Eni acquisisce la quota del 20% del quarto complesso di raffinazione al mondo. Il premier: “Si tratta dell’operazione più rilevante mai condotta negli Emirati da un investitore straniero in campo energetico” .
Si tratta dell’operazione più rilevante mai condotta negli Emirati da un investitore straniero in campo energetico. Con questa operazione l’azienda del cane a sei zampe aumenta del 35% la propria capacità di raffinazione, e rafforza la presenza in un’area strategica per i commerci.
Alla firma dell’accordo erano presenti per l’Italia il primo ministro Giuseppe Conte e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. Per gli Emirati arabi hanno partecipato lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe della Corona di Abu Dhabi, e il ministro Ahmed Al Jaber, amministratore delegato di Adnoc.
Descalzi spiega così le ragioni dell’accordo: “L’operazione è in linea con la nostra strategia volta a rendere il portafoglio di Eni maggiormente diversificato dal punto di vista geografico, più bilanciato lungo la catena del valore, più efficiente e più resiliente rispetto alla volatilità del mercato“.
La compagnia Adnoc ha comunicato di aver ceduto anche un 15% di Adnoc Refining agli austriaci di Omv. Le tre aziende, Eni, Adnoc e Omv, daranno vita a una Joint Venture dedicata alla commercializzazione dei prodotti petroliferi.
La firma dell’accordo, sottolinea Conte, ”è un grande risultato, frutto delle avanzate tecnologie e delle elevate competenze sviluppate da una nostra azienda partecipata, Eni, che sta contribuendo ad affermare nel mondo l’eccellenza italiana in campo energetico”. Il premier sottolinea ”l’attenzione particolare a tutti i processi che riducono la componente carbonica” e la ”spiccata attenzione alla promozione di tecnologie low carbon e rinnovabili e allo sviluppo di un’economia integralmente circolare”.
dal Web di Antonio Gentile