A cura del Dott. Fernando Ciarrocchi di Monteprandone(Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel:3472577651
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa Libertas
Vice-Segretario nazionale del Dipartimento sviluppo-comunicazione-marketing della Democrazia Cristiana
Editorialista del ” Il Popolo della Democrazia Cristiana”
< IL PRESIDENTE DEL MOVIMENTO POLITICO “LIBERTAS” ANTONIO FIERRO CANDIDATO ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022 IN REGIONE LAZIO NELLA COALIZIONE < MASTELLA – NOI DI CENTRO – EUROPEISTI >
In vista dell’ imminente consultazione elettorale del prossimo 25 settembre 2022 (data più infelice non poteva essere scelta) ospitiamo e pubblichiamo volentieri integralmente l’approfondito contributo del Dott. Antonio Fierro, già noto e stimato economista dell’IRI, attualmente Presidente del Movimento Politico Libertas (candidato alla Camera dei Deputati nelle file di < MASTELLA – NOI DI CENTRO – EUROPEISTI > nella circoscrizione di Roma).
Di seguito il testo integrale dell’intervento del Dott. Antonio Fierro.
<< Dopo il 1992, dopo che tentarono di chiudere la Democrazia Cristiana, i partiti politici hanno voluto applicare il sistema economico “privatistico”, abbandonando totalmente il sistema ”misto”.
Quest’ultimo sistema escogitato e voluto da “Libertas” subito dopo la 1^ guerra mondiale, anno 1918 – 1919, fu applicato dalla DC e fu potenziato grazie allo scrivente.
Mentre l’economia privatistica concentra il “reddito nazionale” nelle mani di poche persone, con l’economia mista il reddito automaticamente viene suddiviso per tutto il popolo e ne beneficiano: le famiglie, i giovani, le piccole e medie aziende e le tasse vengono ridotte in modo drastico sia sui redditi dei dipendenti, sia sui redditi delle aziende.
Applicando il sistema economico “misto” si creano qualche milione di posti di lavoro diretti ed indiretti sia in Italia che all’estero.
Lo Stato deve creare lavoro con le aziende così come avveniva con le Partecipazioni Statali (e le aziende collaterali), perché più sono i dipendenti delle società, maggiore il reddito percepito dallo stato (grazie all’IRPEF delle buste paga, all’INPS, all’INAIL).
Lo Stato non ha bisogno degli utili, ha necessità di dare lavoro.
Le aziende delle Partecipazioni Statale non sono mai state pagate allo Stato.
Se ne deduce pertanto inequivocabilmente che i beni dello Stato mai pagati possono essere riacquisiti immediatamente dello Stato.
Non solo.
Ma va detto anche che gli acquirenti continuano a percepire ingenti capitali in Italia.
Di contro pagano tutti le tasse all’estero.
Chiuse le Partecipazioni Statali sono venuti meno oltre tre milioni di posti di lavoro diretti, indiretti, in Italia e all’estero.
Se vogliamo ritornare ad essere un paese vivibile è necessario cambiare l’impostazione economica, altrimenti il popolo sarà sempre più povero e le famiglie dei pochi ricchi si godranno i sacrifici di tutti. >>
Dott. Antonio Fierro – già economista dell’IRI
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