A cura di Loredana Di Lorenzo (Tivoli/prov. di Roma)
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- Segretario Organizzativo naz.le Dipartimento “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana
- Segretario provinciale del Dip. “Legalità e Giustizia” della Democrazia Cristiana della provincia di Roma
- Dirigente nazionale dell’Associazione “Tessitori dsi legalità”
<< IL “PROCEDIMENTO PALAMARA” ANCORA IN FASE PRELIMINARE >>
Sono stati riuniti nel processo in corso di svolgimento a Perugia due fascicoli che coinvolgono il “Ras delle nomine” Luca Palamara e per i quali la Procura stessa ha chiesto il rinvio a giudizio.
Un fascicolo è quello in cui Palamara è accusato di corruzione insieme ad Adele Attisani, all’imprenditore Fabrizio Centofanti ed a Giancarlo Manfredonia (titolare della Agenzia di viaggi che avrebbe manipolato i documenti di una vacanza “incriminata”).
L’altro procedimento invece è quello in cui l’es Magistrato Luca Palamara è coinvolto con l’ex Procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio per rivelazione di segreto d’ufficio legata all’indagine che era proprio a suo carico.
A queste contestazioni – nella scorsa udienza del processo ancora in fase GUP – si sono aggiunte anche quelle di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e di corruzione in atti giudiziari.
La Procura guidata da Raffaele Cantone – nelle scorse udienze – aveva modificato il capo di imputazione ed a seguito di ulteriori indagini ha dunque contestato le nuove ipotesi di reato in relazione all’ inchiesta che vedeva Palamara coinvolto con il “lobbista” Fabrizio Centofanti sia a Messina che a Roma.
Il GUP ha ammesso la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Giustizia «nei confronti di Luca Palamara, Fabrizio Centofanti e Adele Attisani in relazione all’imputazione di corruzione e concorso in corruzione».
Ha sciolto inoltre la riserva sulle costituzioni delle parti civili: ammessa dunque la costituzione di parte civile del Ministero della Giustizia nei confronti di Luca Palamara e dell’ex Procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio «in relazione all’imputazione di concorso in rivelazione e di rivelazione di segreto d’ufficio rispettivamente ascritte».
Accolta anche la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri nei confronti di Giancarlo Manfredonia «in relazione al delitto di favoreggiamento personale».
La competenza del procedimento inoltre resta a Perugia:
“La difesa nelle scorse udienze aveva sollevato la questione della competenza territoriale poiché una delle contestazioni mosse dalla Procura di Perugia era avvenuta a Favignana (TP)”.
Scrive il GUP motivando tale sua decisione:
“Posto che l’utilità descritta, soggiorno a Favignana (in provincia di Trapani) dell’agosto 2014, non costituisce né la prima, né l’ultima delle indebite utilità che Luca Palamara avrebbe ricevuto da Fabrizio Centofanti, è evidente come non sia in alcun modo sostenibile la competenza per territorio del Tribunale di Trapani.
Senz0altro va quindi evidentemente confermata la competenza territoriale e funzionale del Tribunale di Perugia“.
A CURA DI LOREDANA DI LORENZO – loredana.dilorenzo@dconline.info
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