mancavano all’unificazione italiana.

La Leggenda del Piave è una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Fu composta dal napoletano Ermete Giovanni Gaeta (noto con lo pseudonimo di E:A:Mario autore anche della famosa Tammuriata Nera e altre).

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l’Armistizio dell’8 Settembre 1943, il Governo italiano l’adottò provvisoriamente come Inno Nazionale, per sostituire la “Marcia Reale”, con un canto che ricordasse la vittoria dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

La Monarchia era stata messa in discussione per aver consentito l’instaurarsi della dittatura fascista.

La leggenda del Piave ebbe anche la funzione di Inno Nazionale italiano fino al 1944.

La battaglia del Piave fu una battaglia storica per la strenua tenuta dell’esercito italiano, non per nulla nel Giardino del Sacrario di Fagarè della Battaglia sono conservati i frammenti di un muro su cui ignoti scrissero ” Tutti eroi o il Piave o tutti accoppati”.

La causa della “Grande Guerra” così definita la prima guerra mondiale a causa dell’enormità dei morti… 37 milioni.

 

La causa scatenante fu l’eccidio di Sarajevo del 28 Giugno 1914 in cui trovarono la morte l’arciduca ereditario d’Austria Francesco Ferdinando e la moglie, per mano di un irredentista serbo tale Gavrilo Princip.

Per l’entrata in guerra dell’Italia furono promessi il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, la Dalmazia e in più una parte dell’Impero tedesco.

Così nell’Aprile del 1915, l’Italia firmò il “Patto di Londra”, un patto segreto con cui si impegnava a entrare in guerra un mese dopo il 24 Maggio 1915.

Due le fazioni contrapposte. Da una parte gli Stati dell’Intesa: Francia, Inghilterra, Russia, Belgio, Giappone, Romania e Grecia. Dall’altra parte: Austria, Germania, Ungheria, Turchia e Bulgaria.

 

 

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