A cura di di Marzio Muscatiello Segretario della Sezione della Democrazia Cristiana “Alcide De Gasperi” di Matera
< Il Segretario della Sezione D.C. “Alcide De Gasperi” di Matera ed il ruolo storico della Democrazia Cristiana >
Gli schieramenti, il referendum istituzionale, la Costituzione repubblicana, l’elezioni del 18 aprile 1948, i governi centristi di De Gasperi, la nascita del centro-sinistra, il ’68, la crisi della Prima Repubblica e la Chiesa cattolica .
Un’ampia riflessione storico-istituzionale sul ruolo della Democrazia Cristiana dal dopoguerra alla Prima Repubblica.
Gli schieramenti politici dopo la liberazione.
Il principale problema che si pose all’Italia dopo la fine della guerra fu quello della ricostruzione politica del paese. Era questa infatti la condizione necessaria per avviare anche la ripresa produttiva e realizzare la ricostruzione materiale dei danni prodotti dal conflitto, che furono sensibili soprattutto sul patrimonio edilizio e meno sugli insediamenti industriali, i quali furono perlopiù risparmiati dai bombardamenti e difesi nei giorni della liberazione dai tentativi di sabotaggio dei tedeschi in fuga.
I partiti che avevano partecipato alla resistenza formarono così un nuovo governo di “unità nazionale” presieduto dall’esponente del Partito d’Azione Ferruccio Parri (20 giugno 1945), che nel novembre successivo fu sostituito dal gabinetto presieduto da Alcide De Gasperi.
De Gasperi era l’uomo di maggior spicco del partito della Democrazia Cristiana-DC, nato in clandestinità nel 1942, che godeva dell’appoggio del papa Pio XJI (Eugenio Pacelli; 1939- 58) e poteva quindi valersi delle parrocchie per la propaganda. La DC raccoglieva consensi soprattutto nel mondo rurale, dove svolgeva la sua attività fiancheggiatrice la Coldiretti, l’associazione dei coltivatori diretti nata nel 1944; ampi consensi venivano anche dai ceti medi urbani e dal mondo imprenditoriale, che vedevano nella DC il baluardo contro la sinistra.
La sinistra italiana era divisa in due grandi partiti dì massa il Partito socialista italiano di unità proletaria PSIUP (dal 1943 al 1947, poi ancora PSI Partito socialista italiano), guidato da Pietro Nenni (189 1-1980), e il Partito comunista italiano PCI, il cui segretario era Palmiro Togliatti (1893-1964).
I consensi dello schieramento socialcomunista erano forti soprattutto nel mondo bracciantile ed operaio dell’Italia centrale e settentrionale Della sinistra faceva parte anche il piccolo Partito d’Azione, il quale però si estinse rapidamente fino a sciogliersi nel 1947’
Nello stesso anno i socialisti, ostili cioè al patto di unità d’azione stabilito tra PS1UP e PCI, sotto la guida di Giuseppe Saragat formarono un nuovo raggruppamento politico, che nel 1951 avrebbe assunto l’attuale denominazione di Partito socialista democratico italiano, PSDI.
Completavano il panorama politico due altri partiti di orientament0 centrista che avevano partecipato alla resistenza contro il nazifascismo il Partito repubblicano italiano PRI, guidato da Randolfo Pacciardi, e il Partito liberale italiano PLI, presieduto dal filosofo Benedetto Croce. Vi era poi la destra rappresentata dalle associazioni monarchiche e dal movimento “dell’Uomo qualunque”, fondato nel 1944 dal giornalista Guglielmo Giannifli, a cui si aggiunse nel 1946 il Movimento sociale italiano MSI, che raccoglieva parecchi militanti e simpatizzanti del fascismo e della Repubblica sociale.
Il referendum istituzionale e la Costituzione repubblicana. Il 2 giugno 1946 si tennero le votazioni a suffragio universale maschile e femminile per 1’assemblea costituente e per il referendum istituzionale.
Il referendum fu favorevole alla repubblica che venne scelta dal 54,3% dei votanti. Così il 13 giugno Umberto il, che era succeduto un mese prima al padre Vittorio Emanuele II come Re d’Italia, partì per l’esilio in Portogallo.
Le elezioni per la Costituente furono vinte dalla DC, che ottenne il 35,2% dei suffragi; i socialisti si affermarono come secondo partito con il 20,7%, ed i comunisti si attestarono al 18,9%.
Furono dunque soprattutto gli esponenti di questi partiti che tramite un compromesso tra concezioni del mondo e obiettivi politici tanto diversi elaborarono la Costituzione delIa Repubblica Italiana che venne approvata il 22 dicembre 1947.
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