Una autorevole delegazione della Democrazia Cristiana, guidata dal sottoscritto Responsabile nazionale del Dipartimento attività economico-produttive della D.C. SABRI PINTON (Ferrara), ha preso parte Mercoledì 18 aprile 2018, presso la Camera dei deputati (gruppi parlamentari), al convegno organizzato dall’Associazione nazionale nel corso del quale l’On. Frits Bolkenstein ha avuto modo di chiarire l’applicazione della ormai famosa Direttiva Europea che da lui ha preso la denominazone e su cui da tanti anni si sta animosamente discutendo.
Il nucleo del ragionamento di Bolkenstein è in estrema sintesi: .
Dunque secondo l’estensore materiale della diretta, Frits Bolkenstein, la direttiva che prevede l’esproprio dei stabilimenti balneari tramite evidenza pubblica entro il 2020 è stata recepita male!
D’ora in poi sarà dunque lecito sostenere:
Bolkenstein 2006/123/CE è una direttiva Europea che prevede l’esproprio o il bando (Aste ecc) di Concessioni demaniali entro il 2020.
La Bolkestein riguarda tutti quelli che utilizzano beni pubblici quali ambulanti, stabilimenti balneari, chioschi, bar, edicole, concessioni per la pesca, cave di sabbia, cave di marmo, porti turistici, impianti di risalita privati, licenze, concessioni turistico ricreative.
Le domande sono molte e portano ad una lunga riflessione.
Ma dal 2006 ad oggi se non fosse arrivata l’associazione di categoria < Donne da mare > capitanata da Bettina Bolla ad organizzare l’incontro con Frits Bolkenstein per definire la reale interpretazione della Direttiva Europea dove saremo arrivati? perché? Perché nessuno fino al 18 aprile 2018 non ha affrontato in maniera seria il problema che riguarda il futuro di ben 30.000 famiglie balneari? E tutte le altre categorie di lavoratori? ( 300.000 mila ambulanti! Ecc..).
Il lavoro si crea, non si toglie !
Ricordiamo anche che le attività balneari, per chi volesse mettersi in gioco, sono sempre state in vendita tramite il passaggio della concessione demaniale pagando gli investimenti sostenuti dall’attuale concessionario.
L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita che L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Togliere il lavoro alle famiglie italiane sarebbe anticostituzionale. La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.” (Luigi Sturzo).
Vi è in Italia un Partito, che può non avere al momento molti elettori, ma che è capace di paralizzare e di rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l’aumento dei prezzi o le campagne scandalistiche.
L’esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l’Italia senza attrarre nella nuova formazione di Governo, in una forma o nell’altra, i rappresentanti di questo Partito, del partito di coloro che dispongono del denaro e della forza economica. (Alcide de Gasperi.).