A cura di Comm. Rodolfo Concordia (Roma)
rodolfo.concordia@dconline.info
Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Coordinatore della Segreteria politica nazionale della D.C.
Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della regione Lazio.
e di Dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/in provincia di Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Direttore Resp. de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Il Primo Congresso nazionale della Democrazia Cristiana – Roma – 24/27 Aprile 1946.
Nell’Aula Magna dell’Università di Roma, dal 24 al 27 Aprile 1946, si svolse il Primo Congresso Nazionale della Democrazia Cristiana.
Crediamo sia importante rappresentare la situazione per meglio comprendere quel periodo storico e rendere comprensibili i passi che portarono allo svolgimento del Primo Congresso del Partito dello scudocrociato.
Nell’estate del 1943 ci fu un intenso lavoro e vennero elaborate le < Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana >.
Ne parleremo diffusamente con una serie di articoli che saranno dedicati precipuamente a questo tema, anche usufruendo di quanto pubblicato su < Atti e documenti della Democrazia Cristiana dal 1943 al 1958 >, pubblicati da Edizione “Cinque Lune”/Roma.
Alcide De Gasperi avrebbe voluto al più presto discutere e mettere in Votazione in sede collegiale il Programma Politico del Partito che si basava appunto sul contenuto esposto dal Documento “ Idee ricostruttive” coordinato da Guido Gonella.
Purtroppo, avvenne l’8 Settembre con l’Armistizio e la creazione del Primo Governo Bonomi.
A fronte di ciò si decise di dare priorità alla lotta partigiana per la Libertà del Paese dal regime Fascista e contestualmente di rinviare la data del Primo Congresso a dopo la Liberazione.
Infatti, il 18 Giugno del 1944 avvenne la liberazione di Roma e si costutuì il Governo Bonomi come espressione del CNL che assumeva la Guida Politica del Paese.
Nella compagine, vi erano tre Ministri Democristiani ( De Gasperi – Tupini – Gronchi). Lo stesso durò pochissimo e terminò entro lo stesso anno.
Fu sostituito dal Secondo Governo Bonomi nel quale la DC conservò i tre Ministri ed ebbe anche, la Vice Presidenza del Consiglio affidata a Giulio Rodinò.
Dopo la liberazione di tutto il territorio nazionale Ferruccio Parri, come presidente del Comitato di Liberazione, assunse l’incarico di formare il nuovo Governo.
Era un governo debole, dilaniato da posizioni di partiti antagonisti e con prospettive politiche molto diverse che durò fino a Novembre.
Il 10 Dicembre 1945, Alcide De Gasperi assunse il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Quest’oggi dunque ci vogliamo concentrare sul I° Congresso nazionale della Democrazia Cristiana che si tenne a Roma appunto dal 24 al 27 aprile 1946 e si svolse nell’Aula Magna dell’Università il Primo Congresso della Democrazia Cristiana.
Alcide De Gasperi, nonostante fosse Presidente del Consiglio, fu eletto anche Segretario Nazionale del Partito. A Lui, furono affiancati tre Vice Segretari Nazionali: Attilio Piccioni, Giuseppe Dossetti e Bernardo Mattarella.
Alla Presidenza del Partito fu eletto Giuseppe Micheli, esponente storico del Movimento democratico Cristiano.
Ciò che è importante sottolineare di quel Congresso, al di là anche del quadro storico di riferimento, alcune relazioni che definirono l’appartenenza, la natura de Partito ed i riferimenti valoriali che ancora oggi, rappresentano l’afflatto di riferimento di un impegno sociale, civile e politico che supera i limiti del tempo.
Esso illumina un Cammino di costruzione di una Società per l’uomo, della sua realizzazione e di un utilizzo della dimensione Politica come strumento per il raggiungimento del Bene Comune che diventa la Stella Cometa che illumina e guida il nostro agire.
Guido Gonella illuminò il Congresso con una relazione straordinaria nella quale si fusero la dimensione Filosofica e quella Politica e trasformò il Pensiero in Azione.
Le “ Idee Ricostruttive” alle quali avevano lavorato le migliori menti del Cattolicesimo Politico anche sotto la dittatura Fascista e nelle riunioni clandestine. In Esse si metteva a fuoco una Voglia di Riforma dello Stato nello Spirito della Libertà.
E fu proprio nell’elencazione di quelle Libertà che l’uomo avrebbe dovuto godere, che Gonella riuscì a trasformare delle affermazioni teoriche in un Programma Politico.
Come libertà Religiose si specificava la Libertà di Coscienza, la libertà di Credere, di professare, di propagandare la libertà della Chiesa.
Nelle Libertà Morali si comprendevano la libertà della Persona, la libertà della Famiglia, la libertà della Scuola.
Tra le libertà Politiche si parlava della libertà dalla Tirannide, la libertà dagli arbitri del Potere, la libertà dal Privilegio, la libertà dall’intolleranza.
Nelle libertà Economiche, vi era la libertà dal Bisogno, dall’ingiustizia Sociale, dalla Miseria e dalla Disoccupazione.
Ci fu poi una relazione di Attilio Piccioni che inquadrò il referendum tra Repubblica e Monarchia nella quale furono messe a fuoco le differenze fra queste due dimensioni dello Stato e delle Responsabilità.
Un’altra relazione inquadrò il tema della natura popolare del Partito della Democrazia Cristiana.
Fu Giovanni Gronchi a svolgerla e nella quale impegnava il Partito ad operare per un più spinto impegno Sociale e di Giustizia.
Famosa la sua considerazione nella quale affermava la necessità di avvicinare le masse lavoratrici e di proteggerle in campo Politico e Sociale per realizzare una Società più giusta e per rafforzare e garantire la tenuta democratica del Paese.
Potremmo continuare ancora a tratteggiare l’alba di un sogno che si trasformava in una decisa azione politica per la riaffermazione della centralità della persona umana e nella costruzione di una Città Terrena.
Purtroppo il tentativo di offuscare il prestigio di un’era del Paese e di una precisa azione di trasformazione dello Stato e delle Istituzioni verso l’obiettivo di una Democrazia Compiuta veniva perpetrata da quelle componenti della Società che avevano l’interesse a ridurre il Ruolo e la Storia gloriosa del Partito e che mal digerivano la priorità della Politica sull’Economia e sulla Finanza.
I loro interessi erano finalizzati all’aumento dei loro profitti e non a creare un Paese diverso e più giusto.
Ed allora mi chiedo, come si può pensare che i valori di riferimento e le potenzialità della Dottrina Sociale della Chiesa possono avere un termine temporale e svanire nel processo della Storia.
E senza la Democrazia Cristiana chi può portare avanti le istanze di un Domani più giusto, più equo e più solidale.
E’ per questa ragione e per tale convinzione che lanciamo una Sfida a tutti i detrattori di turno ed ai difensori di interessi personali, di associazione ed a coloro che professano principi di una svolta della Storia guidata dagli interessi di parte e dei potenti che ostacolano il cambiamento e la realizzazione di un Domani diverso e più giusto.
Lasciate le vostre posizioni di privilegio e le rendite di posizione e venite a confrontarci con noi nel prossimo XXIV Congresso Nazionale e misuratevi con la storia e con i bisogni e le aspettative della Gente e non con le vostre sole ambizioni.
Chi sarà più bravo, democraticamente assumerà l’onere della conduzione del Partito.
Ma rafforzeremo così i valori della Politica e contribuiremo a svolgere un ruolo fondamentale verso l’obiettivo di una Società più giusta e di una Democrazia più forte e più salda !
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Complimenti per la tenacia è così che si vince.
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